fabrizio palenzona fondazione crt

AVEVA RAGIONE PALENZONA: “NE VEDREMO DELLE BELLE” – SI AVVICINA IL COMMISSARIAMENTO DELLA FONDAZIONE CRT, DOPO LE DIMISSIONI DEL “CAMIONISTA” DALLA PRESIDENZA IN POLEMICA CONTRO UN PRESUNTO “PATTO OCCULTO” – IL MEF HA ACCESO UN FARO: SECONDO IL PARERE DI ALCUNI AUTOREVOLI ESPERTI, I “PATTISTI” VOLEVANO CREARE UN ORGANISMO IN SENO ALL’ENTE PER ORIENTARNE LE DECISIONI. UNA MANOVRA “ILLEGALE”

Estratto dell’articolo di Claudia Luise e Andrea Rossi per “La Stampa”

 

fabrizio palenzona foto di bacco

Adesso il commissariamento della Fondazione Crt non è più un'ombra che aleggia ma un'ipotesi molto concreta. E le parole consegnate da Fabrizio Palenzona un paio d'ore prima di dimettersi - «ne vedremo delle belle» - sembrano qualcosa di più di una profezia.

 

Il ministero dell'Economia ha acceso un faro sul caos Crt. Il 24 aprile ha chiesto alla Fondazione una serie di documenti, concedendo dieci giorni di tempo a chi li dovrà raccogliere e inviare. E ha presentato un esposto in procura a Roma sulla base della segnalazione ricevuta da Palenzona. Un dossier […] che è stato la causa della rivolta del cda contro il segretario generale Varese e poi contro lo stesso ex presidente ma che ora potrebbe ritorcersi contro chi ha mandato al tappeto Palenzona accusandolo di aver coinvolto il ministero senza che ce ne fosse necessità e all'insaputa del cda.

 

LE PRINCIPALI PARTECIPAZIONI DELLA FONDAZIONE CRT

Secondo il parere del professor Andrea Zoppini, allegato agli atti, era dovere del presidente chiamare in causa il Mef […]. L'indagine, che con ogni probabilità passerà ai pm di Torino, dovrà chiarire i contorni di quel patto occulto con cui quattro membri del cda (quelli che hanno sfiduciato Varese e Palenzona) e una quindicina di esponenti del vecchio Consiglio di indirizzo volevano creare un organismo in senso all'ente di via XX Settembre capace di orientarne le scelte.

 

fondazione crt

Avrebbero dovuto consultarsi prima delle riunioni degli organismi della Fondazione, decidere il da farsi e poi agire con una voce sola. Nella prima stesura del patto si prevedeva addirittura che le decisioni sarebbero state prese con votazione e che tutti i sottoscrittori avrebbero dovuto adeguarsi al volere della maggioranza. Di fatto un organismo decisionale in seno alla Fondazione. Illegale, secondo il parere dell'avvocato Maurizio Riverditi, consultato da Palenzona.

 

La sua analisi è uno degli elementi che ha portato il Mef […] a intervenire. Secondo Riverditi il "patto" avrebbe dato vita a una struttura tale da poter piegare la Fondazione agli interessi dei suoi sottoscrittori; interessi potenzialmente in conflitto con gli scopi dell'ente. E per di più avrebbe ostacolato l'attività di vigilanza  […]

 

37 fabrizio palenzona

Secondo Riverditi i sottoscrittori del patto avrebbero commesso due illeciti: «Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza» (da uno a quattro anni di reclusione) e «Illecita influenza sull'assemblea». Quest'ultimo reato stabilisce che «chiunque, con atti simulati o fraudolenti, determina la maggioranza in assemblea, allo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni». Una duplice irregolarità anche nel caso in cui il "patto" sia rimasto sulla carta e si sia concretizzato. Un punto controverso: gli ispiratori sostengono che la loro sia rimasta un'intenzione, tanto che i documenti inviati da Palenzona sono bozze prive di firme.

 

Il professore di diritto commerciale dell'Università di Milano Roberto Sacchi sottolinea poi che gli inviti alla riservatezza «quindi all'opacità» contenute nelle mail inviate da Corrado Bonadeo, il regista del patto, in cui si faceva scouting tra i consiglieri, rafforzerebbero «l'oggettiva rottura della legalità dell'azione della Fondazione». Tutti elementi che i dirigenti del Mef dovranno valutare.

 

Corrado Bonadeo

Un altro è il comportamento del cda della Fondazione durante l'ultima seduta. Quando Palenzona ha abbandonato il videocollegamento gli altri componenti hanno proseguito la riunione varando le nomine in alcune società: Equiter, Ream, Ogr. E hanno deciso di spartirsi tra di loro […] i posti apicali.

 

In questo clima avvelenato gli enti locali torinesi stanno tentando di trovare una figura di garanzia per il dopo Palenzona. Per statuto il nuovo presidente va eletto entro un mese dalle dimissioni del precedente ma stando ai tempi tecnici è quasi impossibile farcela prima del 23 maggio. E la mancata nomina del presidente è una delle circostanze che fanno scattare il commissariamento. Un'eventualità che tra inchieste, veleni e procedure pare sempre più probabile.

fabrizio palenzona

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….