carlos tavares soldi buonuscita liquidazione

PRENDI I SOLDI E SCAPPA: LA MEGA-LIQUIDAZIONE DI TAVARES È UN MISTERO – STELLANTIS HA SMENTITO CHE L’EX AD INCASSERÀ UNA BUONUSCITA DI 100 MILIONI DI EURO, IL “FINANCIAL TIMES” IPOTIZZA CHE LA SOMMA SARÀ INFERIORE AI 36,5 MILIONI DELLO STIPENDIO PERCEPITO DAL MANAGER NEL 2023 – L'ACCORDO TRA L'EX CEO E IL GRUPPO RESTERÀ RISERVATO FINO AL FEBBRAIO 2024, ALLA PUBBLICAZIONE DEL BILANCIO – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, LANCIA UNA BORDATA CONTRO STELLANTIS: “DEVE DIMOSTRARE DI VOLERE IL BENE DEL PAESE E MANTENERE GLI IMPEGNI...”

Andrea Rinaldi e Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera”

 

carlos tavares in audizione al senato foto lapresse 3

Il terremoto delle dimissioni di Carlos Tavares scuote ancora l’Italia. E adesso anche Confindustria rompe il silenzio nei confronti di Stellantis. «Vedremo quello che succederà. Abbiamo bisogno che anche la società dimostri di volere il bene del Paese, l’Italia ha fatto ciò che doveva fare nel passato, ha mantenuto gli impegni verso Stellantis», ha rimarcato ieri il numero uno di Viale dell’Astronomia, Emanuele Orsini, all’assemblea di Confindustria Genova.

 

«A questo punto serve che Stellantis mantenga gli impegni verso il Paese e la salvaguardia dei posti di lavoro e della filiera, che è una filiera importantissima». E che sta accusando, assieme ai costruttori, i colpi di una transizione all’elettrico sempre più brutale.

 

emanuele orsini - confindustria

Il ministero delle Imprese ha anticipato a martedì il tavolo dedicato alla vertenza di Trasnova, l’azienda laziale che opera nella movimentazione auto per gli stabilimenti Stellantis di Pomigliano, Melfi, Cassino e Mirafiori: sono circa 500 i lavoratori a rischio licenziamento se il gruppo non rinnoverà il contratto. […]

 

Nel frattempo, la buonuscita di Tavares sta assumendo i contorni di un rebus finanziario, sollevando polemiche politiche e sindacali. Le voci di una liquidazione da 100 milioni non hanno trovato conferma, così come la ricostruzione del Financial Times, secondo cui la somma sarà inferiore ai 36,5 milioni dello stipendio percepito dal manager nel 2023. L’azienda ha scelto di non rivelare la cifra, trincerandosi dietro a questioni di privacy. L’accordo economico con l’ex amministratore delegato resterà quindi riservato sino alla pubblicazione del bilancio di Stellantis nel febbraio del 2025.

 

CARLOS TAVARES

La politica di retribuzione del gruppo si limita infatti a dichiarare che al ceo spetterà come liquidazione fino a un’annualità dello stipendio base che per Tavares vale 2 milioni. A ciò bisognerà aggiungere il compenso per gli 11 mesi del 2024 in cui Tavares ha gestito il gruppo, oltre che l’indennità per i patti di non concorrenza e i bonus, soprattutto azionari, legati ai risultati di breve, medio e lungo termine di Stellantis.

 

Ed è qui che il calcolo si complica perché, da un lato, quest’anno la casa ha visto crollare i suoi profitti; dall’altro, i numeri potrebbero migliorare nel 2025 e nel 2026 e Tavares potrebbe rivendicarne il merito, almeno in parte.

 

L’entità della buonuscita non è insomma frutto di un calcolo scientifico, ma di trattative, su cui probabilmente inciderà anche la maniera, serena o conflittuale, con cui Tavares e Stellantis hanno deciso di dirsi addio.

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN

Se si guarda ai precedenti, però, si può dire che il gruppo è stato sempre generoso con i manager uscenti. Nel quadro della fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot, per esempio, l’ex ceo di Fca Mike Manley ha ricevuto 51,2 milioni, l’ex direttore finanziario Richard Palmer – ora tornato come consigliere speciale di John Elkann – ha incassato oltre 14 milioni.

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN luca de carlo carlos tavares alberto luigi gusmeroli foto lapresse

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…