Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Sono cinque. Non ci sono mai state così tante regioni con l' Rt sopra 1, vale a dire con l' indice di trasmissione oltre il livello critico: Lazio, Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto (non dimenticando mai la Lombardia che ha l' Rt sotto 1, ma viaggia con una incidenza di nuovi casi per 100mila abitanti sopra 6, molto più di tutte le altre aree del Paese). Dice il professor Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute: «Alcuni focolai di rilevanza più o meno grave sono stati causati dall' importazione di infezioni dall' estero».
LA MEDIA
Il dato medio italiano dell' Rt è sì inferiore a 1, ma comunque sotto osservazione. Cosa sta succedendo? La sintesi è semplice: la decrescita dei nuovi casi positivi, sostanzialmente, si è fermata; siamo in una fase di stagnazione e questo, nella stagione estiva che doveva aiutarci a comprimere la curva, può essere un problema: rischiamo di arrivare all' esame più serio, in inverno, quando torneremo nei luoghi chiusi dove il contagio è favorito, con l' incendio di Sars-CoV-2 ancora acceso, sia pure sotto controllo.
Questo dicono le schede di valutazione settimanali diffuse ieri dalla Cabina di regia formata da esperti del Ministero della Salute e dell' Istituto superiore di sanità, che valutano 21 indicatori, regione per regione. L' epidemia è fuori controllo? No, tra i paesi europei l' Italia è tra quelli che sono riusciti ad abbassare con più efficacia la curva del contagio (per non parlare di ciò che sta succedendo in altri continenti, dall' India al Brasile, dagli Stati Uniti al Sud Africa). Gli ospedali rischiano di andare di nuovo in crisi?
No, al contrario: ieri è stato superato un altro traguardo psicologico, nei reparti italiani ci sono meno di 900 pazienti Covid, di cui solo 65 in Terapia intensiva. Anche il dato dei decessi è stato basso, 12. Però, scopriamo che ci sono 276 nuovi casi positivi, con un incremento significativo rispetto ai giorni scorsi. Ed è questo il motivo della spia dell' allarme che resta accesa: l' accoppiata dei casi di importazione (persone arrivate o rientrate dall' estero) e focolai sui posti di lavoro (un altro magazzino di un corriere espresso a Bologna, i macelli a Mantova, per fare due esempi) sta mantenendo alto il numero dei nuovi contagi. Molti sono asintomatici, molti sono giovani e dunque le conseguenze sono meno serie, però i nuovi ricoveri ci sono. E comunque se l' incendio non si ferma, prima o poi raggiunge anche i soggetti più fragili.
coronavirus controllo voli bangladesh
Quando si dice che non ci sono mai state tante regioni con l' Rt sopra 1, ovviamente, si intende da quando sono iniziate le valutazioni della cabina di regia. A marzo la situazione era gravissima e l' Rt nazionale viaggiava vicino a 3. Nell' ultima rilevazione le regioni con l' Rt più alto sono Emilia-Romagna e Veneto, a 1,2.
Entrambe, sia pure su un numero di casi totali differente, pagano la presenza di alcuni focolai e gli effetti di alcuni casi di importazione (cittadini rientrati dal Bangladesh in Romagna, l' imprenditore tornato dalla Serbia in provincia di Vicenza) che hanno alimentato il fuoco.
Allo stesso modo, il Lazio, dopo avere circoscritto alcuni focolai importanti come quello dell' Istituto San Raffaele, ora gioca una partita complicatissima: a causa della presenza dell' aeroporto internazionale, si è ritrovato con un centinaio di cittadini del Bangladesh positivi.
Alessio D' Amato, assessore alla Sanità, ha parlato di Rt a 1,13, ma il dato definitivo, elaborato per la cabina di regia dalla Fondazione Kessler, è più basso, 1,07 («ma abbiamo ottime valutazioni per il contact tracing» precisano dalla Regione Lazio).
A 1,12 è la Toscana, a 1,06 il Piemonte. Non sono numeri preoccupanti, ma dicono che c' è da continuare a vigilare perché il virus non è magicamente scomparso. Tra le regioni con l' Rt molto basso, invece, ci sono quelle del Sud, in particolare Basilicata a 0, Molise a 0,21, ma anche aree del nord, la Valle d' Aosta (0,06). Bene le isole (Sardegna 0,19 e Sicilia 0,24).
La Campania paga il conto di alcuni recenti focolai come quello di Mondragone ed è a 0,88; non preoccupano Umbria (0,56) e Puglia (0,54). Più alto il dato di Abruzzo (0,72) e Marche (0,87).
La sintesi del professor Gianni Rezza: «Sebbene per ora l' indice di contagiosità Rt a livello nazionale rimanga di poco al di sotto dell' unità, in diverse regioni ha superato quota 1. Ciò è dovuto in diversi casi al verificarsi di focolai di rilevanza più o meno grande, che in parte sono dovuti all' importazione di infezioni dall' estero».
SCENARIO
tamponi on the road coronavirus
I dati del monitoraggio di Covid-19 riguardano il periodo che va dal 29 giugno al 5 luglio. Precisa nel commento finale alle pagelle la cabina di regia: «Non sorprende osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus sviluppano quadri clinici più gravi. Questo risultato permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali».