grillo urlo

LA FINE DI UN'ERA E UNA GAFFE (CON IL PAPA) - GRILLO SI APPROPRIA DEI MUSEI VATICANI: “SONO DEL COMUNE CHE, CREDO, NON PERCEPISCE ALCUN AFFITTO” - POI AMMETTE: “NEL M5S IL DIRETTORIO NON C'È PIÙ” – “VIRGINIA RAGGI MI STA DANDO MOLTE SODDISFAZIONI. QUESTA RAGAZZA È UN'EROINA”

BEPPE GRILLO COME DONALD TRUMPBEPPE GRILLO COME DONALD TRUMP

Emanuele Buzzi per Corriere.it

 

La fine di un' era e una gaffe (con il Vaticano). Beppe Grillo torna a parlare. Dopo mesi di indiscrezioni, di ipotesi, di mezze frasi sulla struttura organizzativa dei Cinque Stelle, alla fine l' ammissione di un fatto ormai lampante la fa proprio il garante M5S: «Io faccio da pianificatore familiare. A decidere è il Movimento, il direttorio non c' è più».

 

Fine di un' epoca e inizio di una nuova parentesi transitoria. «Ci sono le commissioni e c' è un programma, quando le cose non sono nel programma si votano in Rete», spiega il leader in una lunga intervista a Euronews , proprio nei giorni del suo viaggio a Bruxelles con Davide Casaleggio. Una nuova fase «parlamentare» - come viene bollata nel Movimento - che molto probabilmente durerà qualche manciata di mesi.

“musei vaticani 3d la grande arte al cinema”, 31277884 la cappella sistina risplende grazie mila led 2BEPPE GRILLO AL CAMPIDOGLIO    BEPPE GRILLO AL CAMPIDOGLIO

 

I cinque esponenti dell' ormai ex direttorio mantengono le loro competenze: nei fatti continuano a lavorare sulle deleghe che avevano, ma la loro storia come cabina di regia si è esaurita a settembre, con la presa d' atto dichiarata (in uno dei vertici della crisi romana) della fine di un' era proprio da parte di uno dei rappresentanti dell' ala ortodossa.

musei vaticanimusei vaticani

 

Il futuro e l' organizzazione dei Cinque Stelle sono ancora un cantiere in divenire. Ciò che è certo è che a stretto giro di posta verranno scelti i probiviri. I vertici invece - dopo l' idea, al momento passata in secondo piano, di una delega (da affidare) per le strategie politiche - quasi sicuramente verranno scelti dalla Rete. Si passerà insomma direttamente dalla fase «parlamentare» a quella «governista».

 

Ed è sempre lo stesso Grillo ad anticipare la mossa: «Se dobbiamo andare al governo ci stiamo preparando per selezionare le persone, non è facile. Se andiamo alle elezioni ci presenteremo con un premier e una squadra condivisi dalla Rete.

GRILLO RAGGIGRILLO RAGGI

Io premier? No io sono escluso a priori». I rumors parlano di possibile voto del web, in caso di vittoria del No ed elezioni anticipate, già a gennaio 2017.

 

Nella stessa intervista il leader attacca la Santa Sede, commettendo però un errore. «I Musei Vaticani - afferma - sono del Comune e credo che non percepisca nessun affitto, parleremo con Bergoglio a meno che non lo sappia». In realtà il complesso sorge Oltretevere, come rimarca il dem Michele Anzaldi: «I Musei Vaticani non sono proprietà del Comune di Roma e non sono neanche su suolo italiano». Secondo l' esponente pd: «Grillo la spara grossa».

 

BEPPE GRILLO ALLA CAMERABEPPE GRILLO ALLA CAMERA

Il fondatore del Movimento difende anche l' operato della giunta capitolina targata M5S: «Virginia Raggi mi sta dando molte soddisfazioni. Questa ragazza è un' eroina», dice.

«Raggi ha avuto qualche difficoltà a fare una squadra - ammette il garante M5S - ma adesso ci darà soddisfazioni».E sostiene: «Roma è un millefoglie. Ci sono duecentomila faldoni nelle cantine, sono 66 chilometri, abbiamo calcolato, è tutto il raccordo anulare».

 

Il garante pentastellato è già in piena campagna elettorale: «Con questo Italicum se andiamo al ballottaggio noi vinciamo, ora devono escogitare con i costituzionalisti qualche meccanismo per cui noi non avremo i numeri per andare al governo», attacca. E prosegue: «Renzi si affossa da solo. Sono persone con le quali io ho avuto un piccolo rapporto in streaming e ho capito com' erano». Ancora un affondo, poi: «Inutile che io stia a parlare con una persona che non è leale», conclude.

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

 

Il leader interviene anche sulla vicenda firme che coinvolge il Movimento a Palermo: «La firma falsa è una firma copiata, è l' oscar della stupidità - dice -, noi non riusciamo nemmeno a essere disonesti. In quella lista lì non è stato eletto nessuno». Anche in questo caso parte il contrattacco dem con Alessia Morani: «Prendiamo atto che con la dichiarazione di stasera sulle firme false a Palermo, Grillo abbia ammesso che il reato è stato commesso».

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…