Alessandro Da Rold per "La Verità"
Aveva promesso di risarcire almeno il 90% dei 250 milioni di euro che aveva sottratto ai suoi clienti. Ma allo scadere dei termini, ovvero ieri 31 gennaio, sui conti dei truffati dal broker Massimo Bochicchio non è arrivato nemmeno un euro.
È l’ennesimo colpo di scena in una vicenda che non vede ancora la parola fine. La storia ormai dura da quasi 2 anni. Bochicchio, ex banchiere dagli investimenti milionari, era stato portato in giudizio a Londra dall’ex allenatore dell’Inter Antonio Conte e da altri calciatori, come Patrick Evra o vip del mondo dello sport e dello spettacolo.
L’ex mister del Chelsea lo accusava di avergli sottratto più di 30 milioni di euro. La corte di Londra gli diede ragione. Il problema è che dopo la scoperta della truffa a Conte, avevano deciso di presentarsi altre decine di persone alla porta di Bochicchio. Tutte con lo stesso problema e la stessa domanda: dove sono finiti i nostri soldi?
In questo anno e mezzo Bochicchio ha sempre promesso di risarcire i suoi clienti. Alla fine del 2020 era fuggito a Dubai, poi si era spostato in Indonesia. Agli amici raccontava che stava cercando di racimolare i soldi per onorare i suoi debiti. Alla fine, nel luglio del 2021, è tornato in Italia e grazie a un accordo con i vertici della procura di Roma. Ha così ottenuto gli arresti ai domiciliari.
Durante l’interrogatorio con il gip Corrado Cappiello, dopo essere sbarcato, aveva chiarito insieme con il suo avvocato Gianluca Tognozzi che non c’era stata alcuna intenzione di truffare. Soprattutto che si sarebbe dato subito da fare per i risarcimenti. I magistrati gli hanno creduto.
Così in questi mesi sono state spostate più volte le date in cui Bochicchio avrebbe dovuto versare il maltolto. Il tempo però è passato inutilmente. Non è cambiato nulla. Per di più il broker in questi mesi ha ottenuto anche dei permessi premio. Può uscire di casa per fare ginnastica a Villa Ada. Incontra anche alcune persone nei bar di Roma nord.
Chi ha parlato con lui lo ha sentito rinfrancato, felice di poter tornare a mangiare gli amati tagliolini al tartufo. Peccato che dall’altra parte ci siano le vittime che continuano a chiedere giustizia.
A novembre gli sono stati sequestrati altri 70 milioni di euro e gli è piovuta addosso un’altra accusa, oltre a quella per truffa. cioè quella di esercizio abusivo della attività finanziaria. Nei prossimi mesi la procura di Roma potrebbe chiedere il processo immediato, anche perché sono in scadenza le esigenze di custodia cautelare.
Di fatto l'accordo tra i magistrati e l’avvocato del broker aveva tagliato fuori i truffati che non si sono mai fidati delle promesse di questo presunto esperto di trading, amante dei circoli sportivi più esclusivi di Roma.
Va ricordato che ci sono almeno tre sentenze della corte commerciale londinese che hanno stabilito che il broker dei vip avrebbe truffato i propri clienti. Le promesse di risarcimento fatte negli ultimi anni non sono mai state rispettate. Tra le decine di denunce presentate in procura alcune riguardano la sottoscrizione di azioni Facebook e Alibaba.
MASSIMO BOCHICCHIO CON LA MOGLIE
In una delle tante denunce presentate viene spesso ricordato che la sottoscrizione di quelle azioni del colosso di Marck Zuckerberg avvenne nel 2011. Negli anni Bochicchio avrebbe costantemente aggiornato i clienti dell'andamento, ma nel momento in cui è stato richiesto di liquidare i soldi non sono arrivati.
La situazione è simile a quella dei truffati di Londra, tra cui appunto l'ex allenatore dell'Inter Conte. Avevano chiesto anche loro di riscuotere gli investimenti, ma dalla Kidman di Bochicchio non era arrivata alcuna risposta. Il punto è che la magistratura inglese aveva già riconosciuto il fatto che del broker campano non ci si poteva fidare.
A dirlo sono due sentenze della Corte commerciale di Londra dell'estate 2020. Sono le ingiunzioni di pagamento a carico di Bochicchio dopo i ricorsi di Conte e altri vip del mondo del calcio. Queste ingiunzioni di pagamento, per almeno 60 milioni di euro, non sono mai state rispettate.
A dicembre ne è arrivata un'altra di sentenza, sempre dall'Inghilterra La famiglia Batacchi aveva fatto ricorso contro Bochicchio per frode e riciclaggio di denaro per una somma pari a 1 milione di euro.