DANILO IERVOLINO INDAGATO PER CORRUZIONE, DALLA PROCURA DI NAPOLI, INSIEME AD ALTRE SEI PERSONE - GLI EPISODI DI CORRUZIONE SAREBBERO STATI COMMESSI PER OTTENERE IL PARERE FAVOREVOLE, IN PRECEDENZA NEGATO, ALLA DIVISIONE DEL PATRONATO ENCAL-INPAL CONSERVANDONE PERÒ I VANTAGGI ECONOMICI E PATRIMONIALI - SECONDO I PM, PER RAGGIUNGERE I LORO OBIETTIVI, GLI INDAGATI HANNO OFFERTO VACANZE, BARCHE E AUTO A NOLEGGIO, BORSE E CONTRATTI DI LAVORO

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danilo iervolino presidente della salernitana 3 danilo iervolino presidente della salernitana 3

(ANSA) - NAPOLI, 30 OTT - Vacanze, barche e auto a noleggio, borse griffate: la procura di Napoli ha chiuso l'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su una presunta corruzione che coinvolge alcuni personaggi di spicco dell'imprenditoria, del sindacato e della pubblica amministrazione. Tra i sette indagati figurano, infatti, Danilo Iervolino, ex proprietario dell'università telematica Pegaso e presidente della Salernitana, il segretario generale del sindacato Cisal Francesco Cavallaro, il segretario generale del ministero del Lavoro Concetta Ferrari e Fabia D'Andrea, all'epoca dei fatti vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro.

 

Danilo Iervolino Danilo Iervolino

Gli episodi di corruzione sarebbero stati in particolare commessi, secondo l'accusa, per ottenere il parere favorevole, in precedenza negato, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal conservandone però i vantaggi economici e patrimoniali. Il 18 gennaio 2018 l'ufficio legislativo del ministero diede parere negativo alla forma di scissione proposta dal segretario della Cisal Cavallaro, ma il 24 giugno 2019 il ministero cambia orientamento e dà parere favorevole, secondo la Procura di Napoli grazie ai favori riservati, in particolare, alla Ferrari.

 

danilo iervolino foto di bacco danilo iervolino foto di bacco

Gli inquirenti, in particolare, ritengono che Cavallaro, in cambio di vantaggi per la sua organizzazione sindacale, avrebbe offerto come contropartita alla Ferrari e alla D'Andrea diverse 'utilità' come, per esempio, l'assunzione del figlio della Ferrari alla Pegaso. Ma tra gli episodi finiti al vaglio dei finanzieri figurano anche una vacanza a Tropea per la Ferrari e il marito, il noleggio di una barca e di un'auto, oltre a una borsa e cravatte griffate.

 

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Napoli ha già eseguito un sequestro preventivo nei confronti del figlio della Ferrari per un importo di oltre 68 mila euro, pari ai compensi netti percepiti come professore dalla Pegaso dal primo aprile 2019 al 10 giugno 2022.

 

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L'iscrizione nel registro degli indagati risale a oltre un anno fa. Ora i magistrati (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e sostituto procuratore Henry John Woodcock) hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, di cui fanno parte anche Mario Miele (presidente del consiglio di amministrazione del "Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl", ex consigliere di amministrazione dell'Università Mercatorum e attuale dirigente della Salernitana calcio), Francesco Fimmanò (che avrebbe svolto il ruolo di mediatore) e Antonio Rossi (figlio del segretario generale del ministero del Lavoro).

 

L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 24 novembre. "Prediamo atto della diffusione, tardiva e non casuale, di questa notizia", commenta l'avvocato Alessandro Diddi, legale di Concetta Ferrari, contattato dall'ANSA. "Peccato - aggiunge - che siano già state chieste delle misure cautelari per gli indagati, tutte rigettate dal giudice per le indagini preliminari sia dal Tribunale delle Libertà di Napoli".

 

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Dello stesso tenore il commento dell'avvocato Domenico Colaci, difensore di Cavallaro, secondo cui "colpisce il fatto che chi ha divulgato la notizia si sia guardato bene dal dire che il competente Tribunale della Libertà, con venti pagine di motivazione, ha ritenuto insufficienti finanche i semplici indizi di colpevolezza a carico del mio assistito". Dal canto suo Università Pegaso precisa che "si tratta di una vicenda precedente all'attuale gestione, per la quale è stata fornita piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato Università Pegaso come parte lesa e si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela".

 

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