LA GIUNTA DELLA LEGALITA’ DI DE MAGISTRIS - IL VICESINDACO SODANO E LA MOGLIE DI ANTONIO D’AMATO INDAGATI PER CORRUZIONE - TESTIMONE DE LAURENTIS

Leandro Del Gaudio per Il Mattino

Conviene andare a fondo, bisogna capire che cosa c'è al di là di decine di telefonate intercettate, semmai ascoltare anche testimoni diretti della recente stagione amministrativa a Napoli. Insomma, bisogna indagare ancora, con un ritmo serrato e una lista di nomi eccellenti nel panorama imprenditoriale nazionale.

Tempi serrati, comunque: ci sono novanta giorni a disposizione, tre mesi per convocare in Procura ex assessori, manager e uomini d'affari, insomma tutti coloro che possono dire qualcosa sulla storia di un grande progetto, di una grande opera di trasformazione urbana che - ironia della sorte - non è mai andata in porto. Anzi: è rimasta appesa, lì al telefono, o nelle chiacchiere intercettate. Che storia è questa? Indagine complessa, che vede al momento coinvolto il vicesindaco Tommaso Sodano e l'imprenditrice Maria Luisa Faraone Mennella.

Due volti noti, al momento indagati per corruzione, in relazione al progetto di portare a Ponticelli il nuovo stadio di calcio o, in subordine, di riqualificare un pezzo di periferia orientale. Una storia controversa, rimasta per mesi sotto silenzio, che oggi va raccontata a partire dalla fine: pochi giorni fa è stato il gip Isabella laselli a respingere una richiesta di archiviazione della Procura di Napoli e a disporre altre indagini, chiedendo ai pm partenopei di ascoltare testimoni in grado di andare al di là delle intercettazioni agli atti.

Una lista in cui spiccano i nomi degli ex assessori Realfonzo, De Falco, Di Nocera; ma anche gli imprenditori Dario Boldoni e Aurelio De Laurentiis, Ambrogio Prezioso e Angelo Lancellotti, tutti potenzialmente interessati al restyling del San Paolo o alla nascita di un nuovo stadio, tanto da lanciare in alcuni casi accuse a mezzo stampa sull'esistenza di un presunto accordo sottobanco per favorire Faraone Mennella.

Inchiesta condotta dal pool dell'aggiunto Gianni Melillo, composto dai pm Danilo De Simone, Luigi Santulli, Maria Sepe, Ida Teresi, agli atti l'ipotesi di un accordo sotto banco. Difesi dai penalisti Francesco Picca e Sebastiano Giaquinto, Sodano e Faraone Mennella respingono le accuse mosse in questi mesi dalla Procura.

L'accordo
Corruzione. La Procura sostiene l'esistenza di un accordo, «di pregressi impegni» assunti nei confronti della imprenditrice della Idis, una sorta di «vestito cucito» addosso alla stessa Faraone Mennella. È così che il progetto di «Naplest» - il rilancio della periferia orientale - finisce sotto inchiesta.

Le intercettazioni
Hanno inizio con l'incendio notturno degli automezzi di Enerambiente (settembre del 2010), poi puntano dritto su Palazzo San Giacomo. Vengono quindi captate intercettazioni che spingono gli inquirenti
a ipotizzare l'esistenza di un accordo sottobanco tra pubblico e privato. Stando a quanto scrive il gip Isabella laselli, nel disporre le nuove indagini e nel rigettare la richiesta di archiviazione, dal contenuto delle telefonate emergono le preoccupazioni dei funzionari comunali per «alcune decisioni che palesemente apparirebbero adottate per favorire qualcuno».

Tanto che il gip laselli chiede alla Procura di convocare come possibile testimone anche il segretario generale del Comune, tanto per fare luce - magari prendendo a spunto alcune conversazioni - sulla vicenda amministrativa legata allo stadio di Ponticelli mai nato. Una cosa comunque è chiara: il gip chiede alla Procura di andare oltre le intercettazioni, che non bastano da sole a sostenere una indagine, ma vanno riscontrate con nuove testimonianze da acquisire in questi novanta giorni.

Rompere l'asse
Ma quali sono i potenziali testi su cui il gip punta i riflettori? La laselli chiede di ascoltare gli ex assessori Realfonzo (suo il libro sul «Robin Hood di Palazzo San Giacomo»), De Falco e Di Nocera, in relazione a quanto Sodano avrebbe detto in una telefonata intercettata: una conversazione in cui il vicesindaco farebbe cenno al tentativo di tre ex assessori di «rompere l'asse», al punto tale da rendere necessaria la defenestrazione dei tre ex pezzi della giunta De Magistris. Tutto vero?
Spiega il penalista napoletano Picca, difensore del vicesindaco: «Siamo pronti a chiarire la correttezza della condotta di Sodano anche in questa vicenda, chiederemo di essere ascoltati in Procura».

«Tutto gratis»
Ma c'è dell'altro, stando al dispositivo del gip laselli: bisogna ascoltare - ovviamente come teste - anche un imprenditore della Astaldi (che non è sotto inchiesta, ndr), che «avrebbe fatto tutto gratis», almeno secondo quanto emerge da una intercettazione; ma anche gli imprenditori Boldoni e De Laurentiis, che avrebbero lanciato strali a mezzo stampa su una intesa illecita a favorire Faraone Mennella; oltre a Prezioso e Lancellotti, a loro volta potenzialmente interessati a concorrere al project financing per la realizzazione di un nuovo stadio.

La bacchettatura
Non basta intercettare. È il punto di partenza del gip laselli, dopo aver respinto la richiesta di archiviazione a carico di Sodano e di Faraone Mennella. È un punto critico emerso dall'udienza camerale tenuta qualche giorno fa al cospetto delle parti: non si può accogliere la richiesta di archiviazione (per altro inoltrata dopo il no di un altro gip a firmare la proroga di nuove intercettazioni), certi spunti vanno approfonditi, bisogna andare avanti, a partire dai testimoni.

 

luigi demagistris sangennaro GIGGINO L'ULTRA SEMBRA PASSATO UN SECOLO DE MAGISTRIS CLOWNMARILU FARAONE MENNELLA E POMICINO ct08 giuliano d amato mo marilu faraone mennellaTommaso Sodano rc23 antonio damatoAURELIO DE LAURENTIIS

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...