IL GIALLO TEVERE - VIDEO: LE IMMAGINI E I RACCONTI DI MASSIMO GALIOTO, IL 'PUNKABBESTIA' DI BUONA FAMIGLIA ARRESTATO PER L'OMICIDIO DELLO STUDENTE USA: ERA UN IMPRENDITORE CHE DOPO LE CORNA CONIUGALI HA SCELTO LA STRADA - LA FIDANZATA: L'HA SPINTO LUI. MA L'AVVOCATO HA VISTO IL FILMATO CHE LO INCASTREREBBE: 'SI VEDE LA VITTIMA CADERE IN ACQUA MA LA DINAMICA NON È CHIARA'
VIDEO - SKYTG24 AVEVA RIPRESO MASSIMO GALIOTO NEL SUO REPORTAGE (FEBBRAIO 2016) SULLE TENDOPOLI DEL TEVERE
Resta in carcere Massimo Galioto, accusato di aver spinto nel Tevere lo studente americano Beau Solomon. Il giudice Maria Agrimi ha convalidato il fermo del 41enne romano senza fissa dimora e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi.
In silenzio davanti agiudice - Galioto, ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Michele Vincelli, ha fatto scena muta perché “ritiene che il quadro probatorio sia ancora lacunoso e necessiti di ulteriori approfondimenti. Noi chiederemo al più presto una serie di perizie, a cominciare da quelle sui filmati della zona perché in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano". L’avvocato ha poi aggiunto che sulla sponda del Tevere non c’era solo il suo assistito.
Su Sky TG24, in esclusiva, le immagini di Galioto; risalgono al febbraio scorso e vennero girate da Federico Sisimbro mentre realizzava uno approfondimento sul degrado del lungotevere.
massimo galioto con la fidanzata alessia
"LA MIA VITA DI STRADA SOTTO QUEL PONTE"
Luca Monaco per ''la Repubblica''
«Se la sai vivere, la strada ti dà tutto, basta organizzarsi. E io, finché ho gambe, ho un po' di vita e mi do da fare». Massimo Galioto, il senzatetto 41enne accusato dell' omicidio di Beau Solomon, occhi vispi e battuta pronta, è lontano dallo stereotipo consumato del clochard alticcio. Repubblica lo aveva intervistato una notte del gennaio scorso proprio sotto Ponte Garibaldi e oggi, dopo quello che è successo, impressiona il suo racconto della vita di strada condivisa con Alessia Pennacchioli, 40 anni, e i loro cani meticci. "Max" si tratteggia come una vittima delle circostanze piuttosto che un carattere freddo, capace di uccidere prima di addormentarsi.
studente americano beau solomon trovato morto nel tevere
«Ho fatto mille cose nella vita - diceva - se mi servono i soldi faccio colletta, qualche spettacolo di giocoleria e mi guadagno quanto basta per mangiare e togliermi qualche sfizio. Non la voglio fare la vita del clochard che s' addormenta con il cartone di vino sotto il braccio». Dissimulava, "Max". Il dolore per la morte del padre, stroncato un anno fa da un tumore, lo aveva segnato. Figlio di un dirigente d' azienda e di una casalinga, era cresciuto fino all' età di 12 anni in un appartamento in viale dei Romanisti, periferia sud di Roma.
beau solomon ritrovato lungo il tevere
Poi il trasloco «in una grande villa sull' Appia ». Dopo il diploma come perito agrario, il presunto assassino di Beau era partito per il servizio militare. Poi era tornato a Roma e si era sposato. «Ero un ragazzo normale - sosteneva - guadagnavo bene, gestivo tre pescherie e rifornivo una catena di supermercati ».
Una notte tornò a casa e sorprese la moglie a letto con un altro. Fu la svolta verso una vita di strada. "Max" decise di mollare tutto, compreso il figlio che oggi dovrebbe avere 17 anni e che lui racconta di non aver mai conosciuto. Iniziò a viaggiare per l' Europa: «Berlino, Amsterdam, Bilbao. Nel 2002 ho lavorato anche alla vendemmia in Borgogna, guadagnavo 70 euro al giorno». Un' esperienza gradevole per un amante del vino come lui. Niente droghe pesanti però, «al massimo qualche canna la sera, sono allergico agli oppiacei».
Nell' ottobre scorso aveva incassato gli ultimi soldi guadagnati: «Avevo ristrutturato un bar di un amico, a San Giovanni». Poi era tornato il tempo delle collette su Ponte Sisto e dei mille espedienti per sbarcare il lunario. Fino alla notte di giovedì. L' incontro con Beau Solomon. Forse un alterco, le botte. Il ragazzo che annaspa nel fiume e "Max" che non allerta nessuno. Non scappa, ma rientra in tenda e forse ripensa alla sua vita precedente che non gli appartiene più.
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