Da “Repubblica.it”
Morta a causa di una leucemia dopo che i genitori, con il suo assenso, avevano scelto nei mesi scorsi di rifiutare la chemioterapia proposta dei medici, affidandosi a cure alternative, a base di cortisone e vitamina C. E' la vicenda di Eleonora Bottaro una giovane padovana 18enne, studentessa dell'istituto agrario. Secondo 'Il Mattino di Padova', i genitori avevano perso la patria potestà, su decisione del Tribunale.
La ragazza, residente a Bagnoli, in provincia di Padova, era stata colpita dalla malattia all'inizio di quest'anno, quando era ancora minorenne. I medici avevano consigliato cicli di chemioterapia, ma i genitori si erano rifiutati. Lino Bottaro e la moglie Rita seguono infatti la filosofia dell'ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer, considerato un "guru" della medicina alternativa per la lotta contro i tumori e padre del giovane ucciso da un colpo di fucile esploso da Vittorio Emanuele di Savoia all'isola di Cavallo.
Secondo Hamer, le malattie non sarebbero altro che una risposta dell'organismo a traumi psicologici irrisolti. Nel caso specifico, per i due coniugi, la leucemia sarebbe insorta dopo la morte prematura del fratello Luca a soli 22 anni: il giovane nel 2013 venne stroncato, sempre in estate, da un aneurisma mentre si trovava in vacanza a Folgaria.
I genitori della ragazza avevano firmato le dimissioni della figlia dal reparto di Oncoematologia dell'ospedale di Padova. Immediata la segnalazione al tribunale dei Minori da parte della direzione dell'Azienda ospedaliera.
Nel giro di poche settimane il tribunale aveva tolto la patria potestà a Rita e Lino Bottaro, fotografo e giornalista, creatore del sito Stampa Libera, ora chiusa che si occupava, come scriveva lo stesso Bottaro in una lettera di commiato sul suo blog delle "notizie dei terremoti indotti in ogni luogo d’Italia, le irrorazioni chimiche composte di nanoparticelle di metalli pesanti e polimeri effettuate da centinaia di bombardieri che operano ogni giorno sopra le nostre teste, i vaccini invalidanti e mortiferi, la chemio con le controindicazioni mortali stampate sul bugiardino data ai pazienti sotto tortura negli ospedali".
I due si erano quindi rivolti all'avvocato Gian Mario Balduin per gestire la situazione. Tutore di Eleonora era stato nominato il professor Paolo Benciolini di Medicina legale. Dopo una complessa mediazione la famiglia era riuscita a ottenere che la figlia venisse ricoverata in Svizzera all'ospedale di Bellinzona, dove è stato possibile seguire percorsi alternativi alla medicina tradizionale: una terapia a base di cortisone e, nelle ultime settimane, di dosi di vitamina C.
"È stata un'esperienza molto dura e triste", ha raccontato l'avvocato Balduin. "Continuavano a darci degli assassini. Non abbiamo fatto altro che ricordare che ci deve essere una libertà di cura". Il legale padovano ha dovuto tutelare marito e moglie di fronte al tribunale dei Minori, dove sono state presentate anche centinaia di firme di compaesani che attestavano la serietà della famiglia.
L'avvocato ha dovuto anche accompagnarli anche a tutti gli incontri con i medici che stavano seguendo la ragazza, che aveva compiuto 18 anni il 14 agosto scorso. "Sembrava che dopo le cure in Svizzera si fosse ripresa" racconta ancora Balduin. "Ma la situazione è nuovamente precipitata". Eleonora è stata quindi ricoverata all'ospedale di Schiavonia ma ormai era allo stremo delle forze. L'ultimo ricorso presentato è stato quello in cui si chiedevano dosi massicce di vitamina C. Poi è arrivata la morte. E ora le polemiche si fanno ancora più dure.
"Magistratura, ministero della Sanità, Rapporti con Unione europea e Ordine dei giornalisti faranno o almeno diranno qualcosa sulla morte per leucemia della ragazza? O dobbiamo aspettare altre morti?", scrive su Facebook il deputato Pd, Michele Anzaldi, che auspica che venga fatta immediatamente chiarezza sulla vicenda.
E il professor Roberto Burioni, del San Raffaele di Milano, specialista in Immunologia fa notare nella sua pagina Facebook come la ragazza sia morta di leucemia, ma non a causa dell'inefficacia delle cure, ma poiché curata con medicine alternative, nonostante la volontà dei medici dell'ospedale in cui era ricoverata la ragazza di curarla con le efficaci terapie con cui l'80-90 per cento dei malati di leucemia guariscono.