nicola zingaretti alessandro di battista

ALLEANZA CON MAL DI PANZA - ZINGARETTI VUOLE CHE I CINQUESTELLE RITIRINO I LORO CANDIDATI ALLE REGIONALI PER NON PRENDERE L’IMBARCATA DAL CENTRODESTRA - IN BALLO CI SONO LA TENUTA DEL GOVERNO E DELLA SUA SEGRETERIA, VISTO CHE C’E’ LA FILA PER PENSIONARLO (DA GORI A BONACCINI) - IL BASTONE TRA LE RUOTE SI CHIAMA DI BATTISTA, CHE NON VUOLE ALLEANZE CON IL PD - CASALEGGIO SPEDISCE TUTTI SU ROUSSEAU: “CAPO POLITICO E ALLEANZE VANNO VOTATI DAGLI ISCRITTI”

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO

I report che girano al Nazareno fanno venire i brividi al segretario del Pd Nicola Zingaretti: nella migliore delle ipotesi la partita alle regionali (20 e 21 settembre) finisce 4 a 2 in favore della coalizione di centrodestra. L'incubo è uno schiacciante 6 a 0 per l'alleanza Fdi-Lega-Forza Italia. Un esito che farebbe saltare le poltrone del segretario dei dem e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarebbe quasi impossibile reggere l'avvocato del popolo a Palazzo Chigi con 19 Regioni in mano alle opposizioni.

vincenzo de luca

 

Anche perché in Campania, dove il presidente uscente del Pd Vincenzo De Luca è partito in vantaggio, si è invertito il trend e lo sfidante Stefano Caldoro è in rimonta. Scenario nero. Il leader del Pd per scongiurare disfatta elettorale, nella prima consultazione post-covid, tenta la carta (mossa disperata) di un'alleanza con i Cinque stelle. È quasi una minaccia: se i Cinque stelle non ritirano i candidati nelle 6 Regioni, al voto nel mese di settembre, rischia di saltare in aria il governo giallorosso.

stefano caldoro vincenzo de luca

 

A margine della conferenza nazionale delle donne del Pd, il leader del Pd esce allo scoperto: «Decidono le regioni. Ma ho sempre detto e confermo che un'alleanza che governa l'Italia e che ha l'ambizione di disegnare la prossima elezione del Presidente della Repubblica dovrebbe almeno provare a unirsi nelle Regioni, anche perché la destra ha scelto spesso candidature del passato già bocciate dagli elettori. Quindi si può vincere e, lì dove è possibile, almeno proviamo a fare insieme un passo avanti per salvare questo Paese».

 

NICOLA ZINGARETTI GIORGIO GORI

Zingaretti teme contraccolpi non solo per l'esecutivo ma anche per la sua segreteria. C'è già la fila per metterlo alla porta: Giorgio Gori, Stefano Bonaccini, Beppe Sala. Il presidente della Regione Lazio tira nella trattativa l'elezione (nel 2022) del Capo dello Stato: si parte con lo schema Pd-M5S alle prossime elezioni regionali per arrivare compatti alla scelta dell'inquilino del Colle. Un messaggio indirizzato non solo agli alleati grillini ma anche ai renziani: Italia Viva minaccia di rompere l'alleanza di governo in Puglia (con Ivan Scalfarotto) e Liguria.

 

Nel Pd il fronte per l'asse con i grillini è quasi compatto. La richiesta di un'alleanza giallorossa per le regionali è stata anticipata ieri - nell'intervista alla Stampa - dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia: «Un'alleanza con il M5a mi sembra un'occasione per tutti. Bisogna costruire un fronte aperto, progressista, ambientalista da contrapporre a quello sovranista. Non ha senso non farlo sui territori».

 

bonaccini

La mossa del Pd punta a far uscire allo scoperto il Movimento stuzzicato nelle ultime ore da un riavvicinamento con la Lega: Mes e vitalizi sono due temi su cui può rinascere il patto gialloverde. Per ora, l'appello del segretario dei dem non fa breccia nel muro grillino: in Campania, Puglia, Marche, Toscana, Liguria e Veneto restano confermati i candidati pentastellati. Un elemento di disturbo sulla trattativa Pd-Cinque stelle è sicuramente Alessandro Di Battista, ritornato alla ribaltata nelle ultime settimane. Il Dibba punta a prendere la guida del Movimento. In quel caso le chance di un'alleanza sono praticamente pari a zero. Ieri però è arrivato lo stop di Davide Casaleggio: «Di Battista capo politico? Decidono gli iscritti», ha risposto il figlio del fondatore del Movimento in un'intervista a SkyTg24. Un messaggio per tutti (Grillo, Di Maio e Di Battista): Capi e alleanze devono avere il via libera di Rousseau. I piani di Zingaretti si complicano.

mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...