SPINELLI SLURP – “LIBERO”: IL NUOVO LIBRO DI TRAVAGLIO SUL LECCACULISMO DOVREBBE OSPITARE L'INTERVISTA DEL "FATTO" ALLA SPINELLI - VENDOLA: “È STATA ELETTA CON I NOSTRI VOTI, MA VADA DOVE LA PORTA IL CUORE”
1.FARE DOMANDE, CHE TRAVAGLIO
Da “Libero Quotidiano”
Se è vero che Marco Travaglio ha fatto un nuovo libro («libro»... la solita antologia di cose scritte da altri) e se è vero che il libro si intitola «Slurp» (in attesa di «Argh» e «Gulp») e se è vero che questo libro annovera la bellezza di 500 pagine (ci saranno anche i suoi «slurp» a Di Pietro, Grillo, Ingroia e Di Matteo?) speriamo che trovi spazio anche l’intervista che il Fatto Quotidiano (e per la verità numerosi altri giornali e tutti con le stesse modalità) ha fatto ieri a Barbara Spinelli.
Nei giorni scorsi la pensosa europarlamentare è finita su tutti i giornali perché ha mollato la Lista Tsipras che l’aveva fatta eleggere: domande su questo? Zero. Domande sul seggio che doveva mollare e non ha mollato, nonostante la promessa? Zero.
Domande sul suo contributo per la campagna elettorale? Zero, appunto. Domande sul seggio sottratto a Furfaro di Sel, figlio di un operaio e non di Altiero Spinelli? Zero. Domande sulla quota di stipendio che ha deciso di donare alla lista che l’ha eletta? Doppio zero. Domande sul suo assenteismo cronico? Va beh. La lingua batte dove Marco vuole.
2. SPINELLI ELETTA CON I NOSTRI VOTI
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Barbara Spinelli lascia la lista Tsipras ma non il Parlamento europeo. «Ricordo che è stata eletta con i nostri voti. Ma, per dirla con la scrittrice: vada dove la porta il cuore». Nichi Vendola, leader di Sel, ha gli occhi altrove. A una situazione politica in fermento, con il renzismo che avanza e una protesta sociale che cresce.
Partiamo dal Pd.
«Il Pd non c’è più. C’è il partito della nazione, che si fonda su due pilastri: populismo dall’alto e trasformismo. Che portano a un cinismo e a una spregiudicatezza contro la quale non basta evocare Cantone».
Non è fisiologico, quando si cerca la maggioranza, allargare l’area del consenso?
«Non è fisiologico imbarcare quadri legati a Cuffaro e Lombardo in Sicilia, seconde file di Scajola in Liguria. Per non parlare della presenza di gomorra, denunciata da Saviano nella Campania di De Luca. Populismo e retorica del cambiamento si saldano con i poteri forti e le piccole nomenclature. È il tramonto della politica come partecipazione, che rinasce come pubblicità e talk».
Anche lei è stato accusato di retorica e populismo.
«Non ho praticato l’arte retorica: ho governato per 10 anni la Puglia, con risultati che dovrebbero essere letti nella lente della Corte dei conti».
vendola alla manifestazione contro la riforma della scuola
Lei crede davvero che Renzi abbia un progetto autoritario e sia un pericolo per la democrazia? Non esagera?
«Bisogna misurare le parole, ma smisurate sono le scelte del governo. L’autoritarismo è un vizietto di Renzi. Cosa rimproveravamo a Berlusconi? Confidenza con la mafia, attacco al mondo del lavoro, alla scuola pubblica, alla democrazia parlamentare. Vedo sinistre somiglianze con lui. E poi la scuola: si costruisce la figura del preside-gerarca e si svalorizza la funzione dell’insegnamento».
E voi? Quale futuro per la sinistra radicale?
«Radicale? C’è bisogno di una sinistra senza aggettivi. Non di una somma algebrica di cespugli, ma di una sinistra plurale, curiosa, che coniughi realismo e utopia. Guardiamo anche all’esempio di Pisapia».
La lista Tsipras aveva questo obiettivo ed è naufragata.
«Allora era importante: il suo limite è stato di essere un cartello elettorale, la rozza sommatoria di un’edificazione last minute. Ora dobbiamo aprire un cantiere dell’innovazione».
eugenio scalfari scotto vendola
Cantiere è una bella parola, ma in concreto come si costruisce? Con chi esce dal Pd?
«La diaspora è importante. Porterà a compimento la mutazione del Pd consentendo di uscire dalla strabiliante ambiguità in cui sguazza Renzi».
Sta invitando Bersani e company a uscire per accelerare il processo?
«Non chiedo a nessuno di entrare in Sel. Mi interessa la partita, non il partito. Invito chi vuole costruire una sinistra moderna a fare un passo avanti. Siamo disponibili a metterci in discussione, a sciogliere i gruppi e costituirne di nuovi».
Quando accadrà e come?
«Dopo le Regionali ci saranno novità interessanti. Sarà importante il contributo della Cgil, per la prima volta motore dell’opposizione sociale. E della Fiom di Landini».
Serviranno anche i 5 Stelle?
«Non mi piacciono quando imboccano la strada dell’urlo populista o della bestemmia salvifica. Ma sono protagonisti importanti della politica. La marcia per il reddito è ossigeno per tutti. Con loro ci possono essere sviluppi interessanti».