LA RESA DI ZELENSKY NON CONVIENE NEMMENO A TRUMP – ETTORE SEQUI: “UNA CAPITOLAZIONE A PUTIN SAREBBE UNA SCONFITTA NON SOLO PER L'UCRAINA, MA ANCHE PER GLI STATI UNITI, MINANDO LA LORO CREDIBILITÀ ANCHE IN ALTRE AREE. PER EVITARE DI ESSERE RICORDATO COME IL PRESIDENTE CHE HA ‘PERSO’ L'UCRAINA, TRUMP DOVRÀ PUNTARE A UN ACCORDO CHE NE GARANTISCA LA SICUREZZA, ALMENO PER TUTTA LA DURATA DEL SUO MANDATO” – “COMPROMESSI SBAGLIATI O AFFRETTATI POTREBBERO COSTARE MOLTO CARI, SIA ALL'UCRAINA SIA AGLI STATI UNITI…”
Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “La Stampa”
ettore francesco sequi foto di bacco
Molte analisi di queste settimane sulla guerra russo-ucraina riflettono un'attesa quasi messianica verso la capacità del neo presidente americano Trump di favorire o imporre una pace. Tuttavia, al netto delle aspettative e delle speranze, la fine della crisi non è imminente.
L'arrivo alla Casa Bianca di Trump, noto per la sua imprevedibilità, il suo cinico pragmatismo e l'inclinazione a negoziare "con la pistola sul tavolo" – approccio condiviso con Putin – rappresenta un fatto nuovo che potrebbe favorire un'uscita dallo stallo dinamico che si protrae da mesi.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
Oggi sia Russia che Ucraina sono in profonda crisi. Mosca, nonostante successi tattici e una lenta erosione della linea del fronte ucraino, soffre una sconfitta strategica: il rafforzamento della NATO e una dipendenza crescente dalla Cina.
[…] Il sogno di Zelensky di recuperare tutti i territori perduti, inclusa la Crimea, appare sempre più irrealizzabile, così come le ambizioni di Putin di amputare territorialmente l'Ucraina ben oltre la linea del fronte, imporne la neutralità politica e "denazificarla", ovvero cambiare l'attuale regime.
donald trump volodymyr zelensky
Il risultato è uno stallo in cui entrambi i leader considerano il costo politico di un negoziato superiore a quello di proseguire il conflitto. Putin punta ad arrivare al 20 gennaio con il massimo possibile di conquiste territoriali e avendo liberato dalle truppe ucraine la regione russa di Kursk, che Zelensky intende invece utilizzare come oggetto di scambio in un futuro tavolo negoziale.
[…] In campagna elettorale, Trump ha dichiarato con enfasi: «Voglio che smettano di morire. Lo farò in 24 ore». Ma non ha spiegato come. Presto sarà chiamato a dimostrare la sua capacità di mantenere la promessa. […] Un cessate il fuoco, pur essendo solo un primo passo, è fondamentale per avviare negoziati futuri. Tuttavia, un'intesa troppo penalizzante per l'Ucraina equivarrebbe a una vittoria per Putin e a una sconfitta strategica per gli Stati Uniti.
Soprattutto, metterebbe a rischio l'immagine di Trump come negoziatore implacabile. Egli dovrà dunque affrontare due questioni cruciali: la misura delle amputazioni territoriali all'Ucraina e le garanzie di sicurezza per Kiev, necessarie a prevenire future aggressioni russe.
volodymyr zelensky donald trump
Per l'Ucraina, ottenere garanzie di sicurezza è altrettanto, se non più importante rispetto alla questione territoriale. L'adesione di Kiev alla Nato ne garantirebbe, in teoria, la protezione. Tuttavia, l'ammissione richiede l'unanimità di tutti i 32 membri, un risultato tutt'altro che scontato. Inoltre, resta da vedere se i paesi Nato sarebbero realmente disposti a impegnarsi in una futura guerra convenzionale in Ucraina, anche qualora Kiev entrasse nell'Alleanza.
Un'alternativa sarebbe la creazione di una coalizione ad hoc di garanti internazionali, soprattutto europei, disposti a proteggere militarmente l'Ucraina. Ma questa soluzione sarebbe efficace senza un chiaro impegno americano? C'è da dubitarne. In mancanza di altre opzioni una strada potrebbe essere quella di fornire all'Ucraina armamenti sufficienti come deterrente contro nuove aggressioni russe.
Resta il fatto che una capitolazione a Putin sarebbe una sconfitta non solo per l'Ucraina, ma anche per gli Stati Uniti, minando la loro credibilità anche in altre aree. Per evitare di essere ricordato come il presidente che ha "perso" l'Ucraina, Trump dovrà puntare a un accordo che ne garantisca la sicurezza, almeno per tutta la durata del suo mandato.
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
Il compito di Trump è dunque meno agevole di quanto possa apparire. Compromessi sbagliati o affrettati potrebbero costare molto cari, sia all'Ucraina sia agli Stati Uniti. Il nuovo presidente dovrà quindi negoziare con fermezza, preservando la sicurezza di Kiev e gli interessi strategici americani. Solo un equilibrio delicato tra deterrenza e diplomazia potrà evitare che la sua amministrazione venga ricordata come quella che ha "perso" non solo l'Ucraina, ma anche una parte significativa della leadership globale americana. Il sentiero è più stretto di quanto possa apparire.
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