STEFANO COLETTA, “LA SHOWGIRL MANCATA” DI “GAY 1” – "IL GIORNALE" VERGA UN RITRATTONE ARSENICO E PIUME DI STRUZZO DEL DIRETTORE DEL CIRCOLO "RAI-NBOW DI PRIMA SERATA", L'UOMO "CHE TRASFORMA TUTTO CIÒ CHE TOCCA IN UN’INDUSTRIA DELLO SPETTACOLO GAY FRIENDLY" - "ESTETICA CAMP, UNA PASSIONE PER IL MONDO DELLE DRUSILLE, LA VITA COME UN FILM IN LOOP DI ÖZPETEK, SE FOSSE PER LUI, METTEREBBE L’INCLUSIVITÀ ANCHE NEL SEGNALE ORARIO. FIORELLO E LA BATTUTA SUL NICK USATO DA COLETTA SU ONLYFANS: "CULATTO94...”

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Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

stefano coletta stefano coletta

 

Voi non vedete lui, ma lui vede voi, sempre. Dall’altra parte dello schermo sceglie i programmi, decide i conduttori, raschia il palinsesto, palin psaomai, e a volte il barile, costruisce la programmazione, vi guarda guardare la tv, di mattina, di pomeriggio e soprattutto in Prime Time. È il Dr. Gibaud della fascia oraria di massimo ascolto. È lui che decide - va detto: non sempre con scelte felicissime - cosa va in onda in prima serata sulla Rai, la cassaforte pubblicitaria di viale Mazzini.

 

Dicono di lui: è l’uomo più potente della televisione italiana. Potere, poetica e political correctness.

 

Stefano Coletta, generone del geneRai romano, uomo di audience e di telecomando, è il direttore dell’Intrattenimento, l’uomo che trasforma tutto ciò che tocca in un’industria dello spettacolo gay friendly, la televisione come ininterrotto flusso domestico e la fluidità di genere come normalità di rete. È il padrone dello Zeitgeist arcobaleno del servizio pubblico e l’artefice dei Sanremo dei record, trasformando il festival in un X-factor generalista. Il nazional-popolare con nuance Indie.

stefano coletta a eataly a milano 5 stefano coletta a eataly a milano 5

 

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Abruzzese originario di Roio del Sangro, terra della tribù osco-umbra dei Marrucini, romano di nascita, quartiere Prati di rinascita e viale Mazzini come destino topografico, Stefano Coletta, detto il direttore-filosofo per la laurea in Lettere, sogna una Rai solo di intrattenimento, senza altri programmi che distraggono.

 

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Single, nessuno e centomila amici, 57 anni, uomo-azienda da trenta, una carriera tutta nei corridoi della Rai - redattore, autore, inviato, vicedirettore (quando soffriva l’incompetenza di Daria Bignardi) e poi direttore di Rai3, quindi elevato su Rai1 dal governo giallorosso - Stefano Coletta è il «Genitore 1» dell’Italia democratica, progressista e Lgbtq, legatissimo al «Genitore 2», Serena Bortone, nel cui programma le casalinghe si commuovono perché il figlio del portinaio non può pagarsi gli ormoni per la crescita delle tette.

stefano coletta foto di bacco stefano coletta foto di bacco

 

Estetica camp, etica planetaria, una passione per il mondo delle drusille, la vita come un film in loop di Ferzan Özpetek, se fosse per lui, Stefano Coletta metterebbe l’inclusività anche nel segnale orario. Se sei goffamente binario – non si offenda nessuno – oggi non sei degno di nota. E le famiglie tradizionali si guardino Mattino Cinque!

 

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Momenti dimenticabili della vita professionale di Coletta.

stefano coletta foto di bacco stefano coletta foto di bacco

Quando Fiorello rivelò di avere un profilo su OnlyFans: «Mi esibisco di spalle col nick Culotto96. Il capo struttura Rai, Stefano Coletta mi ha riconosciuto e ha minacciato di licenziarmi, a meno che non gli consentissi di esibirsi con me. Il suo nick è Culatto94...». Se sente qualcuno parlare di GayUno, GayDue, GayTre («Basta con queste bassezze!»). Ogni volta che deve rinviare la messa in onda dello show sulle drag queen Non sono una signora con la Parietti. Le mattine alle dieci quando gli passano i dati di ascolto di certi suoi programmi. E il giorno dopo, quando legge le recensioni di Aldo Grasso.

 

 

Che poi. Coletta è persona molto educata, affabile, lobbista, di immediata simpatia e di raro cinismo, snob feroce come sa esserlo solo un provinciale, vanitoso come tutti gli uomini di tv. Di fatto è una show girl mancata con la sua voglia matta di apparire, dimenticando l’imperativo aureo secondo cui il funzionario autorevole scompare nel momento in cui appare.

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