meloni le pen

TUTTI SOVRANISTI CON I MIGRANTI DEGLI ALTRI – IL RASSEMBLEMENT NATIONAL, IL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHIEDE AL GOVERNO FRANCESE DI RICORRERE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA CONTRO IL PATTO EUROPEO SULL’IMMIGRAZIONE E L’ASILO. IN PARTICOLARE, LA VALCHIRIA FRANCESE CONTESTA LA PARTE DEL PATTO CHE VIENE INCONTRO ALLE RICHIESTE DELL’ITALIA E INTRODUCE UN MECCANISMO DI SOLIDARIETÀ OBBLIGATORIA. E MENO MALE CHE MARINE E GIORGIA MELONI VORREBBERO ALLEARSI…

1 - L'UE: "MAI GIUSTIFICATO L'INTESA CON TIRANA" E LE PEN ATTACCA IL PATTO VOLUTO DA MELONI

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

«Noi abbiamo portato la legislazione europea qui» ha rivendicato ieri pomeriggio la premier Giorgia Meloni durante il battibecco in Albania con il deputato Riccardo Magi. Nelle stesse ore, però, a Bruxelles il portavoce della Commissione guidata da Ursula von Leyen ha ricordato che per l'esecutivo europeo l'accordo con Tirana si basa sul diritto italiano e non su quello dell'Ue.

 

E ha aggiunto: «Noi non lo abbiamo mai giustificato, ne abbiamo semplicemente preso atto». Più o meno in contemporanea, da Parigi è arrivata la notizia che il Rassemblement National di Marine Le Pen vuole fare ricorso contro il Patto migrazione e asilo che è stato approvato dall'Ue con il sostegno e il contributo determinante del governo italiano.

 

meloni le pen

Il corteggiamento politico di von der Leyen e Le Pen nei confronti di Meloni si è dunque scontrato con visioni diverse sulla sempre più divisiva questione della gestione delle politiche migratorie. Ursula ha fatto un inevitabile passo verso il centro per cercare di tenere dritta la barra del diritto, Marine uno verso destra per sventolare la bandiera della propaganda anti-migranti. E così i vertici del triangolo al quale l'Economist ha dedicato la sua ultima copertina si sono ritrovati un po' più distanti.

 

mark rutte ursula von der leyen kais saied giorgia meloni

Per lanciare la sua campagna elettorale, Ursula von der Leyen si è notevolmente spostata su posizioni più vicine a quelle della destra per quanto riguarda il dossier migrazione. Tanto che al congresso di Budapest che l'aveva incoronata candidata per un secondo mandato ha dovuto difendere il programma elettorale del Ppe che evoca una sorta di modello Ruanda. Ma il suo ruolo istituzionale le impone di non uscire dai confini del diritto e l'accordo siglato dall'Italia con l'Albania si situa proprio sul limite.

 

La Commissione non lo ha mai criticato apertamente, ma si è limitata a «prenderne atto» e in qualche modo a mantenere una giusta distanza, spiegando in sostanza che l'intesa si basa sul diritto italiano e non su quello europeo. L'unico paletto […] è che non ci siano violazioni del diritto internazionale e per farlo è necessario che i migranti destinati ai centri in Albania siano salvati in acque internazionali senza transitare in quelle italiane. […]

 

THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA

Un ulteriore ostacolo sul già difficile percorso per portare i partiti di Le Pen e Meloni all'interno di uno stesso gruppo politico al Parlamento europeo è invece emerso ieri, quando il Rassemblement National ha avviato l'iter per presentare ricorso alla Corte di Giustizia Ue contro il Patto migrazione e asilo proprio per contestare la cosiddetta "solidarietà obbligatoria" che imporrà di accogliere i richiedenti asilo, in alternativa, di pagare 20 mila euro per ogni migrante rifiutato. Un accordo che il governo italiano ha sostenuto e rivendicato come un passo avanti.

 

2 - L’AFFONDO DI LE PEN CONTRO IL PATTO UE PER LA RICOLLOCAZIONE (RICHIESTO DALL’ITALIA)

Estratto dell’articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

Il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella chiede al governo francese di adire la Corte di Giustizia dell’Unione europea per contestare il Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo adottato dal Consiglio Ue lo scorso 14 maggio.

 

Il RN contesta in particolare la parte del patto che viene incontro alle richieste dell’Italia, introducendo un meccanismo di solidarietà obbligatoria tra i 27 Paesi membri.

bardella marine le pen

Per aiutare i Paesi di primo sbarco come l’Italia, la Grecia o la Spagna, il patto europeo prevede che i richiedenti asilo vengano «rilocalizzati» negli altri Paesi, oppure che i partner europei partecipino alle spese di accoglienza.

 

Ma a tre giorni dalle elezioni, nel momento in cui il tema dell’immigrazione domina il dibattito pubblico, il partito del favorito Jordan Bardella ricorre per la prima volta a una procedura prevista dalla Costituzione francese all’articolo 88-6, che permette di rivolgersi alla Corte di Giustizia Ue dopo avere raccolto le firme di 60 parlamentari.

 

giorgia meloni edi rama - hotspot per migranti in albania

Il RN ritiene che la «rilocalizzazione» dei richiedenti asilo «ecceda le competenze dell’Unione europea» perché «impedisce alle nazioni di assicurare la funzione essenziale di mantenimento dell’ordine pubblico» e pone compiti «irragionevoli» sulle spalle dello Stato, per esempio la Francia qualora le venisse chiesto di accogliere parte di migranti sbarcati in Italia.

 

Nel momento in cui si intensificano le manovre per cercare nuove maggioranze in Europa, e dopo gli appelli di Marine Le Pen a Giorgia Meloni a «unirsi per diventare il secondo partito al Parlamento europeo», la mossa sui migranti va in controtendenza, tanto più che il patto era stato approvato con il sostegno dell’Italia di Giorgia Meloni e il plauso del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che aveva parlato di «miglior compromesso possibile». […]

MELONI LE PEN 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...