CI SALVI IDDIOR! - VON FREYBERG VUOLE SALVARE LA POLTRONA DANDO AL PAPA UNO IOR RIPULITO (SCARANO PERMETTENDO)

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

Davanti alla scrivania del presidente dello Ior c'è un mobile con una scritta latina incisa: «In labore et virtute omnia», nel lavoro e nella virtù c'è tutto. Per Ernst Von Freyberg, l'avvocato tedesco nominato nel febbraio scorso al posto di Ettore Gotti Tedeschi nell'interregno fra le dimissioni di Benedetto XVI e l'elezione di papa Francesco, le prossime settimane saranno probabilmente decisive per dimostrarlo. Impresa non facile.

«Vogliamo offrire al pontefice opzioni diverse dalla chiusura dell'Istituto per le opere di religione», si fa sapere. E si costruiscono ponti alla magistratura italiana, assicurando che i vertici sono «non a disposizione ma pronti» di fronte a qualunque richiesta di chiarimento.

Il problema di Von Freyberg è che dovrà convincere il Pontefice. Negli ultimi anni la «non banca» vaticana ha oscurato qualunque progetto di riforma, forse contribuendo perfino alle dimissioni di papa Josef Ratzinger. E adesso minaccia di proiettare un'ombra opaca sulla rivoluzione delle finanze della Santa Sede e della Curia chiesta dal Conclave a Jorge Maria Bergoglio.

Le incognite non sono legate solo ai documenti consegnati alla Procura di Roma da monsignor Nunzio Scarano, dipendente dell'Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) per oltre vent'anni. Su questo, temendo nuove rivelazioni, fra l'inizio e la metà di luglio il vertice dello Ior ha fatto preparare a tempo di record un rapporto dettagliato sui movimenti di soldi del prelato negli ultimi dieci anni.

L'interrogativo è se altri «monsignor Scarano», o membri del clero di livello anche superiore, hanno consentito che all'ombra dei loro risparmi ufficiali fossero compiute operazioni illegali. Rimane sullo sfondo, dunque, il tema non solo dei «conti laici», ma di quelli che potrebbero essere stati appaltati da ecclesiastici a loro amici in cerca di copertura.

A questo i consulenti di Promontory, l'agenzia finanziaria statunitense che indaga da mesi su ogni singolo conto corrente dell'Istituto, non sono ancora arrivati. Per Scarano, non essendo ancora alla lettera «s», i collaboratori di Von Freyberg hanno dovuto lasciare indietro il resto del lavoro. I risultati sono stati passati all'Aif, l'autorità alla quale spetta la vigilanza sulle attività finanziarie, e al «promotore di giustizia», l'equivalente vaticano di un procuratore, che indaga internamente.

Da quanto si è capito, la quantità di denaro circolata sul conto sarebbe inferiore ai dieci milioni di euro. E la destinazione dei fondi configurerebbe elargizioni dietro le quali non si intravedono grandi strategie ma piuttosto favori ai destinatari più diversi, anche se a volte assai discutibili.

Lo Ior non vuole trovarsi spiazzato da eventuali richieste di rogatoria della magistratura italiana. Avere a disposizione un dossier su uno dei clienti a oggi più ingombranti dell'Istituto è un tentativo per dimostrare che il «piano di battaglia», come viene definito, vuole dimostrare che continua la missione «clean and serve», ripulire l'Istituto e servire il Papa.

Si vuole far sapere alla magistratura che, pur tenendo conto di una cornice istituzionale obbligata fra due Stati, la disponibilità a collaborare è piena. Di più: si insiste su una convergenza di obiettivi, perché riuscire a penetrare i segreti finanziari dello Ior a questo punto viene considerato interesse di entrambi. I gestori dello Ior che hanno preceduto il cambio di passo voluto da Benedetto XVI e proseguito con maggior vigore da Francesco, non si ponevano il problema.

Per questo oggi tutto appare più complicato. Si tratta di cambiare persone, e insieme una mentalità diffusa e legittimata da decenni di sostanziale impunità; e di sradicare un pregiudizio contro lo Ior che si è ormai sedimentato nell'opinione pubblica non solo italiana ma mondiale: per quanto esagerato e ingiusto possa risultare.

Lo sforzo di trasparenza che sta compiendo Von Freyberg appare coraggioso e, sotto un certo aspetto, titanico. Il primo interlocutore da conquistare alla prospettiva che lo Ior abbia un futuro è, infatti, papa Francesco. L'intenzione è di persuaderlo che non sta difendendo un marchio scaduto, ma una struttura riformabile; e che le perplessità diffuse in alcuni episcopati mondiali per il modo e i tempi con i quali è stato scelto il nuovo presidente sono infondate.

A ottobre si riunirà il «V8», come viene chiamato il consiglio degli otto cardinali chiamati a consigliare il pontefice, quasi fosse l'equivalente ecclesiastico del «G8», il gruppo delle otto nazioni ritenute le «grandi» del mondo. Allora, la soluzione dovrebbe essere a portata di mano. Ma dipende da quanto succederà durante l'estate a livello giudiziario. Si dice che Von Freyberg tenda a descriversi come «un orologiaio»: l'uomo chiamato a rimettere a posto i pezzi di un meccanismo che si è inceppato e mostra ormai una patina di ruggine tossica. Ma la domanda, tuttora senza risposta, è se lo Ior segni il tempo del Vaticano come un orologio, o come una bomba a orologeria.

 

 

ERNEST VON FREYBERG ERNST VON FREYBERGpapa bergoglio in brasile ERNEST VON FREYBERGpapa bergoglio in brasile Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovBERGOGLIO RATZINGERPAPA RATZINGER LA GUARDIA DI FINANZA ACCOMPANGA MONSIGNOR SCARANO DOPO LARRESTO jpegscarano

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…