massimo d'alema dalema frecciarossa treno allarme bomba

BAFFINO ESPLOSIVO! – MASSIMO D’ALEMA ERA TRA I PASSEGGERI COSTRETTI A SCENDERE DA UN FRECCIAROSSA NAPOLI-MILANO PER UN ALLARME BOMBA, CHE POI SI È RIVELATO INFONDATO – L'EX PREMIER HA DOVUTO ATTENDERE ALLA STAZIONE DI FIRENZE CHE GLI ARTIFICIERI CONTROLLASSERO IL CONVOGLIO – A FAR SCATTARE L'ALLERTA È STATA UNA MAIL ANONIMA A FERROVIE DELLO STATO… 

Estratto dell’articolo di Giovanni Fiorentino per www.ilgiornale.it

 

massimo dalema alla stazione di firenze - allarme bomba sul frecciarossa

Un allarme bomba (poi rivelatosi infondato) lanciato da una mail anonima inviata a Ferrovie dello Stato, che ha causato l'intervento delle forze dell'ordine e l'evacuazione del treno finito nel mirino di ignoti. E fra i tanti passeggeri evacuati c'era anche Massimo D'Alema, il quale ha atteso insieme al resto dei presenti il termine delle operazioni di controllo.

 

È avvenuto [...] a Firenze, causando non pochi disagi all'utenza, oltre alla tensione e alla paura suscitata dallo scenario che stava delineandosi. Stando a quel che riporta la stampa toscana, tutto è partito intorno alle 16 quando il Frecciarossa 9540 in viaggio da Napoli a Milano, sul quale viaggiava anche l'ex-presidente del Consiglio, è stato fermato in via precauzionale all'altezza della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, nel capoluogo della Toscana.

 

Il motivo? A far scattare l'allarme, secondo quanto riportato dal quotidiano La Nazione, è stato un messaggio anonimo di posta elettronica pervenuto direttamente a Ferrovie dello Stato, nel quale il mittente informava la società dei trasporti della presenza di un ordigno a bordo di quel convoglio.

 

MASSIMO DALEMA

Una mail che è stata subito portata all'attenzione alla Polfer, con il Frecciarossa in questione che a quel punto è stato fatto fermare all'interno del principale snodo ferroviario di Firenze (e della Toscana). Tutti i passeggeri (fra cui D'Alema, ovviamente) sono dunque stati invitati a scendere dal treno, portando con loro i rispettivi bagagli. E al contempo gli artificieri, gli agenti della polizia ferroviaria e le unità cinofile della polizia di Stato sono saliti sul mezzo per i controlli previsti in casi del genere. [...]

 

Se tutto si è risolto per il meglio, la ripercussione della vicenda sulla circolazione dei treni è stata però notevole: i convogli dell'alta velocità sono stati instradati sul percorso alternativo e si sono fermati a Firenze Rifredi anziché Firenze Santa Maria Novella, causando non pochi ritardi. A partire dallo stesso treno 9540 che è poi ripartito dopo più di un'ora, accumulando un ritardo di oltre novanta minuti.

MASSIMO D'ALEMAMASSIMO DALEMA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA