ZANDA E RIANDA - L’IRROTTAMABILE CIUFFO BIANCO FA CAPIRE AI SENATORI PIDDINI CHE SE NON VOTANO LE RIFORME SI VA ALLE URNE – ALTO ADIGE, BASSO RENZI - L’ASILO MARIUCCIA DI RE GIORGIO: LETTERA PRO-QUAGLIARIELLO ANTI-FINOCCHIARO

DAGOREPORT

 

Luigi Zanda Luigi Zanda

ZANDA/1

Giorni di gloria per Zanda, esimio capogruppo Pd al Senato salvato dalla rottamazione solo grazie alla conversione filo-renzista e alla caduta in disgrazia della sora Ikea-Finocchiaro (a Matteuccio quel carrello spinto dalla scorta non è ancora andato giù…).

Ieri si aggirava sentenziando che no, a Grasso non conviene proprio dare il via libera al voto segreto sul Senaticidio. Chissà mai, potrebbe giocarsi la ricandidatura al prossimo giro. Nelle file del PdR, ovvio. Il partito di Renzi.

 

ZANDA/2

Il governo non può reggere «socialmente» il prossimo autunno. Ergo: si va alle elezioni anticipate. Così andava ieri pronosticando l’esimio capogruppo Zanda, a colloquio coi suoi senatori. I quali capivano… cosa capivano? Sta’ buono e vota come devi votare, altrimenti al prossimo giro ti scordi di essere ripescato da qualche parte.

Anna Finocchiaro Anna Finocchiaro

 

Dunque, ieri girava questa idea di Sacconi. Il listino. Andare alle prossime elezioni regionali con un listino, collegato alla lista regionale, con i nomi dei futuribili senatori. Beh, a Renzi non è che facesse schifo. Anzi. Tutt'altro. Gli avrebbe risolto un sacco e una sporta di problemucci. Però piaceva parecchio a Vannino Chiti, quest’idea del listino. E come poteva Renzi accettare una proposta che era già stata accettata da una minoranza a lui ostile del partito? ‘Un se ne fa nulla. Maria Elena, vai e annuncialo.

Fatto.

 

SENATICIDIO

E adesso c’è pure questo terrore dell’Alto Adige. Oddio, che c’entrano gli altoatesini con le paure di Renzi? C’entrano. Perché se votassero pure loro contro il Senaticidio, visto che già a numeri stiamo scarsini… ovvia! Chi ha il coraggio di pensarci?

 

L’ASILO MARIUCCIA DI RE GIORGIO

RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO RENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO

E allora parliamo di questa lettera dal Colle. Lettera o email? Ah, saperlo. Di sicuro c'è il mittente, re Giorgio, che però (dicono) una vera e propria firma ufficialmente non l'ha messa. E un destinatario, la sora Finocchiaro, ossia la presidente della commissione prima, la Affari costituzionali. A veicolare la missiva dicono sia stato Giancarlo Montedoro, quello che sul sito del Quirinale trovate descritto come Consigliere di Stato (Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali). Ma sì, dai, l'avete visto, è quello che ritira gli atti di accettazione della nomina dopo che i nuovi ministri hanno firmato davanti al presidente.

I QUATTRO MOSCHETTIERI QUAGLIARIELLO ALFANO NAPOLITANO CANCELLIERI I QUATTRO MOSCHETTIERI QUAGLIARIELLO ALFANO NAPOLITANO CANCELLIERI

 

Bene, i muri del Senato la raccontano a questo modo. Che la sora Anna non dava tanto retta al senatore Quagliariello in materie di Riforme (maiuscolo, si raccomanda). Il senatore Quagliariello si è allora molto lamentato col re. Il re ha scritto alla sora Anna. La sora Anna ha dato retta al senatore Quagliariello.

Gaetano Quagliariello Gaetano Quagliariello

Oh, sembra una roba da asilo Mariuccia. Ma c'è gggente, qui a palazzo Madama, che su questo giallo della madonna non ci ha dormito la notte.

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