malagò

MALAGÒ, "IL ROBIN HOOD" DE' NOANTRI - ZILIANI: “PIÙ CHE UNA GAFFE, QUELLO DEL PRESIDENTE DEL CONI SUL RAZZISMO E’ STATO L' ENNESIMO LAPSUS FREUDIANO CHE SVELA LA VERA NATURA DEI DIRIGENTI DEL CARROZZONE ITALICO – MALAGO’ PIANGE E STREPITA PERCHÉ GLI HANNO TOLTO LA DOTAZIONE DI BIGLIETTI OMAGGIO. PROPRIO LUI CHE FU…" – “MEGALO’” RIBADISCE LE SCUSE: “LE MIE PAROLE SONO STATE EQUIVOCATE” -VIDEO

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Paolo Ziliani per “il Fatto quotidiano”

malagò

 

Sbaglia chi fa buu a un giocatore di colore, ma sbaglia ancora di più uno che guadagna tre milioni e si lascia cadere in area, magari anche contento di prendere il rigore se l' arbitro non va a vedere al Var". All' indomani del duro j' accuse all' Italia razzista del calcio pronunciato alla Scala dal presidente Fifa Gianni Infantino, a uscirsene con questa bella pensata è stato Giovanni Malagò, presidente del CONI , il numero uno dello sport italiano.

 

Più che una gaffe, l' ennesimo lapsus freudiano che svela la vera natura dei dirigenti del carrozzone italico. Uno dice: vabbè, guardiamo il bicchiere mezzo pieno, abbiamo dirigenti che parlano di banane (Tavecchio) e minimizzano i cori della scimmia (Malagò) ma parliamo di uomini tutti d' un pezzo: se dicono una cosa la fanno, se fanno una promessa la mantengono. Come no.

 

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 07

Sono passati sei anni e forse nessuno se lo ricorda. Ma il 18 marzo 2013, alle sette della sera, l' agenzia Ansa invadeva le redazioni di giornali e siti web battendo la seguente notizia: "Il CONI comunica che, al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai Parlamentari della Repubblica, ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l' accesso alle manifestazioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale".

 

Firmato Malagò, presidente del CONI da nemmeno un mese. Erano i tempi della montante rivolta popolare anti-casta, il M5S aveva denunciato il Comune di Milano per i 14.000 biglietti omaggiati a politici e vip per le partite di Inter e Milan (con Matteo Salvini presente a babbo morto a tutti i derby e i match-clou del Milan, come da lista resa pubblica da Marco Cappato) e Malagò cavalcava l' onda indossando i panni del grande moralizzatore.

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 05

 

È arrivato il Robin Hood che toglierà ai ricchi per dare ai poveri, pensò qualcuno. Beh, sapete in cosa consistette la svolta etica di Malagò?

 

Niente più tessere, ma biglietti omaggio. Partita per partita. Sempre alle stesse facce illustri e potenti. Solo lo scorso anno Malagò ne distribuì 8856 per vedere la Roma e 7930 per vedere la Lazio. Secondo il quotidiano La Verità, "facendo una media al ribasso e assegnando a ogni tagliando un valore di 150 euro, nell' ultimo campionato il CONI ha avuto disposizione 2,5 milioni di euro di biglietti da donare agli amici e agli amici degli amici".

 

Con i politici Gasparri e Cicchitto primatisti dello scrocco e la solita variopinta fauna al seguito: ex prefetti (Achille Serra), magistrati della Corte dei Conti (Antonella Menna, Marco Villani), attori (Claudio Amendola, Claudia Gerini), presentatori tv (Giovanni Floris, quello che a DiMartedì commissiona inchieste sui privilegi degli altri). Ora a Malagò hanno tolto la dotazione. E piange e strepita.

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 04

 

Malagò. Quello che nell' 81 si laureò con 110 e lode all' Università La Sapienza di Roma, nell' 85 fu indagato per aver falsificato statini di esami mai sostenuti (Economia e Politica, 30 e lode; Diritto Privato, 30; Diritto Commerciale, 30), nel '93 condannato a un anno e 10 mesi e nel '99, in appello, prescritto. Con laurea annullata, però, perchè i professori disconobbero le firme, falsificate, sugli statini. La faccia di Malagò, alla Sapienza, loro non l' avevano mai vista. L' Europa chiede ora a Malagò e allo sport italiano il rispetto delle regole civili. Campa cavallo.

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 02malagòIl Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 01Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 03

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…