giuseppe conte cnn

IL CAPOLAVORO DI "GIUSEPPI": DELEGITTIMARE L'ITALIA  – LE DICHIARAZIONI DELLA POCHETTE CON LE UNGHIE, CHE HA ACCUSATO MEDICI E INFERMIERI DI CODOGNO DI NON AVER SEGUITO IL PROTOCOLLO, FINISCONO SU TUTTI I MEDIA DEL MONDO, CON LA “CNN” CHE TITOLA “L’ITALIA ARRANCA NEL CONTENIMENTO DEL CORONAVIRUS DOPO AVER AMMESSO IL PASTICCIO FATTO IN UN OSPEDALE” - AD ARRANCARE È IL PREMIER CHE VA OSPITE IN TUTTI I PROGRAMMI TV A RASSICURARE E POI SE LA PRENDE CON CHI SI SBATTE DAVVERO PER METTERE UN FRENO AL CONTAGIO

articolo cnn su coronavirus in italia

Dagonews

La gestione dell’emergenza Coronavirus da parte del governo è davvero un capolavoro. Le frasi di Giuseppe Conte sulla “gestione non del tutto propria” dell’ospedale di Codogno stanno facendo il giro del mondo. E ovviamente l'Italia, delegittimata dal suo stesso primo ministro, non ci fa una bella figura. Mentre gli altri Stati ci trattano come appestati la CNN cita i virgolettati del premier in un resoconto dall’Italia intitolato “Italy scrambles to contain coronavirus outbreak after admitting hospital mess-up”.

 

FONTANA E CONTE

L’ospedale in questione sarebbe quello di Codogno, ma ad arrancare è il premier, che va ospite praticamente a reti unificate, dalla (D’Urso alla Venier a Giletti a Fazio) e nell’ansia di dire qualcosa se la prende con chi si sbatte davvero per mettere un freno al contagio, cioè gli operatori sanitari che lavorano a ciclo continuo da giorni. Consiglio a “Giuseppi”: si legga la testimonianza dell’infettivologo Raffaele Bruno, che sta curando il “paziente 1” sul “Corriere della Sera” di oggi. Forse cambierà idea…

 

L’ARTICOLO DELLA CNN SULL’EPIDEMIA IN ITALIA

https://edition.cnn.com/2020/02/25/europe/italy-coronavirus-backfoot-intl/index.html

 

 

Il medico in trincea da 80 ore «Un farmaco anti Hiv per salvare Mattia e gli altri»

Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

milano al tempo del coronavirus

L' infettivologo in trincea contro il Coronavirus da 80 ore di fila: «Ormai il conto l' ho perso». E il «Paziente Uno» di una maledetta conta di casi. Raffaele Bruno, 54 anni il prossimo 29 marzo, è l' emblema del senso di responsabilità di tutti i medici e infermieri che da giorni lavorano senza rientrare a casa né vedere la propria famiglia.

il centro di milano durante l'emergenza coronavirus 11

 

Mattia, il 38 enne di Castiglione d' Adda, è il simbolo dei pazienti che stanno lottando per sopravvivere. Il loro destino si incrocia venerdì notte al Policlinico San Matteo di Pavia, culla dell' Infettivologia italiana. Mascherina FFP2, copricamice impermeabile, calzari, cappello, guanti, tutti di materiali per il biocontenimento, Bruno esce dalla Rianimazione dove si trova sotto sedazione il ricercatore dell' Unilever.

le strade vuote di codogno

 

Come viene curato Mattia?

«Io non posso parlare del singolo caso. Ma le sue cure sono le stesse di tutti i malati più gravi ricoverati in Terapia intensiva».

 

Che tipo di terapie state utilizzando?

«Per il Coronavirus non c' è una cura specifica perché è un nuovo virus passato all' improvviso dall' animale all' uomo. Stiamo usando terapie empiriche in modo ragionato».

 

Quali sono?

ospedale di codogno

«È un cocktail di medicinali, tra i quali c' è anche un farmaco contro l' Hiv che non utilizzavamo più e ora abbiamo riacquistato. Lo somministriamo due volte al giorno».

 

Gli altri farmaci?

«C' è la Ribavirina, un vecchio antivirale utilizzato per l' influenza, che diamo anche questo due volte al giorno.Poi ci sono gli antibiotici per prevenire le infezioni batteriche che somministriamo quattro volte al giorno».

 

Perché un medicinale contro l' Hiv?

FONTANA E CONTE

«Il principio attivo è il Lopinavir, un antiretrovirale che appartiene alla classe degli inibitori della proteasi, un enzima presente sia nell' Hiv sia nel Coronavirus».

 

Ci sono statistiche sul tasso di successo di questi farmaci?

«Al momento dobbiamo accontentarci dei risultati preliminari che sono incoraggianti. Un follow-up a lungo termine non c' è ancora. Sono cure che si sono dimostrate efficaci in laboratorio. E che già hanno usato in Cina e in Corea».

 

il contagiato di codogno - coronavirus

Mattia è il «Paziente Uno», poi ci sono quelli ricoverati in reparto, quelli che si autopresentano in Pronto soccorso, quelli che telefonano da casa.

«L' unico caso confrontabile con quello che stiamo vivendo oggi, almeno in termini di percezione di gravità, è la Spagnola del 1918. Di positivo c' è che, almeno nell' 85% dei casi, il Coronavirus non dà alcun problema, oltre a un banale stato influenzale. All' incirca nel 15% dei casi, invece, può portare a complicazioni, ma come le istituzioni ripetono da giorni in pazienti per lo più anziani».

 

ospedale sacco codogno

Com' è la situazione vista dal fronte?

«Decine e decine di persone arrivano in Pronto soccorso perché dicono di essere entrati in contatto con possibili contagiati. Fino a domenica dovevamo fare a tutti il tampone. Per fortuna ora li facciamo solo a chi presenta sintomi, in modo da non sprecare tempo e kit di diagnosi. Fino a qualche giorno fa al 112 rispondevamo in 45 secondi, oggi passano 14 minuti. L' agitazione è alle stelle. Perfino mia figlia mi ha detto di non tornare a casa perché ha paura che io la possa contagiare».

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO