open arms salvini

“L’ALLORA MINISTRO DELL’INTERNO MATTEO SALVINI AVEVA L’OBBLIGO DI CONCEDERE IL PORTO SICURO E NON LO FECE” – LA LUNGA REQUISITORIA DEI PM (OLTRE SETTE ORE) CHE HA PORTATO ALLA RICHIESTA DI UNA CONDANNA A SEI ANNI PER SALVINI: “E’ STATO UN ITER CRIMINOSO NON CONCEDERE IL PORTO SICURO AI MIGRANTI. NON SI PUÒ INVOCARE LA DIFESA DEI CONFINI SENZA TENERE CONTO DELLA TUTELA DELLA VITA UMANA IN MARE” – LA REPLICA DEL LEADER DELLA LEGA SUI SOCIAL: “RIFAREI TUTTO”VIDEO!

 

Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per www.repubblica.it

 

salvini open arms vignetta by rolli per il giornalone la stampa

«Salvini era consapevole della illegittimità dei suoi atti». E ancora: «Quelle sue inedite posizioni diedero luogo a un vero e proprio caos istituzionale: la strategia perseguita fu quella di piegare le norme alla politica dei porti chiusi». Per la procura di Palermo, Matteo Salvini è pienamente responsabile dei reati di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio. Viene chiesta la condanna a 6 anni di carcere.

 

«Aveva l’obbligo di concedere il porto sicuro e non lo fece», dicono i pm. E ancora: «Questa situazione costrinse le altre istituzioni coinvolte ad approntare soluzioni di fortuna non potendo di certo permettersi di lasciare quei naufraghi senza terra». Sono durissime le parole della procuratrice aggiunta Marza Sabella, che ha condotto la requisitoria con i colleghi sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi.

 

matteo salvini - processo open arms

«Leggeremmo uno dopo l’altro i nomi di queste persone per ricordarle nella loro individualità, perchè è anche per ciascuna di queste persone che chiediamo la condanna dell’imputato, oltre che per difendere i confini del diritto». A Salvini arriva subito la solidarietà della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall'immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al ministro Salvini». E lui rilancia: «Sei anni di carcere per aver bloccato gli sbarchi e difeso l’Italia e gli Italiani? Follia. Difendere l’Italia non è un reato e io non mollo, né ora né mai».

 

L’atto d’accusa

matteo salvini - processo open arms

«Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare», dice la dottoressa Sabella. «L’innalzamento dei confini serve solo a non vedere». La requisitoria della procura di Palermo contro l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha toni chiarissimi, va avanti dalle dieci del mattino alle 17.30: le regole poste durante la drammatica stagione 2019, quando furono bloccati 147 migranti a bordo della nave Open Arms, «furono incapaci di tutelare i diritti».

 

Il sostituto procuratore Geri Ferrara parla di «iter criminoso nel non concedere il Pos, il place of safety». Perché il migrante «ha diritto di arrivare in un porto sicuro. I diritti dell’uomo vengono prima della difesa dei confini». Il magistrato ricorda le convenzioni internazionali che «impongono delle responsabilità agli Stati», soprattutto quando i migranti di salvare solo minorenni: «C’è l’obbligo di soccorso in mare». Salvini ha scelto di non essere presente in aula […]

 

Il “muro” di Salvini

MATTEO SALVINI A PALERMO PER IL PROCESSO OPEN ARMS

Nell’estate del 2019, l’allora ministro dell’Interno alzò un muro nel Canale Sicilia. Non concedendo il “porto sicuro” alla nave di una Ong spagnola che all’inizio di agosto aveva soccorso, nel corso di tre operazioni nel Canale di Sicilia, 147 migranti. Così, partì l’indagine per sequestro di persona, perché – ha scritto la procura di Palermo e il tribunale dei ministri ha ribadito – «Salvini provocava l’illegittima privazione della libertà personale dei predetti migranti, costringendoli a rimanere a bordo della nave per un tempo giuridicamente apprezzabile, precisamente, dalla notte tra il 14 ed il 15 agosto 2019 sino al 18 agosto 2019, quanto ai soggetti minorenni, e per tutti gli altri sino al 20 agosto 2019, data in cui, per effetto del sequestro preventivo della nave, disposto dalla procura di Agrigento, venivano evacuate tutte le persone a bordo».

 

MATTEO SALVINI AULA PER IL PROCESSO OPEN ARMS

“Tutela dei diritti”

«Il principio chiave è quello del soccorso in mare, che viene dall’Odissea, da tempi ancestrali – dice il pm Geri Ferrara – Persino in guerra c’è l’obbligo del salvataggio in mare a conferma dell’universalità dei beneficiari. In questo processo affrontiamo il tema dei diritti dell'uomo, la vita, la salute e la libertà personale che prevalgono sul diritto a difendere i confini». Il magistrato ricorda quando detto dalle Nazioni Unite: «La rotta del Mediterraneo centrale è la più pericolosa del mondo, è dunque prioritaria la tutela della vita dei naufraghi».

 

E ribadisce che «Libia e Tunisia non possono essere considerati porti sicuri, come si è detto in questo processo». E’ la tesi di Salvini. «Ma anche l’attuale ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, all’epoca capo di gabinetto del ministro dell’Interno Salvini, ci ha detto in quest’aula che Libia non può considerarsi un porto sicuro». In base delle convenzioni internazionali, ricorda il pm, «in presenza di un evento di soccorso in mare anche i criminali o i terroristi, presunti o reali, non possono essere lasciati in mare. Anche loro devono essere salvati. E, poi, dopo, eventualmente processati».

open arms salvini

 

La responsabilità del ministro

Ma a chi spettava rilasciare il Pos, il place of safety, il porto sicuro? Per la procura di Palermo non ci sono dubbi: «La competenza era del ministro dell’Interno, la modifica era stata legittimamente fatta dallo stesso Salvini, spostando la competenza da un ufficio del Viminale al titolare del dicastero. Ma il rilascio del Pos deve sempre avvenire nel rispetto dei diritti umani», dice Geri Ferrara, che ribadisce: «La competenza era di Salvini, una condizione che il ministro Piantedosi ha cercato di diluire nella sua deposizione».

 

Salvini ha invocato la difesa dei confini, ipotizzando che a bordo potessero esserci terroristi: «Ma nessuno dei responsabili delle forze dell’ordine sentiti in questo processo ha detto di saperne nulla», accusa la procura. Un’altra tesi difensiva riconnette la negazione del Pos «alla necessità che prima si facesse la redistribuzione dei migranti in Europa». Il pm Ferrara non usa mezzi termini: «Prima si fanno scendere i migranti, che a bordo erano in una situazione di rischio, poi si redistribuiscono. Altrimenti, si rischia di fare politica sulla pelle di chi soffre perchè in mare da diversi giorni, in condizione precaria su un’imbarcazione».

Salvini al processo Open Arms

 

[…]

La configurazione del reato

Il pubblico ministero Giorgia Righi ripercorre quella drammatica estate del 2019, poi la collega Marzia Sabella introduce l’ultimo capitolo della requisitoria. «Il ministro Salvini aveva l’obbligo di indicare un porto sicuro per lo sbarco dei migranti dalla nave Open Arms. E i 147 migranti avevano maturato il corrispondente diritto di vedere riconosciuta la loro libertà personale». E non c’era alcun rischio di terroristi a bordo. «La Ong operava nel rispetto di tutte le disposizioni previste dalla legge». Nel processo, la difesa di Salvini ha cercato di paventare l’ipotesi che la Ong fosse d’accordo con gli scafisti. Ma anche questa tesi la pm Sabella demolisce: «Open Arms cercavano solo di salvare vite umane».

 

giulia bongiorno matteo salvini - processo open arms

Il ministro, ribadisce la procura, aveva poi l’obbligo di intervenire per salvaguardia dei minori nel momento in cui erano entrati nelle nostre acque territoriali. In quel mese di agosto, l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte scrisse ben due lettere per sollecitare Salvini a far sbarcare i minori.

 

La richiesta di pena

Conclude la dottoressa Sabella: «Pensiamo che il dibattimento abbia dimostrato che almeno dal 14 agosto 2019 sussisteva il chiaro e preciso obbligo del ministro italiano e di nessun altro di rllasciare il Pos. Che tale Pos doveva essere rilasciato senza indugio, non un’ora dopo rispetto al momento in cui era stato richiesto; che il diniego avvenne in intenzionale e consapevole spregio delle regole; che l'intenzionale e consapevole spregio delle regole non avvenne per ragioni di natura preventiva o repressiva, nè nella tutela dello stesso migrante ristretto, nè per altro bene tutelato dall'ordinamento giuridico; che l’intenzionale e consapevole spregio delle regole non avvenne nel tentativo di proseguire un disegno politico governativo, magari con qualche forzatura giuridica non giusta ma quantomeno tendente alla giustizia. Che dunque il diniego consapevole e volontario ha leso la libertà personale di 147 persone per nessuna, ma proprio per nessuna, apprezzabile ragione».

salvini open arms

Ultimi Dagoreport

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IN MONDOVISIONE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO, IN PRIMIS SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE GLI INVESTITORI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA