Giuseppe Crimaldi per “il Messaggero”
Rieccoli, i deficienti armati della movida di Chiaia: quelli che escono di casa con i coltelli addosso, quelli che confondono il sabato sera con un' arena gladiatoria; quelli che cercano deliberatamente la rissa o la vittima più indifesa, la preda facile. I vigliacchi che si fanno forti in gruppo prendendosela con gli innocenti. Ancora sangue nella zona dei baretti, e un bilancio pesante: ferito a coltellate il diciottenne che ha interpretato il ruolo di «Tyson» nel film «La Paranza dei bambini» e pestato a sangue il suo amico ventunenne, residente a Frattamaggiore.
IL BRANCO
Succede tutto improvvisamente in via Calabritto, poco dopo le tre dell'altra notte. E, come sempre, a scatenare la violenza è una inutile provocazione. Tra la folla di giovani che ancora si intrattiene tra i vicoli a ridosso di piazza dei Martiri c'è anche Artem Tkachuk, uno dei ragazzi che ha fatto parte del cast del film tratto dal romanzo di Roberto Saviano che ha vinto l'Orso d' argento all' ultimo Festival di Berlino.
roberto saviano con artem tkachuk e il cast de la paranza dei bambini 2
Artem - nato in Ucraina ma ormai stabilmente residente a Napoli - se ne sta per i fatti suoi, conversando con un amico più grande di lui di tre anni quando, all'improvviso e senza alcun motivo, gli si avvicinano sei giovanissimi balordi. «Siete del Rione Traiano?», chiede ad Artem quello che sembra il capobranco. Nemmeno il tempo di ottenere risposta ed ecco arrivare una scarica di insulti, seguiti da schiaffi e pugni. È una provocazione assurda, e alle due vittime non resta che tentare di difendersi. Movida, maledetta movida.
Il parapiglia crea il panico tra la gente, e in men che non si dica intorno ai due malcapitati si crea il vuoto. Nessuno interviene in loro soccorso perché tanto, si sa, in questi casi è sempre meglio farsi i fatti propri senza muovere un dito. Mentre tre teppisti si accaniscono a mani nude colpendo al volto e al petto il secondo ragazzo, il «leader» di questa paranza di folli estrae dalla tasca un coltello e ferisce «Tyson».
Due fendenti, uno dei quali centra il fianco destro del ragazzo. Fortunatamente la lama non ha toccato centri vitali: Artem, soccorso subito dopo l'aggressione, verrà ricoverato al pronto soccorso dell' ospedale Loreto Mare dove i medici gli sutureranno la ferita. Per lui la prognosi è di 20 giorni, già nella giornata di oggi «Tyson» potrebbe ritornare a casa. Cinque i giorni di prognosi invece per il suo amico, che ha rifiutato il ricovero. Inquietante quella domanda sulla provenienza dal Rione Traiano: perché - sempre ammesso che non si sia trattato di una scusa per aggredire qualcuno - sottintende un contesto torbido e richiama a logiche para-camorriste.
LE INDAGINI
roberto saviano con artem tkachuk e il cast de la paranza dei bambini 2 1
Sul posto, quando ormai è già scorso il sangue, arrivano le volanti della questura. Scattano le indagini, ma del gruppaccio di aggressori non ci sono più tracce. Vengono ascoltati alcuni testimoni e, poco dopo, anche le due vittime che confermano di non conoscere i violenti. Ancora una volta un passo in avanti nel ricostruire i fatti e dare un volto e un nome ai componenti del branco lo daranno le telecamere di videosorveglianza presenti in zona. I video sono già in possesso della scientifica e presto potrebbe arrivare una svolta investigativa.
In alternativa al gesto puramente gratuito non si esclude nemmeno che dietro l' assurdo sbocco di follia possa anche esserci un errore di persona: e cioè che gli aggressori realmente cercassero dei ragazzi del Rione Traiano per vendicare qualche presunto torto. Il 19 novembre 2017 si è verificato uno dei più gravi episodi che fanno da precedente, con sei feriti. A fine marzo l' ultimo episodio: uno studente incensurato viene coinvolto in una rissa e finisce accoltellato da due teppisti.
2 - ARTEM TKACHUK ACCOLTELLATO A CHIAIA: "ERO INSANGUINATO E MI SONO DIFESO CONTRO 15 DI LORO"
Antonio Di Costanzo per www.repubblica.it
«Non so perché ce l’avessero con me. Io non mi mischio con queste persone non mi abbasso al loro livello». Artem Tkachuk, 18 anni, nato in Ucraina, ma cresciuto a Napoli, è steso su un letto dell’ospedale Loreto Mare, circondato dall’affetto di amici e familiari.
Domenica notte ha rischiato di morire a Chiaia per una coltellata che l’ha raggiunto al fianco destro. Per fortuna ferita superficiale, ma per il giovane attore, uno dei protagonisti del film la "Paranza dei bambini", tratto dal libro di Roberto Saviano, poteva finire male. E forse proprio nel ruolo di aspirante boss interpretato nel film vanno cercate le motivazioni di un’aggressione assurda.
Come è andata?
«All’improvviso questi ragazzi che non avevo mai visto si sono avvicinati e mi hanno chiesto: "Sei del Rione Traiano?". Io ho detto di no, e uno di quelli mi ha colpito in faccia con uno schiaffo».
E lei cosa ha fatto?
«Ho reagito, ma poi sono arrivati in molti e ho iniziato ad allontanarmi. Quelli mi hanno raggiunto e hanno iniziato a picchiarmi».
Quanti erano?
«Una quindicina, io ho continuato a difendermi. Ero con un solo amico, ma poi sono scappato in auto e ho visto il sangue».
Non si era accorto di essere stato pugnalato?
«No, solo quando ho visto tutto quel sangue ho capito di essere stato pugnalato».
Perché è stato aggredito con tanta violenza?
«Forse mi hanno scambiato per un altro, io con il Rione Traiano non centro niente, sono di tutta altra parte di Napoli, vivo ad Afragola».
Forse per il ruolo che ha interpretato nel film? Alcuni baby boss del film erano del Rione Traiano....
«Non lo so. Davvero. Io non sono un ragazzo che si lascia trascinare in litigi. Non mi mischio con certe persone inutili nella mia vita. Ci andrei a perdere. Non sono una persona che risponde alla cattiverie, non uso la stessa moneta. Lascio perdere e non mi abbasso al livello di questa gente».
E adesso? Dopo quanto accaduto cambia qualcosa nella sua vita?
«No, perché sono cose che possono accadere. Questa è la vita. Nessuno è davvero al sicuro».
Il suo amico come sta?
«Sta bene, ha avuto solo uno schiaffo, anche lui è un bravo ragazzo, ora è al lavoro».
Che sogni ha per il futuro?
«Sto studiando teatro e dovrei partecipare a una fiction per la Rai. Ma la cosa più importante di tutte è essere un uomo con dei valori, con dignità e onore».
Lei è nato in Ucraina ma è cresciuto qui. I suoi genitori sono ucraini, lei si sente italiano?
«Sono nato in Ucraina ma sono italiano, anzi sono soprattutto napoletano».
Che pensa di Napoli?
«La amo ma c’è troppa ignoranza tra i ragazzi. Si lasciano andare a cose inutili. Mi hanno aggredito in quindici. Vorrei dire loro: non è questo che ti fa forte. Io mi sono difeso. Come si fa a non reagire? Non è da me fuggire. Li ho affrontati. E sono sempre pronto ad affrontarli, sono fatto così».
Ha avuto paura?
«Quando ho visto tutto quel sangue ho pensato soprattutto a mia madre».