VENEZIAPOPPIN’ - SERATA DI INAUGURAZIONE, TRA LE PROTESTE, L’ARRIVO A SORPRESA DI JULIE GAYET, ABEL FERRARA IN DOLCE ATTESA, L’ATTESA PER BELEN E LA FESTA DI PRADA STASERA - DAGO-VIDEO DAL LIDO: DIVI AMERICANI, CONTESTAZIONI E I “BRANGELINA DE NOANTRI”: SALLUSTI-SANTADECHÉ
VIDEO DI VERONICA DEL SOLDÀ PER DAGOSPIA
La serata inaugurale del Festival di Venezia, tra divi americani e il duo Santanchè-Sallusti
1.BABY FERRARA
Abel Ferrara aspetta un figlio. Lo scrive Panorama raccontando della visita a sorpresa del regista americano a Palo, borgo chic della famiglia Odescalchi alle porte di Roma, in occasione del compleanno di Simone Cantagallo (direttore comunicazione di Gtech). Abel, 63 anni, era in compagnia di Cristina Chiriac, ex modella moldava di 26 anni, conosciuta sul set di Pasolini, il film che il regista ha girato a Roma e che è in concorso a Venezia. La giovane attrice interpreta la dea della fertilità in una piccola parte del film. E ora, scrive Panorama, aspetta un figlio da Ferrara.
2.LA PROTESTA NON ROVINA LA FESTA D’APERTURA IL CAPO DELLO STATO: «UNA LEGGE PER IL CINEMA? DEVE ESSERE UN’INIZIATIVA DEL PARLAMENTO»
Giuseppina Manin per il “Corriere della Sera”
Signor presidente, il direttore della Mostra Barbera le ha chiesto «con urgenza» una legge per il cinema… «L’iniziativa deve essere del governo e del Parlamento — risponde Giorgio Napolitano —. Da parte mia auspico tutte le iniziative possibili per stimolare la crescita del cinema italiano». Vuol bene a questo festival, il presidente. Negli ultimi cinque anni è venuto quattro volte, record assoluto per un nostro capo di Stato.
«Sono qui per rendere merito alla Biennale, cui l’Italia deve molto per prestigio culturale e internazionale. E sono qui anche per Venezia, città impareggiabile, scossa nelle sue rappresentanze politiche da vicende recenti, inquietanti e penose. La Biennale è un decisivo pilastro istituzionale».
L’Italia può ripartire da Venezia? «Sì, se si prende ad esempio dalle sue cose migliori. Venezia non appartiene solo dell’Italia ma al mondo intero». Il presidente è arrivato al Palazzo del Cinema tra ali di folla, in parte arrivata per la passerella dei divi, in parte per far sentire la sua protesta. Oltre un migliaio i manifestanti, in gran parte dipendenti comunali di pessimo umore per i tagli decisi dal commissario straordinario, ma anche attivisti contro le Grandi Navi e giovani dei centri sociali.
Dissensi contenuti, che non hanno rovinato la festa. Che ha avuto le sue star più applaudite nei protagonisti del film d’apertura, Birdman . A presentare la serata, Luisa Ranieri. Avvolta in un elegante abito d’organza blu, tocco di luce gli orecchini di diamanti di Chopard, la bruna madrina ha auspicato che i film che vedremo «sappiano raccontare le nostre vite e ciascuno possa ritrovare la sua storia».
Quindi i presidenti delle giurie. Il compositore Alexandre Desplat, che regge quella del Concorso ha ricordato il grande Riz Ortolani, la cinese Ann Hui di Orizzonti ha promesso di guardare i film non solo come giurata e cineasta ma come «cittadina del mondo», Alice Rorwacher si è detta entusiasta di capitanare la squadra per l’Opera Prima, mentre Giuliano Montaldo, 84 anni, non vede l’ora di «confrontarsi con i giovani» di Venezia Classici, dedicata ai grandi film di ieri.
E al glorioso passato della Mostra ha reso omaggio anche il presidente della Biennale Baratta. «La Sala Darsena nasceva negli anni 50 come arena. Erano i tempi in cui l’Italia imponeva il suo cinema nel mondo, si vendevano 800 milioni di biglietti l’anno e per numero di sale era seconda solo agli Usa». La stessa Darsena quest’anno rinnovata nelle strutture e nelle tecnologie. Che sia un buon auspicio.
3.LA PIU’ ATTESA È BELEN…
Natalia Aspesi per “La Repubblica”
Intanto è cominciato il martellio di stilisti per vestire gli ospiti da tappeto rosso, e la più attesa naturalmente è Belen Rodriguez, invitata da una Beauty Suite, come del resto una montagna di premi e feste vengono organizzate da altri festival, da marchi di vodka e altro, il che elimina ogni rigore da spending review istituzionale.
La cena più ambita è naturalmente quella di stasera a Venezia, a Ca’ Corner della Regina, il museo della fondazione Prada dove Miuccia Prada ha invitato le donne (e non solo) impegnate nel cinema, per festeggiare i due nuovi cortometraggi della serie Miu Miu Women Tales, diretti da So Yong Kim e Miranda July, che oggi passano nelle Giornate degli autori.
Alla cena ci saranno Inarritu, Kim Ki-duk (di cui ieri sera, sempre nelle Giornate degli autori hanno dato il tremendissimo One on One in cui i tagli sanguinolenti paiono addirittura in rilievo), Edward Norton, Frances McDormand (premiata da un marchio di occhiali) e Alba e Alice Rohrwacher.
4.LIDO IN MOSTRA - SEDIE VUOTE IN GIURIA E RADUNO DELLE STAR
Arianna Finos per “la Repubblica”
PILASTRI E BUCHI
julie gayet al festival di venezia
Standing ovation per il presidente cinefilo. Tutti in piedi al Palazzo del cinema, per Giorgio Napolitano, star dell’inaugurazione della Mostra. Prima di entrare dice che per Venezia, «città scossa da vicende inquietanti e penose, la Biennale è un pilastro trasparente». Il ministro dei Beni culturali Franceschini si concentra invece sul buco e lancia la promessa fatale «finora si è speso per eliminare l’amianto, ma il palazzo poi ci sarà».
julie gayet al festival di venezia
LO SBARCO DEI MILLE
Avevano annunciato proteste e sono arrivati in tanti, tenuti a debita distanza dal tappeto rosso da un cordone di agenti, i lavoratori del comune di Venezia che rischiano il posto di lavoro e, con campanacci e striscioni, rubano per mezz’ora la scena al cinema.
POLTRONE VUOTE
Nella giuria presieduta dal compositore Desplait anche due poltrone vuote. Sono quelle, simbolicamente occupate dalla regista iraniana Mahnaz Mohammadi e dal regista ucraino Oleg Sentsov: in prigione una in Iran, l’altro in Russia.
LA FESTA
Una folla d’attrici si raduna stasera alla cena Prada per i Miu Miu Women’s tales, i corti presentati alle Giornate degli autori . Kirsten Dunst, Dakota Fanning, Felicity Jones, Kate Mara. Per l’Italia le sorelle Alice e Alba Rorhwacher sul versante maschile Edward Norton e Joel Coen, venuto al Lido per accompagnare la moglie e musa Frances McDormand.
CIBO MUTANTE
Alla festa di Variety il Danieli si trasforma nel Grand Hotel Budapest di Wes Anderson. Anche i piatti non sono quel che sembrano: un uovo al tegamino è fatto di gelatina di pomodoro, il tuorlo di mozzarella. Una tazza di cioccolata si svela una vellutata al nero di seppia, il macaron non è un dolce ma una burratina col basilico. Occhio alla forchetta per gli intolleranti.
SORPRESA JULIE GAYET
Sul red carpet compare a sorpresa Julie Gayet, l'attrice francese che ebbe una liaison con il presidente Francois Hollande provocando uno scandalo all'Eliseo. Semplice invitata, il suo nome non compare in nessuno dei film della Mostra.
5.DIVI E SUPEREROI - A VENEZIA LA COPPIA EMMA-MICHAEL CRISI DI UN INVINCIBILE IN «BIRDMAN»
Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”
Paparazzi e glamour, il primo giorno è quello del divismo americano di gruppo, e forse è anche l’ultimo, alla Mostra di Venezia. E sul red carpet compare anche Julie Gayet, l’attrice nota anche per la presunta relazione con il presidente francese François Hollande. Ci sono quasi tutti a presentare la black comedy Birdman o (le imprevedibili virtù dell’ignoranza) del messicano Iñárritu, che aprendo il concorso si è preso una vacanza dai film drammatici. Naomi Watts non c’è, camminare sul tappeto rosso per lei è «una tortura», e comunque non era prevista.
C’è invece Emma Stone, che però ha dimezzato gli impegni promozionali al Lido per stare col suo compagno, Andrew Garfield, già sbarcato per 99 Homes , ma per tutti è sempre Spider-Man. «Ancora non ho capito se questa comitiva di personaggi, nei panni di attori alle prese con un adattamento da Raymond Carver, sono reali o sognati dal regista», dice l’attrice che bacia l’Uomo Ragno. Edward Norton si mette defilato, non è lui il centro di questa storia a cavallo tra Vanja sulla 52 strada e Rumori fuori scena , e se la può cavare con una frase di circostanza sul buon feeling riscontrato sul set.
edward norton con shayna robertson
Non fanno bizze né capricci, hanno cortesemente spedito via mail le reciproche intolleranze alimentari, la Stone si è portata dietro trucco & parrucco di sua fiducia. Tutto qui. Per un soffio hanno evitato all’Excelsior di finire in panchina come i comuni mortali, per non intralciare il cammino del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in sala per l’inaugurazione. E poco prima di entrare ha elogiato la Biennale e il cinema. Ma ecco che arriva un altro (ex) supereroe, Michael Keaton, 25 anni dopo Batman, deve ancora fare i conti col personaggio che ha dato le ali alla sua carriera.
Il film è tutto sulle sue spalle, interpreta un attore di cinema, deve il successo a un altro eroe in odore di fumetto. Ma ora ha imboccato il viale del tramonto e cerca di rilanciarsi a Broadway e salvare quel che resta della famiglia, vedendosela col proprio irriducibile ego.
Michael Keaton oggi ha 62 anni e appare sereno: «Ho sbagliato qualche film, ne ho indovinati altri, alla fine ho avuto una carriera fortunata. Faccio una vita piuttosto noiosa, vivo a Los Angeles, con la comunità hollywoodiana c’è un rispetto reciproco». Lei è stato uno dei pionieri dei supereroi… «Anche se risulta difficile crederlo, non sono mai stati la mia passione, non li trovavo credibili, gli horror non mi facevano paura tranne L’esorcista , forse a causa della mia educazione cattolica. Da ragazzino mi piacevano i libri sulla Seconda guerra mondiale e i cow-boy. Quando mio figlio era piccolo, si travestiva da Zorro e da Spider-Man. Lo facevo volare per aria e mi dicevo, ma come, hai Batman in casa e ti metti la maschera di un altro?».
Questo personaggio che si vuole elevare al di sopra del proprio talento, che cerca di «ripulirsi» a teatro e ha bisogno di sentirsi amato e ammirato… «È una specie di Don Chisciotte, ha qualcosa di nobile e di patetico, fa pensare a quello che conta nella vita, a chi davvero sei e a quello che potevi essere.
Gli attori possono essere boriosi e inquieti, bambini narcisisti, ignoranti e viziati. Parliamoci chiaro, è uno che si inietta seme di maialino per ringiovanire la pelle. Non è solo una prerogativa degli attori, tutti abbiamo a che fare con l’ego. Bisogna accettare l’idea che questa voce malandrina faccia parte della tua vita, a volte ti prende in giro, altre volte ti insulta o ti ammira. L’importante, quando saliamo in macchina, è farlo sedere sul sedile posteriore».
C’è una scena impietosa contro la critica e le stroncature preventive, «Sì, quando dico che è gente che non rischia nulla e mette le etichette. Non credo sia stata una vendetta del regista, io non giudico, non leggo mai le recensioni. Questa storia rimanda alle illusioni del successo e a certi pericoli esistenziali, in questi giorni mi ha fatto pensare a Robin Williams, il suo suicidio ha molto colpito gli americani, nessuno era al corrente della sua disperazione. Io sono stato fortunato nella mia vita privata».
Tra gli scoppi di ilarità sulle fragilità umane, Birdman è anche una meditazione sul cinema: «Quello di qualità non riesce ad arrivare al pubblico di massa perché non viene distribuito. I festival sono le ultime possibilità di speranza».