LA NUOVA VITA DEL CODEX SERAPHINIANUS: IL LIBRO PIU’ STRANO DEL MONDO - AMANTI CHE DIVENTANO COCCODRILLI, MACCHINE ASSURDE, UN ALFABETO INVENTATO, L’ENCICLOPEDIA FANTASTICA DI LUIGI SERAFINI CHE IN 40 ANNI HA STREGATO IL MONDO (“DA SCIASCIA AI TATUATORI”) RIVIVE PER RIZZOLI - IL LIBRO È DIVENTATO OPERA DI CULTO: IN CINA GIRA UN'EDIZIONE CONTRAFFATTA. L’IDEA DI CREARE UN CODEX VIVENTE RADUNANDO TUTTI I… - VIDEO

-

Condividi questo articolo


Valerio Millefoglie per “il Venerdì di Repubblica”

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

 

«Un momento di concentrazione, perché insomma devo intanto cercare di attraversare questi quarant' anni e ritrovarmi nel 1981». Luigi Serafini, seduto su un trono, accanto a un cane immobile - perché è una statua - torna a quel 1981 quando, a 32 anni, pubblicò per l'editore Franco Maria Ricci il Codex Seraphinianus: un'enciclopedia di tutte le cose che non sono in Terra, un libro illustrato che prendendo spunto dal mondo vegetale e animale - e liberando l'alfabeto, inventando cioè un lingua segreta anche all'autore stesso - crea un'altra origine dell'universo, con anatomie,agricolture e architetture soprannaturali.

 

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

In quarant' anni il libro è diventato opera di culto: in Cina gira un'edizione contraffatta che Serafini espone su un leggio; le immagini hanno avuto nuova vita sul web, «con video con più di un milione e duecentomila visualizzazioni in due mesi», dice, e poi sotto forma di tatuaggi. «È un libro fatto sulla pelle della gente che si sta muovendo sul pianeta. Sarebbe bello radunarli tutti in un grande stadio per creare un Codex vivente».

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

 

Oggi il Codex Seraphinianus esce per i tipi di Rizzoli con l'aggiunta di alcune tavole e un libretto che ne ripercorre la genesi. Incontro Luigi Serafini a casa sua il giorno in cui gli giungono la copia staffetta del libro e un avviso di sfratto da una proprietà che vuole far altro di questo palazzo al centro di Roma: l'ingresso coincide con l'antico accesso alle Terme di Nerone e «una parete della mia libreria confina con il palazzo del Senato» dice Serafini aprendo una finestra su uno dei suoi multiversi quotidiani.

CODEX SERAPHINIANUS luigi serafini CODEX SERAPHINIANUS luigi serafini

 

A rischio sfratto sono anche i tanti abitanti immaginari di questo regno tridimensionale del Codex: nel labirinto casalingo si avvicendano scenografie per teatri dell'assurdo, ceramiche da paese delle meraviglie, un presepe in una scatola di montaggio, una locandina realizzata per La voce della luna di Fellini. Fuori dalla finestra la visione del Pantheon, sarà reale? «Non è lo sfratto di una persona» dice Serafini, «è la distruzione di un'opera».

 

una gatta sulla spalla Così l'artista ricorda la nascita del Codex: «Era la Roma degli anni 80, appena uscita dagli anni di piombo, mi mantenevo disegnando per gli studi di architettura.

 

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

C'erano ancora i gatti, circolavano liberamente. Come compagna di lavoro avevo una gatta bianca trovata raminga, un po' era vera e un po' era fantasticata. Si appollaiava sulle mie spalle e si addormentava quando disegnavo, interpretavo i sogni che mi trasmetteva attraverso la ghiandola pineale». Ecco alcuni di quei sogni: un soldato scomponibile perché antimilitarista, popolazioni indigene con segnali stradali come scudi, macchine per arcobaleni, uomini ibernati in blocchi di ghiaccio usati come mattoni di un'arcata, «l'ingresso di una sorta di cimitero, sarebbe bellissimo».

 

Un uomo e una donna su una branda, lui sopra di lei: in sei movimenti si fondono in un coccodrillo. «L'immagine nacque dopo aver fatto l'amore con una ragazza. Lei andò via, io mi dissi "che strano" e disegnai». C'è solo una frase leggibile nel Codex, un passaggio da Albertine disparue di Proust scritto su una tela da un uomo che ha una mano a forma di stilografica. «Ero immerso in una dimensione amanuense, e amanuense era anche Proust.

CODEX SERAPHINIANUS luigi serafini CODEX SERAPHINIANUS luigi serafini

 

Correggeva in modo bizzarro: incollava un pezzo di carta sulla parola errata e il volume s' ingigantiva. Si rifaceva alla tecnica dei paper roll praticata nei conventi: pezzettini di carta ritagliati a spirale che divenivano decorazioni intorno alle immagini sacre». Serafini cita Locus Solus di Raymond Roussel, «un libro che ho mangiato, proprio così, prendevo una pagina e me la mangiavo. Mi influenzò molto per le "macchine celibi" che ho immaginato nel Codex».

 

L'alba della rete

Luigi è un'enciclopedia che si apre e ogni domanda porta a molte risposte e ad altrettante domande. Potrebbe essere un uomo-rete, con tante finestre che si aprono, e per tornare alla finestra originaria ci si perderebbe nella cronologia.

 

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

Negli anni 70 trascorre quattro mesi in America, disegna diorami per il museo di storia naturale di Chicago e viaggia. «Le città erano nodi in cui i giovani si spostavano portando immagini, concerti, ci si abbeverava nei nuovi fenomeni editoriali, c'era un movimento beat, ma più nel senso di bit. Internet nasceva con il progetto Arpanet, e io ero fissato con l'idea che i miei disegni non dovessero passare per il circuito chiuso delle gallerie d'arte, ma dovessero diventare un libro e circolare in una rete, che non c'era ma che sarebbe arrivata».

 

Tornato in Italia si chiude in casa: «A un amico che mi invitava a uscire dissi che stavo facendo un'enciclopedia. Un po' era vero, un po' era una scusa. In questa clausura avevo la sensazione di copiare qualcosa, proprio come un amanuense». Compreso il celebre alfabeto inventato: «Siamo imprigionati nelle lettere che ci hanno insegnato a scuola. A uno non piace la B, ma quel movimento è obbligato a farlo e la scrittura si inceppa. Nel mio caso è come se mi fossi liberato dagli alfabeti e potessi scrivere senza blocchi imposti. La mia grafia fa abbastanza schifo, ma nel Codex è armoniosa. Come se avessimo tutti una scrittura nascosta, che viene ingabbiata».

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

 

Decodificare il Codex con l'autore è intuire l'autobiografia che vi è nascosta. Una tavola mostra un architetto che costruisce una casa con un mazzo di carte: «Sono io. Le carte sono le piacentine, con cui mio nonno m' insegnò a fare il solitario. Mia nonna invece mi proteggeva da mio padre, che rappresentava il razionale, l'ingegnere. Lei assecondava la mia vocazione al disegno comprandomi le matite di nascosto. Viveva ad Amelia, in Umbria, e un giorno portò una cesta con dentro una gallina che stava covando e la sistemò in salotto, tra un mobile e un tappeto.

 

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

M' incantavo nel vederla immobile, così finta e buffa. Poi ci fu la schiusa e i pulcini giravano per casa. Questo meccanismo di spostamento di un contesto, come un salotto-pollaio, c'è più volte nel Codex. Così come ci sono tanti uccelli e pesci, mi hanno sempre affascinato perché vivono in altre dimensioni, dell'aria e dell'acqua, che noi non conosciamo». Il cerchio magico Per proporre l'enciclopedia a Franco Maria Ricci Serafini si appostò sotto la casa editrice «in una 500, con una sua foto in mano. Vederlo entrare fu un'apparizione. Lo seguii per le scale, alla segretaria non so che dissi, ma la scavalcai e mi ritrovai direttamente nella stanza dell'editore.

 

Ogni tanto uno fa delle cose inimmaginabili seguendo le pulsioni, come i pesci ti muovi e non sai perché però poi finisci nel posto giusto. Il Codex divenne improvvisamente popolare e fui proiettato in una specie di cerchio magico, ero ammutolito, non capivo che avessi fatto. Incrociai Calvino, Manganelli, Fellini. Ogni volta che Sciascia veniva a Roma mi chiamava e lo accompagnavo nelle librerie antiquarie. Come da un sasso nell'acqua, quel cerchio di persone si è sempre più espanso fino ai tatuaggi di oggi».

CODEX SERAPHINIANUS CODEX SERAPHINIANUS

 

 Cercando di riavvolgere il nastro, di saltare in quei cerchi concentrici temporali, pranziamo in un ristorante in via di Sant' Andrea delle Fratte, dove c'era la mansarda in cui disegnò il Codex e la libreria dove, letteralmente, ebbe l'illuminazione che diede la scintilla: la strada era buia, nell'unica vetrina illuminata c'era una copia del Bestario di Aloys Zötl, anch' esso edito da Ricci. Ora è l'agenzia Ultraviaggi. Si diffonde nella via un canto di uccello, una cantilena si fa verso di gallina, di cavallo e solfeggio: «ni-ni-ni-no; qua qua qua; hiii; mi-mi-mi». A emettere quei versi è un ragazzo di circa vent' anni, che li accompagna con l'intrecciare brulicante delle mani. «È un ragazzo uccello!» esclama Luigi. «Una volta il canto degli uccelli era considerato una lingua segreta, da intermediari con i cieli». È l'ultima trasmutazione del Codex: in realtà.

Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini sciascia sciascia Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini franco maria ricci franco maria ricci Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini Codex Seraphinianus di Luigi Serafini

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...