1. ALFANO INCONTRA IL PRESIDENTE DEL NAPOLI, DE LAURENTIIS. COMMENTO SULLA SEGUITISSIMA PAGINA FACEBOOK “TUTTO NAPOLI”: “DURANTE L’ESTATE FORSE CI PENSERANNO GRILLO E I CINQUESTELLE A MODIFICARE GLI STADI PERCHE’ VOI NON CI SARETE PIÙ’’ 2. SU BLOG ESPLODE LA RABBIA “POLITICA” DEI TIFOSI NAPOLETANI, E IL VOTO È ALLE PORTE 3. “ERA LO STATO A DOVER INTERROMPERE LA PARTITA E GENNY, NOVELLO MASANIELLO, HA CERCATO DI DARE ORDINE ALLE COSE SOSTITUENDOSI A UNO STATO SEMPRE PIU’ ASSENTE” 4. “FANNO UNA CAMPAGNA ELETTORALE IN DIRETTA SULLA PELLE DI TIFOSI E ULTRAS!” 6. OLTRE SETTE MILIONI SONO TIFOSI DELLA JUVE, MENTRE I NAPOLETANI SONO 2,345 MILIONI (QUARTA SQUADRA), I ROMANISTI SONO 1,5 MILIONI E I TIFOSI DELLA FIORENTINA SONO 713MILA. AFFRONTARE I TIFOSI, PIÙ O MENO CALDI, È DUNQUE POLITICAMENTE IMPEGNATIVO 7. E L’ITALIA COME SEMPRE È SPACCATA COME UNA MELA: METÀ È TIFOSA E METÀ ODIA IL CALCIO
DAGOREPORT
Il ministro (per mancanza di prove) Alfano si vanta di aver incontrato il presidente del Napoli, De Laurentiis, e di avergli fatto una serie di proposte. Il cittadino (ed elettore) Giovanni Fiordelisi rilancia "la notizia" sulla seguitissima pagina Facebook "Tutto Napoli" e commenta: "Durante l'estate forse ci penseranno Grillo e i Cinque Stelle a modificare gli stadi perché voi non ci sarete più".
Sulla pagina di "Curva âA' Coerenza e Mentalità " viene invece postato un articolo che furoreggia sulla rete, nel quale si spiega che la "trattativa" di sabato sera con gli ultras napoletani è stata solo per andare all'ospedale a trovare Ciro ("La trattativa? Tre navette per lasciare lo stadio" www.fanpage.it") e fioccano gli insulti ai giornalisti ("sono loro i camorristi"). Un altro cittadino (ed elettore) che si firma "StreetOne" la butta in politica: "Su La7 stanno facendo una campagna elettorale in diretta sulla pelle di tifosi e ultras! Vergogna italiana!".
Non vanno sopravvalutati, i commenti dei tifosi su Internet. Spesso la rabbia e la velocità del mezzo non aiutano a trovare la rotta giusta, ma i commenti affidati alla rete e i social network sono sicuramente più spontanei e originali delle interviste tra i passanti che tanto piacciono ai telegiornali italiani. Ma che quanto accaduto all'Olimpico di Roma sia un fatto politico è assolutamente indubitabile. Com'è indubitabile che siamo in campagna elettorale e i numeri del tifo sono numeri importanti.
Cominciamo dalla politica. Sabato sera in "Tribuna Autorità " c'erano il premier Renzie, il presidente del Senato Piero Grasso, svariati ministri e prefetti. Ma nelle trattative con la curva napoletana, è sembrato piuttosto evidente che lo Stato si sia fatto rappresentare dal giocatore napoletano Marek Hamsik, spedito a parlare con Genny âa carogna e i suoi fratelli.
Nessuno ha pensato di interrompere la finale di Coppa Italia, dopo che un ragazzo del Napoli era all'ospedale in fin di vita. Nessuna "Alta Autorità " ha ritenuto opportuno abbandonare la poltroncina imbottita come risposta ai fischi contro l'inno nazionale.
Che sabato sia andata in onda una sconfitta politica del governo e delle istituzioni italiane è provato dal fatto che ieri è dovuto intervenire ufficialmente perfino Giorgio Napolitano. E adesso Renzi e Alfano annunciano "importanti provvedimenti" e nuovi giri di vite sulla sicurezza allo stadio "per il prossimo campionato". Chissà se affronteranno la delicata materia prima o dopo le elezioni.
Questo calcio fa orrore, o pena, a milioni di italiani che non lo seguono e lo detestano. Ma secondo una recente rilevazione della Lega Calcio, il 49,5% dei nostri concittadini con più di 14 anni, ovvero 25 milioni e 493 mila persone, è sostenitore di qualche squadra.
Oltre sette milioni sono tifosi della Juventus, mentre i napoletani sono 2,345 milioni (quarta squadra), i romanisti sono 1,5 milioni e i tifosi della Fiorentina sono 713mila. Affrontare i tifosi, più o meno caldi, è dunque politicamente impegnativo. Sia che lo si faccia con coraggio, sia che ci si cali le braghe di fronte al primo capo ultras.
Renzie, che i tifosi li conosce bene e va allo stadio ogni volta che può per seguire la sua Fiorentina, ha prudentemente chiuso i "rubinetti" Twitter da qualche giorno. I tifosi arrabbiati sono micidiali anche online e quelli del Napoli lo sono parecchio.
Basta guardare quello che scrivono sui loro siti di riferimento, dove la sintesi della serata di sabato è più o meno questa: un romanista spara a un napoletano, le autorità non bloccano la partita e fanno finta di niente, i tifosi azzurri chiedono e ottengono di andare all'ospedale in sicurezza e alla fine il cattivo della storia è Gerry âa carogna, che purtroppo ha pure il papà camorrista. Obiettivamente, non hanno tutti i torti. Anzi.
Questa sera, per protestare contro quello che definiscono il solito "linciaggio razzista di un'intera città ", a migliaia andranno al San Paolo di Napoli con la maglietta di Genny âa carogna "Speziale libero" (Speziale è stato condannato per la morte del poliziotto Raciti, a Catania).
Su "Il Napolista", sito di informazione calcistica che non disdegna di occuparsi del lato politico del pallone, si legge una presa di posizione chiara: "Noi la maglia âSpeziale libero' non la indossiamo", perché "sarà l'emblema dell'ennesima sfida allo Stato e alle società di calcio". Anche se, scrive Massimiliano Gallo, in questi anni le varie autorità si sono voltate dall'altra parte rispetto a quello che accadeva negli stadi e "sappiamo che ci sono dubbi sulla reale dinamica della morte di Raciti (anche se le sentenze contano e Speziale era lì con una spranga)".
Tuttavia basta andare su altri siti per vedere che la rabbia nei confronti dello Stato c'è tutta e nasce proprio dalla strana incertezza che ha come paralizzato i suoi illustri esponente all'Olimpico. Su "Tuttonapoli.net" campeggia la lettera di un tifoso per il quale "Era lo Stato a dover interrompere la partita" e "Genny, novello Masaniello, ha cercato di dare ordine alle cose sostituendosi a uno Stato sempre più assente. Povera Italia! Se si parte dal basso, qualcosa può davvero cambiare".
Un rapido giro sui forum e sui blog delle altre tifoserie rivela che di quello che è accaduto sabato sera per la Coppa Italia importa poco o nulla. I più si stupiscono che non si riesca a prendere le misure a fenomeni ben conosciuti da vent'anni e molti, come "Diablo" su "Juventusfans" reagiscono all'ipotesi di prolungare i Daspo ricordando che "con il daspo invece degli scontri nello stadio si fanno gli scontri nei pressi dello stadio, che grosso cambiamento!".
Adesso Renzie, che sabato sera è apparso a dir poco spaesato nonostante anni di frequentazione degli stadi, dovrà calibrare l'intervento del governo sull'ordine pubblico nel calcio. La strada indicata da Bella Napoli, che punta sulla responsabilizzazione delle società , non è delle più popolari. Specie in campagna elettorale. Però c'è anche quel dato della Lega sui "non calciomani", che sono 25 milioni e votano anche loro, che non andrebbe sottovalutato.
In ogni caso, la figuraccia di sabato sera resta. Nonostante Diego Della Valle, presidente della Fiorentina e amico del premier, si sia affrettato a dire ai microfoni di Sky che "le autorità nella circostanza hanno fatto bene a restare sedute".
Non tutti i tifosi viola però la pensano così. Ecco che si legge nel resoconto della partita pubblicato la sera stessa da "tifosi viola.it":
"Alla fine Genny âa carogna, capo ultras del Napoli, ha dato il suo benestare all'inizio in un siparietto che ha ridicolizzato l'Italia intera".
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