ALE-DANNO E L’AMICO DELLE ‘NDRINE - ALTRO CHE “UNA PERSONA CHE FACEVA PARTE DEL PDL” - IL LEGAME TRA IL SINDACO DI ROMA E FRANCO MORELLI È INTIMO E DURA DA 20 ANNI: “TI VOGLIO BENE VIRILMENTE” - PADRINO DI CRESIMA DELLA FIGLIA, LA MOGLIE A CAPO DELLE RISORSE UMANE DI AGECONTROL (ENTE PER I CONTROLLI IN AGRICOLTURA), FINO ALLE NOMINE ALL’UNIRE E AL TECNOPOLO IN QUOTA ACEA - LE PRESSIONI SU SCOPELLITI CHE SE NON UBBIDISCE “GLIELA FAREMO PAGARE”...

Giovanna Vitale per "la Repubblica - Roma"

Che il legame fra il consigliere regionale calabrese Franco Morelli e il sindaco Gianni Alemanno fosse assai stretto, un sodalizio personale oltre che politico, non emerge soltanto dall´ordinanza con cui l´altro ieri il gip di Milano ha decapitato i vertici del clan Valle-Lampada, di cui l´esponente del Pdl cosentino è accusato di far parte. A testimoniare i rapporti di assoluta familiarità che oggi imbarazzano il primo cittadino (e che seguono l´arresto dell´uomo-staff Magliocca per contiguità con la Camorra) sono una serie di circostanze che somigliano più a un´amicizia vera che a una simpatia tra militanti.

Cominciata una ventina d´anni fa e alimentata da un intenso scambio di favori: da ministro delle Politiche agricole fu Alemanno a nominare l´ex aennino calabrese commissario straordinario dell´Unire, mentre la moglie Ermelinda Pugliese diventava capo delle risorse umane di Agecontrol (ente per i controlli in Agricoltura); nel 2009 Alemanno volò fino a Lamezia per fare il padrino di cresima alla figlia; l´anno dopo sbarcò a Cosenza per sostenerlo in campagna elettorale, arrivando a sponsorizzarlo con il governatore Scopelliti perché gli assegnasse un assessorato. Missione tuttavia sfumata per la sospetta collusione di Morelli.

Ma Alemanno non s´è perso d´animo e a fine 2010 lo ha piazzato nel cda del Tecnopolo romano come rappresentante di Acea. «Una vergogna», attacca il consigliere pd Valeriani: «Mi auguro che ora il sindaco voglia spiegare questo ennesimo scandalo che coinvolge l´amministrazione».

E a poco vale che Alemanno tenti di minimizzare: «Morelli? Era una persona che faceva parte del Pdl». Sono le carte dell´inchiesta ambrosiana su politica e ´ndrangheta a raccontare un legame forte. Emerso anche dalle intercettazioni. A mettere nei guai il sindaco, infatti, non c´è solo la famosa cena al Café de Paris organizzata dal boss Lampada tramite Morelli per conoscerlo, nell´aprile 2008. Ad Alemanno sta davvero a cuore. È lui stesso a chiamarlo, il 13 aprile 2010, subito dopo la vittoria del Pdl in Calabria

Alemanno: «Senti, mi dice La Russa che nella lista mandata a Scopelliti il tuo nome non ci sarebbe».
Morelli: «Eh mi risulta sì, infatti Scopelliti dice... che aspetta la tua telefonata perché pare non lo voglia fare».

Al.: «Allora lo cerco».

Sono entrambi molto preoccupati: il governatore fa resistenza. I due si sentono e si vedono, anche in Campidoglio, per concordare il pressing. Che il 6 maggio culmina in una nuova telefonata. Ecco il testo.

Alemanno: «Scopelliti dice che chiuderebbe sta vicenda con le due commissioni, a te il Bilancio e Sanità per quello di Vibo, poi fra un anno... ci sarebbe il rimpasto, perché uno di Cosenza che dovrebbe andare a fare l´assessore si è candidato sindaco. Perciò si aprirebbe lo spazio per il tuo assessorato e nel frattempo lui mi ha detto che deve fare delle verifiche, che bisogna confutare tutte queste illazioni e vediamo un po´».
Morelli: «Questi si erano già messi d´accordo. Gianni, siccome sono sicuro dei fatti i miei, io dico che ci hanno preso in giro, punto».

Al.: «Sì, questo in realtà lo penso pure io, eh».
Mo.: «E né voglio mettere in difficoltà te... innanzitutto perché ti voglio bene... virilmente parlando, eh».

Al.: «Certo, però facciamo, seguiamo, mi rendo conto che è una strada... uno dovrebbe mandarli a fare in culo, però eh... considerando che il presidente della giunta ha il coltello dalla parte del manico... noi stiamo un po´ al gioco».
Mo.: «Sì».

Al.: «Io faccio queste verifiche, eh... mi faccio associare da Gasparri e da La Russa e al primo rimpasto risolviamo il problema. Mi dispiace ma più di così non riesco a fare. Dopodiché se Scopelliti continua su questa strada gliela faremo pagare presto o tardi».

SPOT ELETTORALE DI ALEMANNO PER MORELLI
http://www.youtube.com/watch?v=nSfi4-1cR40

 

GIANNI ALEMANNO francesco morelliGiuseppe Scopelliti - Copyright Pizzi

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO QUASI DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)