conte e fossati

ZITTI TUTTI! PARLANO CONTE E FOSSATI - DUE GRANDI DELLA CANZONE ITALIANA A GIUGNO SARANNO OSPITI DEL PROGRAMMA MUSICALE “NESSUN DORMA” SU RAI 5 - LE CONFESSIONI DEI DUE MAESTRI PER LA PRIMA VOLTA INSIEME IN UNO STUDIO TV

Roberto Pavanello per la Stampa

 

conte e fossaticonte e fossati

Amici da decenni, ma in uno studio tv non si erano mai incontrati. Paolo Conte e Ivano Fossati, pezzi pregiati della storia della canzone italiana, hanno accettato di sedersi nel salotto televisivo di Massimo Bernardini perché lì si parla di musica.

 

Due ore di parole e note negli studi Rai di Torino che verranno ridotte a una sola per Nessun dorma , il programma che andrà in onda venerdì 9 giugno alle 21,15 su Rai 5.

 

Conte un po' più ombroso, come vuole il personaggio, Fossati più a suo agio nella chiacchiera, anche in virtù del nuovo ruolo di docente universitario a Genova. Bernardini a condurli attraverso riflessioni, ricordi e aneddoti.

paolo conte 3paolo conte 3

 

Come quello dell' uovo di Pasqua: «Stavo lavorando a un disco di Ornella Vanoni ( O , ndr.) - racconta Fossati - e decisi di chiedere una canzone a Conte. Ci vedemmo a casa sua, ad Asti. Mi aspettavo ci desse un nastro inciso, come si usava allora, e invece si mise lì a scrivere la canzone al piano, con matita e gomma da cancellare».

 

E poi: «Eravamo sotto Pasqua, così quando andai via mi diede un uovo di cioccolata da portare alla Vanoni. Oggi, Paolo, te lo posso confessare: non l' ha mai ricevuto, l' ho mangiato io durante il viaggio».

 

ivano fossati 3ivano fossati 3

Ridono in studio e ride Conte che invece parla a lungo della passione per i vecchi dischi jazz, «fino agli Anni Cinquanta, poi il jazz lo lascio a Fossati» e fa una dichiarazione d' amore alla musica italiana degli Anni 10-20-30: «Gli americani ci sono superiori - è la premessa - ma gli italiani scrivevano canzoni anche molto belle, il problema erano i testi: terribili, zuccherosi».

 

Nei Sessanta qualcuno però conquistò la sua attenzione e la sua collaborazione: «Adriano Celentano, la prima Patty Pravo e Caterina Caselli non erano i classici cantanti da concorso Rai, erano veri, ruspanti, popolani».

 

paolo conte 2paolo conte 2

Sul perché non abbia mai collaborato con Fossati però è netto, evidentemente pensando all' amico genovese solo come autore e non come interprete: «Io non collaboro con nessuno, sono bravissimo a sbagliare da solo», dice. Però poi concede: « La musica che gira intorno l' avrei voluta scrivere io».

 

Il focus della puntata di Nessun dorma è la loro attività da musicisti più che quella da cantautori, un aspetto al quale entrambi tengono particolarmente. E allora ecco la passione di Fossati per il flauto traverso, che gli fece abbandonare il pianoforte, avvicinato a otto anni «ma in maniera svogliata».

 

ivano fossati 2ivano fossati 2

«Mi conquistò la sigla del Tenente Sheridan, mi innamorai di quel suono e scoprii Roland Kirk e il suo flauto». Neppure per Conte è il pianoforte lo strumento della vita: «Lo suono male, senza meccanica e dal vivo lo suono sempre meno. Lo uso per comporre.

 

Una volta almeno una "spolverata" al giorno gliela davo, ma ormai...». Nel suo cuore c' è invece il vibrafono, scoperto dopo che al liceo «venni bocciato. Mi avevano rimandato di sei materie. Le recuperai tutte tranne greco. Così i miei fecero scomparire il trombone».

 

massimo bernardinimassimo bernardini

Fu un amico jazzista a fare scoprire al giovane Paolo il vibrafono: «Andai subito a Torino a comprarne uno con le cambiali». Una storia d' amore che non è ancora finita, anche se non tutti la capiscono: «Ora a casa ne ho uno molto bello... Le donne di casa ci mettono sopra i paltò».

 

Resta il cuore del dibattito: canzoni e composizioni musicali? Entrambi hanno fatto un disco di sola musica, ma il loro successo è arrivato con le canzoni: «Non dico che i testi non siano importanti - concede Fossati -, ma la musica senza le parole dà un senso di libertà a chi la fa.

paolo contepaolo conte

 

Quando mi chiedono di scrivere solo musica io sono felice». Conte, poi, è uno che quando scrive le sue canzoni parte prima dalla musica, «perché trovo sia più emozionante delle parole.

 

La musica mi dà immagini in bianco e nero, con le parole arrivano anche i colori». Il programma si chiude su un filmato del 1990 (lo si trova anche su YouTube): sul palco del Tenco a Sanremo Paolo Conte, Ivano Fossati, Francesco De Gregori e Roberto Benigni alle maracas. Grande canzone? Grande musica? A ognuno la sua risposta. Un fatto è certo: grande stile.

IVANO FOSSATI 2IVANO FOSSATI 2ivano fossatiivano fossatiPaolo Conte Paolo Conte Paolo Conte Paolo Conte

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA