rota conte

CHI È MARIA CRISTINA ROTA, LA PM DI BERGAMO SULLA MANCATA ZONA ROSSA IN VAL SERIANA CHE OGGI HA INTERROGATO PER TRE ORE GIUSEPPE CONTE – CRESCIUTA ALLA SCUOLA DI ARMANDO SPATARO, VALDESE, LAVORATRICE INSTANCABILE, È TORNATA NELLA SUA CITTÀ DAL 2018 – NEL 2000 FU UNO DEI PRIMI MAGISTRATI A UTILIZZARE LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE, CON CUI INCASTRÒ I RESPONSABILI DEL BARBARO OMICIDIO DI SUOR MARIA LAURA MAINETTI

 

 

Paolo Berizzi per www.repubblica.it

 

maria cristina rota a palazzo chigi 1

Raccontano che gli unici momenti in cui riesce davvero a staccare la spina è quando cammina sui sentieri di montagna, nell'amata Engadina, dove si rifugia nel fine settimana. Ma solo quando non si porta a casa le "carte" da studiare.

 

Una lavoratrice instancabile, rigorosa e, soprattutto, abituata a andare fino in fondo. E non importa se ha a che fare con qualche criminale che ha mal digerito il sequestro di un'attività finanziaria o - è storia di queste ore - con dei big della politica nazionale.

 

ospedale pesenti fenaroli alzano lombardo 1

Maria Cristina Rota, la pm dell'inchiesta sulla mancata zona rossa in Val Seriana, da settembre 2018 è procuratore aggiunto a Bergamo. La sua città. Dopo la morte dell'ex procuratore capo Walter Mapelli, scomparso a 61 anni per un tumore, nel 2019, è toccato a lei reggere temporaneamente la procura (fino alla recente nomina del giudice Antonio Angelo Chiappani). E di quella procura lei è uno dei volti storici.

MARIA CRISTINA ROTA

 

Numerose le inchieste, anche di alto livello, che ha condotto in questi anni: dal 2009 tratta reati di tipo finanziario e fallimentare, e dunque corruzione.

 

Cresciuta alla scuola di Armando Spataro - i due sono molto amici, c'è da sempre grande stima reciproca - il primo punto messo a segno dalla pm che oggi interroga il premier Giuseppe Conte (e dopo il ministro della Salute, Roberto Speranza, e dell'Interno, Luciana Lamorgese), fu un caso di cronaca nera: l'omicidio di suor Maria Laura Mainetti, massacrata a colpi di coltello il 6 giugno 2000 a Chiavenna. A incastrare le responsabili del barbaro assassinio - tre ragazzine minorenni - fu l'allora sostituto procuratore minorile di Milano Maria Cristina Rota.

giuseppe conte attilio fontana 1

 

Come fece? Utilizzando - fu una dei primi magistrati a farlo - le intercettazioni telefoniche. "Mettere sotto i telefoni", come si dice in gergo. E ascoltare le reazioni degli indagati agli articoli di stampa. Una tecnica che gli investigatori definiscono, informalmente, con questa espressione: "alzare la sabbia", e vedere l'effetto che fa.

 

suor Maria Laura Mainetti

Valdese, amante dei viaggi, in piazza Dante - la vecchia sede della procura di Bergamo - la vedono arrivare prestissimo la mattina e andarsene la sera tardi. Per gli interrogatori di Conte e dei ministri Lamorgese e Speranza, la pm Rota si è portata avanti: insieme al pool di magistrati che coordina, e agli uomini della polizia giudiziaria a cui ha affidato le indagini, è arrivata a Roma già mercoledì: due giorni prima dell'interrogatori. "Non è andata a fare vacanza o a visitare la Capitale", scherza chi la conosce da anni.

ospedale pesenti fenaroli alzano lombardomaria cristina rota. maria cristina rota arriva a palazzo chigigiuseppe conte attilio fontanaGIUSEPPE CONTE ATTILIO FONTANAmaria cristina rota 2ospedale pesenti fenaroli di alzano lombardoospedale pesenti fenaroli di alzano lombardomaria cristina rota. 2

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