“ALEX POMPA ACCOLTELLAVA IL PADRE MENTRE IL FRATELLO LORIS LO TENEVA FERMO” – IL PROCURATORE GENERALE RISCRIVE IL DELITTO DI COLLEGNO, IN PROVINCIA DI TORINO. IL RAGAZZO, CHE ACCOLTELLÒ 34 VOLTE IL PADRE ESASPERATO DALLE CONTINUE VIOLENZE DELL’UOMO SULLA MADRE, NON “AGÌ PER LEGITTIMA DIFESA”: “NON CI FU ALCUNA COLLUTTAZIONE E SI FECE AIUTARE DAL FRATELLO”. ORA IL MAGISTRATO CHIEDE CHE, DOPO LA CONDANNA DI ALEX A 6 ANNI E 6 MESI, LORIS VENGA INDAGATO PER CONCORSO IN OMICIDIO VOLONTARIO…
Giuseppe Legato e Ludovica Lopetti per "la Stampa"
Punto primo: «Loris non può dire che passava di lì per caso». E poi: «Il cadavere non aveva neanche una ferita da difesa, a parte un taglietto di un centimetro: com'è possibile se non c'è nessuno che ti tiene fermo? Loris invece aveva delle ferite agli avambracci: il padre vi ha piantato le unghie mentre lui lo teneva, permettendo ad Alex di andare a prendere gli altri coltelli». Quindi: «Chiederò la trasmissione degli atti alla procura a carico di Loris. Dovrà rispondere di concorso in omicidio volontario».
Caso Alex Pompa, il giovane che ammazzò il padre violento con 34 coltellate per difendere la mamma. Finora è stato condannato a sei anni e due mesi.
Ieri il sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi ha riscritto la storia di quel delitto avvenuto la sera del 30 aprile 2020 a Collegno nel Torinese. «Giuseppe Pompa fu scannato. Non ci fu una colluttazione e l'ordine nell'appartamento lo dimostra. Chi lo ha ucciso non è un mostro, ma non era mosso dalla paura: era spinto da odio e rabbia».
maria, la madre di Alex Pompa, in tribunale
Quella sera Alex Cotoia (dopo l'omicidio ha scelto di prendere il cognome della madre) uccise a coltellate il padre 52enne Giuseppe nella loro casa di via De Amicis. Lo fece, secondo le testimonianze della madre e del fratello, proprio per difendere la donna, vittima delle continue violenze del marito. Questo quadro lo portò anche a un'assoluzione in primo grado, ribaltata dalla sentenza d'Appello a dicembre 2023: in quell'occasione Alex, unico imputato del delitto, fu condannato a 6 anni e 2 mesi per omicidio volontario.
Ad agosto 2024 però la Cassazione ha annullato la pronuncia e disposto un nuovo giudizio con due prescrizioni per i giudici: rafforzare la motivazione di un'eventuale condanna e scandagliare meglio i profili di legittima difesa, una questione che ha reso celebre il caso a livello nazionale.
messaggio di alex pompa del maggio 2020
Ora la requisitoria, durissima, getta nuove ombre sul delitto, in particolare sul ruolo del fratello e della madre di Alex già indagati in passato – e assolti – per falsa testimonianza.
[…] Per il magistrato la lotta tra padre e figlio per prendere un coltello sarebbe stata inventata di sana pianta.
Dal canto suo, la madre di Alex ha sempre sostenuto di non aver sentito niente di ciò che stava accadendo nell'alloggio perché in quel momento era chiusa in bagno a truccarsi. Un altro dettaglio poco credibile per il rappresentante dell'accusa. «Se ci fosse stata una colluttazione sarebbe uscita: è pur sempre una mamma e con il rischio che finisca male non esce? Non fa nulla se i suoi due figli rischiano di essere uccisi? […]
alex pompa con la madre e il fratello
Per la prima volta in aula si è parlato espressamente di «inquinamento probatorio» in relazione al messaggio che Loris mandò a suo zio, fratello del padre, alle 22,26: «Cosa aspetti a intervenire? Noi siamo qui che stiamo rischiando la vita, vieni ad aiutarci, abiti a due minuti di macchina da noi», il testo dell'sms. Per l'accusa la richiesta d'aiuto fu inviata quando Giuseppe Pompa era già cadavere. […]
La lettura inedita è da brivido. Il quadro in cui è maturato il delitto – violenza domestica e abusi psicologici – non è comunque passato sotto silenzio.
«[…] Alex e Loris hanno commesso il reato perché non ci hanno più visto, esasperati da anni di maltrattamenti gravi. Ma non basta questo per dire che lo hanno ucciso per paura che uccidesse». L'avvocato Claudio Strata, legale di fiducia di Alex (ma anche della famiglia in generale) spiega: «Siamo molto sorpresi della richiesta della procura di indagare Loris. Risponderemo in aula il prossimo 16 dicembre».
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