E VAI CON IL BIANCHETTO! - ABOLITO L'ABUSO D'UFFICIO, ORA TOCCA ALLE INTERCETTAZIONI: OGGI LA MAGGIORANZA DI DESTRA, INSIEME AI RENZIANI (ORMAI STAMPELLA DEL GOVERNO), VOTERA' LA NORMA PER LIMITARE LE INTERCETTAZIONI, IMPEDENDO AI MAGISTRATI DI TRASCRIVERE NEI VERBALI I VIRGOLETTATI SU TERZE PERSONE ESTRANEE ALL'INDAGINE - UN ASSIST INDIRETTO A SALVINI, CITATO (MA NON E' INDAGATO) NEL CASO ANAS-VERDINI - LA DUCETTA È TERRORIZZATA DALL'INCHIESTA SUI RAPPORTI DEL FIGLIO DI DENIS, TOMMASO: SE IL "CAPITONE" FOSSE COINVOLTO DIRETTAMENTE, IL GOVERNO ZOMPEREBBE...
1. DAGONOTA
Che coincidenza: il governo ha dato nuovo impulso al dossier giustizia proprio dopo l’esplosione dello scandalo mazzette in Anas, che ha portato ai domiciliari Tommaso Verdini, cognato di Salvini.
Il timore del governo è che possano uscire intercettazioni o frasi imbarazzanti che possano coinvolgere altri membri dell’esecutivo (oltre al già citato Federico Freni, deputato della Lega e sottosegretario all'Economia).
E così, con un ritrovato vigore, ci si è messi a lavoro sulle norme che riguardano l'abuso d’ufficio e le intercettazioni: dopo l’ok all’abolizione del reato più odiato dai sindaci, con il voto determinante di Italia Viva, oggi si riparte con la votazione dell’emendamento di Forza Italia che limiterà l’utilizzo e la pubblicazione delle intercettazioni.
Una norma che avrà un enorme impatto sull’utilizzo dei virgolettati nei giornali, e che, se fosse stata in vigore, avrebbe impedito la pubblicazione dell’intercettazione in cui veniva nominato il “cognato” di Verdini jr, Matteo Salvini, come scrive oggi il “Fatto quotidiano”.
IL CENONE DI SAN SILVESTRO DI SALVINI - VIGNETTA BY GIANNELLI
Perché tanta attenzione e premura sull’alleato? Giorgia Meloni, che pure vuole “spianare” i suoi vicepremier candidandosi alle Europee, teme che il caso Verdini possa allargarsi, e che il ministro dei trasporti venga coinvolto direttamente. A quel punto, la crisi di governo diventerebbe una certezza. Con tanti saluti alle smanie di gloria della Ducetta e del suo "cerchio tragico".
2. LA DESTRA SBIANCHETTA SALVINI: VIA I NOMI DALLE INTERCETTAZIONI
Estratto dell'articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”
Dopo l’abolizione dell’abuso d’ufficio, la limitazione del reato di traffico di influenze e della legge Severino, oggi la maggioranza di destra più i renziani voteranno una nuova norma che limiterà l’utilizzo e la pubblicazione delle intercettazioni.
carlo nordio - giorgia meloni - matteo piantedosi - composizione fotografica del fatto quotidiano
Al governo non basta l’emendamento Costa che impedirà ai giornalisti di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare: la maggioranza voterà a favore di un emendamento di Forza Italia al disegno di legge Nordio che impedirà ai magistrati di trascrivere nel verbale le intercettazioni che riguardano terze persone estranee all’indagine, che quindi non potranno essere nemmeno pubblicate. A queste persone, specifica l’emendamento, sarà “garantito l’anonimato”.
L’emendamento è stato presentato dal capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia al Senato Pierantonio Zanettin al disegno di legge Nordio, il provvedimento che abolisce il reato di abuso d’ufficio e modifica quello di traffico di influenze. […] Oggi il codice prevede che gli inquirenti trascrivano sommariamente il contenuto degli ascolti evitando ciò che non è utile alle indagini.
Ma Zanettin inserisce un elemento in più: nei verbali e nelle annotazioni di polizia giudiziaria dovranno essere “esclusi i nominativi di persone estranee alle indagini alle quali è garantito l’anonimato”. Inoltre il pm dovrà dare indicazione e vigilare sugli inquirenti perché questo avvenga.
[…] ieri il governo ha dato parere favorevole anche se con riformulazione. Quindi il testo finale sarà leggermente modificato ma l’impianto […] resterà quello. Oggi la maggioranza più i renziani, che sono rappresentati da Ivan Scalfarotto in commissione Giustizia al Senato, voteranno la norma che poi dovrà passare all’aula.
Un emendamento che avrà un impatto sull’utilizzo delle intercettazioni come strumento di indagine, ma soprattutto nella pubblicazione da parte dei media. Per fare solo uno degli ultimi esempi, nell’inchiesta sugli appalti Anas che ha portato agli arresti domiciliari per Tommaso Verdini era finita anche un’intercettazione in cui veniva nominato il ministro Matteo Salvini, “cognato” di Verdini junior.
Nell’estate del 2022 alcuni imprenditori, dopo le prime perquisizioni, avevano rescisso i contratti con la Inver di Tommaso Verdini ma poi il tutto era ripartito. Fabio Pileri, uno dei soci di Verdini, diceva al telefono: “Guarda caso stasera è arrivato l’invito a cena... guarda caso dopo che Salvini si è insediato, eh! Che tempistiche ragazzi! Vergognoso!”. Se dovesse essere approvata la norma di Zanettin, il nome di Salvini – che non è coinvolto nell’inchiesta né tantomeno è indagato – non finirebbe nei verbali. Dovrebbe essere sbianchettato e non potrebbe finire sui giornali.
[…] Ieri intanto l’Anac ha criticato il governo per l’abolizione dell’abuso d’ufficio confermato martedì in commissione Giustizia: secondo il presidente dell’autorità anticorruzione Giuseppe Busia si produce “un vuoto normativo” che lascia “ancora più incertezza”. […]
3. BAVAGLIO ANCHE PER I PM NUOVO GIRO DI VITE SULLE INTERCETTAZIONI
Estratto dell’articolo di L. MI. per “la Repubblica”
Reati scomodi, da sopprimere, come l’abuso d’ufficio. E intercettazioni da depotenziare con ogni mezzo. Con obiettivi che vengono fuori a ogni uscita pubblica del governo, legare le mani ai giudici, imbavagliare la stampa. Il Guardasigilli Carlo Nordio è attivissimo su entrambi i fronti, e al Senato la maggioranza stavolta lo sta supportando alla grande.
L’opposizione perde ai numeri. Ko l’altro ieri sull’abuso d’ufficio. Ben 3.632 processi con condanna definitiva diventano sabbia? È quello che vogliono i sindaci d’ogni colore.
E ieri la nuova batosta sulle intercettazioni. Quelle che coinvolgono terze persone non indagate non potranno mai essere pubblicate fino al processo, se non sono contenute negli atti dei giudici.
Parli a nuora perché suocera intenda, dice l’antico proverbio. E qui lo scopo è manifesto. Pm e giudici staranno ben attenti a non caricare di telefonate un provvedimento, a meno che non siano strettamente indispensabili, nell’evidente paura che possano finire sui giornali. E magari a quei magistrati si potrà chiedere conto del perché non hanno rinunciato a quei dialoghi e se erano indispensabili.
«Norma ambigua e pericolosa » chiosa un pm. «Fatta apposta per tappare la bocca a noi e a voi giornalisti». Dopo il bavaglio di Costa ecco la censura di Nordio.
[…] L’allora Guardasigilli del Pd Andrea Orlando, quando scrisse la legge sulle intercettazioni, s’inventò l’armadio blindato in cui conservare gli ascolti, e i procuratori più in vista dell’epoca furono d’accordo. Adesso con le norme Nordio quell’armadio resterà vuoto.
«Alla faccia del garantismo – dice il capogruppo dem in commissione Giustizia, Alfredo Bazoli – questa maggioranza non solo impedisce che le prove entrino nel processo, ma pure che possano essere conosciute dall’opinione pubblica». Perché, aggiunge Walter Verini, va garantito «il bilanciamento di due principi, il diritto di evitare gogne mediatiche e di non rovinare la reputazione di presunti innocenti con quello della libertà di informazione oggi sotto attacco ». […]
giorgia meloni carlo nordio matteo piantedosi giorgia meloni con andrea giambruno, matteo salvini e francesca verdini alla cantinetta di bolgheri LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI