Andrea Montanari per "la Repubblica" - Estratti
C’è anche il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta tra gli inquilini illustri, che da anni pagano a Milano un affitto al di sotto del valore di mercato per gli immobili di pregio del Pio Albergo Trivulzio.
I documenti visionati da Repubblica mostrano che in questo caso, per 120 metri quadrati nel cuore di Brera, il canone concordato è di 19 mila euro l’anno. Questo quando, per l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, l’affitto annuo in una zona del genere e per quella metratura dovrebbe essere di almeno 42 mila euro.
È quel che accade del resto, a Pier Filippo Giuggioli, presidente milanese dell’Unione dei piccoli proprietari, ma che occupa da affittuario un’abitazione del Trivulzio, tanto che è anche nel comitato inquilini dello stabile in cui abita: qui paga un canone di 32.500 euro annui per un appartamento di oltre 200 metri quadrati che sempre secondo l’Osservatorio dovrebbe costarne almeno 72 mila.
Il nome di Giuggioli era già comparso anche negli elenchi degli inquilini del Pat all’epoca di un altro caso di affitti a prezzi di favore, nel 2011.
A pochi passi da Brera, poi, Matteo Mangia, figlio del noto avvocato Rocco Mangia, risulta intestatario di un contratto di affitto per circa 160 metri quadrati per cui paga un canone di 13.600 euro, mentre secondo l’Agenzia delle Entrate il canone di mercato dovrebbe essere di oltre 54 mila euro.
Un altro caso riguarda un appartamento di circa 240 metri quadrati in zona Magenta: il contratto risulta a nome di un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pat, che ha poi guidato alcuni dei più importanti ospedali lombardi.
Tronca preferisce non fare nomi sul Pat, ma dalle carte visionate da Repubblica il quadro risulta questo.
«Ribadisco la mia ferma disponibilità ad affrontare tutte le esigenze — ha detto ieri il commissario, in audizione davanti al Consiglio regionale della Lombardia — ma non posso accettare altre cose paradossali, che mi sono balzate agli occhi subito e che continuano a venire fuori. Secondo una valutazione fatta da una struttura dell’Agenzia del Territorio ci sono canoni che sono la metà, un terzo, un quarto, un quinto e perfino un decimo di quello che dovrebbero essere».