WOODCOCK SPARA A ZERO SUI GIORNALISTI, “BRACCONIERI DELLA NOTIZIA” - “LA LORO ANSIA È DI PUBBLICARE TUTTO E SUBITO PER PAURA DEL BUCO. I TEMPI DEI GIORNALI SONO DIVERSI DA QUELLI DEI PROCESSI E I FOGLI DI GIORNALE, IL GIORNO DOPO, FINISCONO SUI BANCONI DEI PESCIVENDOLI” - AVVERTITE IL MINISTRO ORNAGHI CHE IL SUO CONSULENTE DE CARO E’ INDAGATO PER PECULATO DALLA PROCURA DI NAPOLI - PROVE DI RIBALTONE IN CONSIGLIO REGIONALE…

Carlo Tarallo per Dagospia

1- Bracconieri a chi? Il pm Henry John Woodcock strapazza i giornalisti! Incredibile ma vero, il magistrato più "paparazzato" d'Italia questa mattina a un convegno sotto ‘o Vesuvio sul rapporto tra giustizia e informazione ha definito i giornalisti (citando il consigliere del Csm Glauco Giostra) "bracconieri della notizia".

"La loro ansia - ha smanettato Woodcock - è di pubblicare tutto e subito per paura del buco. I tempi dei giornali sono diversi da quelli dei processi e i fogli di giornale, il giorno dopo, finiscono sui banconi dei pescivendoli". Nessuna replica polemica, a quanto è dato sapere, dai "bracconieri" presenti al simposio. Ma sei i giornalisti sono "bracconieri", chi carica a pallettoni le penne dei cronisti facendo uscire fascicoli e atti giudiziari dalle procure di mezza Italia? Ah saperlo...

2- Girolamini amari per il ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi! Il suo consulente Massimo Marino de Caro (40.000 euro lordi l'anno il corrispettivo per l'incarico), direttore della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, è indagato per peculato nell'ambito di un'indagine sulla presunta scomparsa di volumi preziosi. Era stato proprio de Caro a denunciare la sparizione di circa 1.500 volumi antichi.

I Carabinieri hanno sequestrato, su disposizione della Procura di Napoli, l'intera biblioteca: si tratta di una delle più importanti d'Italia, un vero e proprio gioiello della cultura, costruita nel 1586 e frequentata abitualmente da Giambattista Vico, che lì "spulciava" le i testi di filosofia e teologia. Quasi 160.000 i volumi (tra i quali 5.000 preziosissime cinquecentine) custoditi nella biblioteca sigillata dall'Arma. Perquisita anche l'abitazione veneta di de Caro...

3- A chi le liste pulite? A noi! I finiani parte-nopei e parte-bocchiniani una ne fanno e cento ne pensano e così ieri il coordinatore provinciale napoletano di Fli, Pietro Diodato, ha illustrato, insieme ad altri esponenti del suo partito, una bella iniziativa per le prossime amministrative dal titolo "Liste pulite", all'insegna del "fuori i condannati dalle liste elettorali!".

Ma chi è Diodato? Eletto in consiglio regionale nel 2010 nel Pdl con una marea di voti (28.000), vicinissimo a Mara Carfagna e Italo Bocchino, è stato dichiarato decaduto l'anno scorso dall'assemblea e sostituito dal primo dei non eletti. Perché? Per una condanna per disordini elettorali, relativa al parapiglia nei seggi a Napoli durante le elezioni politiche del 2001, passata in giudicato, che rendeva di fatto ineleggibile l'ex consigliere, passato successivamente al partito di Gianfranco Fini...

4- Guerra !!! Guerra !!! Prove tecniche di ribaltone questa mattina in consiglio regionale: il Gruppo "Caldoro Presidente", composto dai fedelissimi di Stefano Caldoro, vota insieme all'Udc e al Pd e affossa la richiesta del capogruppo Pdl per mancanza di prove Fulvio Martusciello di invertire l'ordine del giorno.

Passa un'oretta e arriva la contromazzata: via la "bollinatura" (un passaggio per gli uffici della Presidenza per la compatibilità finanziaria delle leggi regionali) con i Patonza's che affossano la norma tanto cara a Caldoragistris. Risultato della giornata di sangue e arena: tregua finita (del resto il primo missile l'hanno sganciato i socialisti arancioni) e Nitto Palma, coordinatore regionale del Pdl, che sembra rassegnato (controvoglia) al clima di "peace and love" imposto dal Patonza, potrà ricominciare a sganciare bombe sulla testa del sempre più sinistrato Governatore (ex?) Pdl.

 

 

HENRY JOHN WOODCOCKLORENZO ORNAGHI PIERO DIODATO E MARA CARFAGNABIBLIOTECAGIROLAMINI SEQUESTRATA (FOTO ADNK)DE CARO NELLA BIBLIOTECA (DA CORRIEREDELMEZZOGIORNO.IT)COSENTINO CALDORO jpeg

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