UNO, DUE, TRE... ESCALATION! - GLI STATI UNITI MINACCIANO DI AUMENTARE IL LORO ARSENALE ATOMICO "SE NON CAMBIERA' LA STRATEGIA NUCLEARE DI CINA E RUSSIA" - DAL CONSIGLIO DI SICUREZZA NAZIONALE AMERICANO FANNO SAPERE CHE L'ESERCITO A STELLE E STRISCE STA "AMMODERNANDO" LE TESTATE - NEL FRATTEMPO BIDEN SI SCUSA CON ZELENSKY PER IL RITARDO NELLA CONSEGNA DELLE ARMI. IL CREMLINO SOSTIENE CHE LA FRANCIA E' PRONTA A ENTRARE NEL CONFLITTO E MINACCIA MACRON...
USA, PIÙ ARMI NUCLEARI SE CORSO CINA E RUSSIA NON CAMBIA
VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI - VIGNETTA BY OSHO
(ANSA) - Gli Stati Uniti potrebbero essere costretti ad espandere il proprio arsenale atomico se la strategia nucleare di Cina e Russia non cambierà: lo ha detto un direttore senior del Consiglio di sicurezza nazionale, Pranay Vaddi, come riporta il New York Times (Nyt).
"In assenza di un cambiamento nella traiettoria dell'arsenale avversario, nei prossimi anni potremmo raggiungere un punto in cui sarà necessario un aumento rispetto all'attuale numero di unità schierate, e dobbiamo essere pienamente preparati ad eseguirlo se il Presidente prenderà questa decisione", ha affermato Vaddi.
SIMULAZIONE ESPLOSIONE NUCLEARE
Per ora, gli Stati Uniti stanno ammodernando, non espandendo il proprio arsenale nucleare, ha sottolineato l'alto funzionario, aggiungendo che Washinton è pronta a perseguire accordi sul controllo degli armamenti per ridurre le minacce nucleari "limitando e modellando" le forze nucleari degli avversari, ha detto Vaddi. Tuttavia, il rifiuto della Russia di negoziare un accordo sul controllo degli armamenti nucleari successivo a quello attuale - il New Start - ha "gettato un'ombra" sulle questioni diplomatiche, ha osservato Vaddi:
VLADIMIR PUTIN E LE ARMI NUCLEARI
"Almeno nel breve termine, le prospettive per il controllo degli armamenti strategici sono deboli". Intervenendo all'incontro annuale della Arms Control Association, un gruppo che sostiene i limiti alle armi nucleari, Vaddi ha affermato che lo sviluppo della bomba a gravità B61-13 - un'arma nucleare destinata ad essere utilizzata contro obiettivi militari rinforzati di grandi dimensioni - è un esempio del tipo di progetti che gli Stati Uniti avrebbero perseguito in mancanza di un cambiamento della strategia nucleare di Russia e Cina.
Le parole del direttore del Consiglio di sicurezza nazionale, commenta il Nyt, rappresentano l'avvertimento pubblico più esplicito finora che gli Stati Uniti sono pronti a passare dal semplice ammodernamento del proprio arsenale all'espansione. Oltre ad essere un avvertimento al presidente russo Vladimir Putin sulla probabile reazione degli Stati Uniti nel caso in cui il New Start scadesse, nel febbraio 2026, senza essere sostituito.
Non ci sono stati colloqui con la Russia da quando ha invaso l'Ucraina per negoziare un accordo sostitutivo del New Start, che limita ciascun Paese a 1.550 armi nucleari strategiche dispiegate, del tipo che può essere lanciato da un continente all'altro.
ARMI, BIDEN SI SCUSA CON ZELENSKY MOSCA: «LA FRANCIA NEL CONFLITTO»
Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Dopo una giornata di incontri e celebrazioni tra Parigi e la Normandia, alla conferenza stampa conclusiva Macron-Zelensky all’Eliseo il presidente francese ha confermato che la Francia invierà istruttori sul territorio ucraino per formare i soldati di Kiev, e ha aggiunto che «non saremo soli: molti Paesi hanno già dato il loro consenso, nei prossimi giorni finalizzeremo la coalizione».
Macron non esita ormai a rivestire il ruolo del leader europeo più duro contro la Russia e le sue minacce, respingendo però le accuse di provocare l’escalation: «Inviare istruttori in Ucraina non è un’escalation, ma la risposta legittima a una domanda sovrana del governo di Kiev, che è costretto ad aumentare la mobilitazione e quindi a formare in fretta un maggior numero di nuovi soldati. [...]
Nella giornata in cui il presidente Joe Biden ancora in visita in Francia chiede pubblicamente scusa a Zelensky per il ritardo nella fornitura di armi americane, nel giorno dei discorsi solenni sui luoghi dello sbarco in Normandia e dei paragoni tra il totalitarismo nazista di 80 anni fa e quello russo di oggi, e dell’annuncio di Macron sull’avvio dei negoziati entro la fine del mese per l’adesione dell’Ucraina alla Ue, l’aiuto occidentale sembra passare a un livello superiore.
VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI
E quindi salgono di grado anche le minacce di Mosca (che intanto spedisce navi da guerra e un sottomarino nucleare a a Cuba), con il presidente russo Vladimir Putin che al forum economico di San Pietroburgo dice che «potremmo usare le armi nucleari per vincere più velocemente, ma la vita e la salute dei nostri ragazzi che combattono al fronte è molto più importante». In sostanza, Putin dice di non usare l’atomica non per risparmiare le vite di migliaia di civili innocenti, ma per tutelare i suoi soldati.
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov invece sostiene che gli annunci di Macron dimostrano che «la Repubblica francese è pronta a partecipare direttamente al conflitto militare». Lo scontro sempre più aperto tra Francia e Russia si articola anche con l’arresto a Mosca di un cittadino francese, Laurent Vinatier, attivista di una ong ma accusato di spionaggio, e con la detenzione a Parigi di un 26enne pro-russo del Donbass, che ha combattuto due anni nell’esercito russo, rimasto ferito tre giorni fa nell’esplosione dell’ordigno che stava preparando nella sua camera di albergo dell’aeroporto di Roissy. [...]