Andrea Scarpa per “Il Messaggero” - Estratti
Due giorni dopo la finale del Premio Strega, giovedì sera, Pino Strabioli ha le idee molto chiare: «È stata una bella sfida e mi sono divertito. Geppi Cucciari è stata scoppiettante e io al suo fianco credo di aver fatto la mia parte».
(…) «Chi pensa di sminuirmi con la storia della spalla, si sbaglia. Sono curioso e amo le personalità forti dei grandi talenti. Nella mia carriera ho lavorato con Paolo Poli, Franca Valeri, Anna Marchesini, Morgan... Per me è stata una fortuna.
Non ho problemi».
Sicuro?
«Certo. Non vivo la frustrazione del numero due. Mai avuta».
Viste le battute allo Strega sul ministro Sangiuliano, Insegno e Scurati, questa Rai, e quindi questo governo, in qualche modo la rappresenta?
«Non mi sembra proprio. In tv conduco una rubrica settimanale di libri dalle 6 alle 7 del mattino, non certo una prima serata».
Da ragazzo cosa la portò da Orvieto a Roma?
«La voglia di fare l'attore e la nostalgia per la città che ho sempre respirato a casa. Papà, militare, era dei Castelli. Mamma invece era romana di largo Preneste. Casalinga e depressa, ha sognato per una vita di tornare nella Capitale, senza riuscirci, la voglia di evadere dalla provincia me l'ha trasmessa lei. Così, appena possibile, ho fatto l'esame di ammissione all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico».
(...)
A proposito, da Geppi Cucciari a Morgan spesso le danno del domatore: ci si riconosce?
«Non ho il piglio adatto. Credo di essere bravo a instaurare rapporti umano con i miei interlocutori. Negli ultimi tempi mi è successo per la serie Rai In arte con Nannini, Vanoni e Pravo».
Si farà il bis di "StraMorgan"?
«Ho letto che Morgan, e sono contento per lui, dovrebbe fare per Rai3 proprio In arte Morgan.
Io ci sarò solo nel titolo - visto che l'ho inventato io - perché nessuno mi ha chiamato».
Com'è possibile?
«Non ho un agente da quando Alessandro Lo Cascio, bravissimo, è morto a 56 anni nel 2023».
A Morgan ha detto qualcosa?
«No. Ma gli voglio bene lo stesso, lui è fatto così».
Ma come? La scorsa estate lei prese anche le sue difese quando a Selinunte insultò il pubblico con frasi omofobe.
«E feci bene: non è omofobo».
A 60 anni ha raccolto il giusto?
«Mi sento alla pari, anche se in tv potrei fare di più. Sono grato al destino e so quanto è importante avere coscienza di sé. Non ho contratti milionari, ma per vivere bene non serve tanto».
(..)
La cosa più illegale che ha fatto qual è?
«Qualche cannetta da ragazzo».
Se non fosse illegale che farebbe?
«Una vita da rockstar tipo Vasco Rossi o Patty Pravo, che hanno sempre fatto tutto in totale libertà. Io no, ma grazie a loro qualcosa ho respirato di riflesso. Quando facevo le serate con Paolo Villaggio mi divertivo come un matto. Una volta in scena, mentre stavamo parlando di altro davanti a duemila persone, all'improvviso urlò: "Madre Teresa di Calcutta è una stronza"».
E che c'entrava?
«Niente. Poi si avvicinò e mi sussurrò in un orecchio: "Vado a fare pipì, adesso pensaci tu". Quell'imbarazzo totale fu spaventoso ma anche bellissimo».
Ha mai vissuto quel momento in cui all'improvviso succede qualcosa e subito si capisce che...?
«Sì, certo. Anni fa morì un carissimo amico che mi aveva fatto scoprire cose meravigliose - dalla sessualità alla letteratura - e con il quale andai a fare le analisi dell'Hiv. Lui risultò positivo, io negativo. Fu uno shock. Morì dopo poco, fatto che segnò profondamente anche la mia vita intima».
Che cosa intende dire?
«Mi bloccai un po', da lì partì la mia ipocondria. Oggi, per esempio, il sesso non mi riguarda più. Lo vivo attraverso gli altri».
Addirittura?
«Certo. Adoro farmi raccontare dagli amici e dalle amiche, etero e gay, le loro avventure con Tinder e Grindr, le app per gli incontri. Fanno di tutto. Mi piace indagare sul fronte scabroso degli altri. Vorrei addirittura fare un programma in tv per parlare di sessualità e sogni proibiti. Ma non riesco a farne uno sul teatro, figuriamoci uno così».
Alla fine, alla sua età, niente è meglio di...?
«Di lasciarsi andare».
P. S. Mezz'ora dopo la fine dell'intervista Strabioli lascia un vocale: «Scusa, ho dimenticato Sabrina Ferilli. È brava, è intelligente, è simpatica. Con lei farei qualsiasi cosa. Forever. È pazzesca».
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