incendio a notre dame

DEFICIENZA ARTIFICIALE - UN BUG INFORMATICO POTREBBE AVER SEGNALATO IL PRIMO FUOCO IN UN PUNTO SBAGLIATO DELLA CATTEDRALE DI NOTRE DAME, FACENDO PERDERE TEMPO AGLI AGENTI E LASCIANDO ALLE FIAMME IL TEMPO DI DIVAMPARE - UNA SECONDA IPOTESI PIÙ INQUIETANTE: POTREBBERO ESSERCI STATI DIVERSI FOCOLAI, RIAPRENDO IN QUESTO CASO L'IPOTESI DELLA PISTA CRIMINALE - LA DITTA CHE ESEGUE I LAVORI SOSTIENE CHE…

Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

la cattedrale di notre dame dopo l incendio 9

Cercano un cerino in mezzo ai resti di una cattedrale, un mozzicone di sigaretta, la cannella di una fiamma ossidrica, o magari le tracce chimiche di un combustile, White Spirit, benzina: i tecnici del laboratorio centrale della prefettura di Parigi stanno cominciando a lavorare tra le macerie di Notre Dame , anche se non possono ancora avanzare fino al cuore della cattedrale.

 

la cattedrale di notre dame dopo l incendio

«Per fortuna non ci sono vittime, questo significa che possiamo concentrarci subito sulle cause dell'incidente» ha detto ieri una fonte vicina all'inchiesta. La pista dell' incidente resta sempre quella privilegiata, ma ripetono tutti - «nessuna ipotesi è scartata». La prima cosa da trovare è dove tutto è cominciato. «Difficile, difficilissimo, ma non impossibile» ha commentato ieri all'agenzia Reuter Benjamin Gayrard, segretario generale della polizia scientifica.

 

la cattedrale di notre dame dopo l incendio 8

Tutto converge verso un punto nascosto alla base della guglia ormai carbonizzata, al lato sud, verso la Senna. In mezzo ai ponteggi del cantiere di restauro cominciato nel luglio scorso. Si pensa che lì sotto sia partita la scintilla del disastro, più in basso delle capriate di quercia. Quanto tempo il fuoco ha covato prima di attaccare il legno della struttura? La domanda ne porta con sé un' altra. Perché un segnalatore di fumo ha fatto scattare un allarme informatico alle 18 e 20 di lunedì? Un agente della sicurezza si è recato sul posto in cui avrebbe dovuto esserci un problema e non ha trovato nulla di sospetto.

 

NESSUN SEGNALE

incendio notre dame parigi 3

Nulla, né fiamme, né fumo, né odore di bruciato. 23 minuti dopo, è scattato un secondo allarme, questa volta in un punto diverso, un po' più lontano, a livello delle capriate di legno, e questa volta l' agente si trova davanti a fiamme già alte. È ormai troppo tardi. Un bug informatico potrebbe aver segnalato il primo fuoco in un punto sbagliato della cattedrale? O, ancora più inquietante, potrebbero esserci stati diversi focolai, riaprendo in questo caso l' ipotesi della pista criminale?

 

incendio notre dame parigi 12

Gli inquirenti continuano a ritenere più probabile un incidente, una fatalità o un errore umano, un cortocircuito (ben due ascensori erano stati installati sui ponteggi che avviluppavano la guglia), una sigaretta spenta male, un punto caldo provocato magari da una saldatura.

 

ESCLUSE RESPONSABILITÀ

La ditta responsabile dei ponteggi, Le Bras Frères, un'azienda familiare specializzata nel restauro di monumenti storici, esclude qualsiasi responsabilità. «Lunedì, l'ultimo dei dodici operai al lavoro sulla cattedrale, ha lasciato il cantiere alle 17 e 50 ha spiegato ieri un portavoce dell'azienda Tutto è stato fatto nel rispetto delle procedure e regolarmente annotato nei quaderni dei lavori: togliere l'elettricità, spegnere gli interruttori, chiudere la porta a chiave e consegnare le chiavi in sacrestia. E inoltre, lunedì, non era stato compiuto nessun lavoro di saldatura».

incendio notre dame parigi 13

 

In attesa di poter lavorare tra i resti delle capriate e della guglia che si trovano nella parte ancora non in sicurezza della cattedrale, gli inquirenti hanno cominciato a interrogare tutte le persone presenti dentro la cattedrale lunedì pomeriggio. L'obiettivo è «analizzare tutti i movimenti e se possibile anche tutti i gesti di chi era lì».

 

Nonostante la distruzione della scena del delitto la procura di Parigi assicura che «si arriverà alla verità». «Anche quando avremo trovato il punto esatto in cui l' incendio è cominciato, analizzeremo come si è propagato. Non ci accontenteremo di una spiegazione basata su idee preconcette». Ovvero: fino all' ultimo l'ipotesi criminale non sarà scartata.

 

incendio notre dame parigi 10

Stabilire responsabilità servirà comunque a poco dal punto di vista dei risarcimenti assicurativi. Ieri una fonte del governo ha confermato al Parisien che «Notre Dame non è assicurata». Lo Stato proprietario della cattedrale - non è infatti tenuto ad assicurare tutti i suoi beni e potrebbe al massimo rivalersi sulle società che stavano lavorando ai restauri. Ma anche il massimo degni indennizzi (in questi casi qualche milione di euro) sarebbe comunque irrisorio rispetto ai costi della ricostruzione.

incendio notre dame parigi 8incendio notre dame parigi 9incendio notre dame parigi 11

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?