Jacopo Iacoboni per “La Stampa”
maria pevchikh e georgij alburov fondazione navalny inchiesta sullo yacht di putin
Lo yacht, stando all'ultima geolocalizzazione, che è stata compiuta da La Stampa incrociando due siti di geolocalizzazione ieri sera alle 19, si trova ancora nel porto italiano di Marina di Carrara, accanto a Forte dei Marmi, una delle destinazioni preferite dagli oligarchi russi, ma anche molto vicino alla Costa Smeralda, amatissima dai russi, per uno yacht che può superare facilmente i diciotto nodi.
Un'inchiesta del New York Times apparsa a inizio marzo aveva già sostenuto, con fonti di intelligence americane, che lo "Scheherazade" sarebbe di Vladimir Putin, ma la società italiana che lo ha in gestione al porto, The Italian Sea Group, aveva completamente smentito: «In funzione della documentazione di cui dispone e a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati dalle autorità competenti, dichiara che lo yacht di 140 metri Scheherazade, attualmente in cantiere per attività di manutenzione, non è riconducibile alla proprietà del presidente russo Vladimir Putin».
Giorni fa, uomini della Finanza e probabilmente dell'intelligence italiana erano saliti a bordo, a prelevare tuti i documenti. Ora una nuova inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Alexey Navalny, coordinata da Maria Pevchikh e Georgy Alburov, pubblica nuovi documenti che sembrano dimostrare in modo difficilmente controvertibile che il presidente russo è il reale beneficiario finale dello yacht.
In questo caso toccherebbe al governo italiano - al quale la Fondazione Navalny sta per consegnare tutti i documenti - decidere se sequestrare o meno l'imbarcazione.
maria pevchikh e georgij alburov fondazione navalny inchiesta sullo yacht di putin
Lo Scheherazade, 140 metri con una stazza da 10.167 tonnellate, sei piani, due eliporti, e ogni genere di lusso a bordo, secondo l'inchiesta ha tutto l'equipaggio composto da russi tranne il primo capitano (britannico) ma soprattutto - e questo è il punto dirimente - più della metà di questi sono agenti del Fso, il Servizio di Guardia Federale della Russia, lo speciale servizio segreto presidenziale a cui è specificamente affidata la sicurezza del presidente del Cremlino, «un equivalente dell'americano Usss", spiega Roman Borisevich, del Clamp_k (Committee for Legislation Against Moneylaundering in Property by _ Kleptocrats).
Il numero due dello yacht si chiama Sergey Grishin, registrato nelle rubriche telefoniche di diverse altre persone come Sergei G del Fso.
Subito dopo Anatoly Furtel, residente in via Furmanova 10, a Sochi (che è la sede dell'ufficio dell'Fso che garantisce la sicurezza della residenza del presidente). Alexander Pechurkin, registrato come Sanya Fsb. Alexander Fso e Alexander Graysful ("Graceful" è il nome di un altro yacht che è considerato di Putin, e fu spostato dal porto di Amburgo, direzione Kaliningrad, pochi giorni prima della tornata di sanzioni dell'Ue.
Graceful è attualmente intestato a Gennadi Timchenko, amico di Putin dai tempi della Cooperativa Ozero, già capo di Gunvor, azienda di rivendita di commodities legate a gas e petrolio della Russia). Ma nei documenti dell'equipaggio ci sono altri nomi di uomini dei servizi russi, Evgheny Schvedov, "ufficiale di sicurezza per l'unità militare 38974" (ossia l'Fso per il Caucaso, e con residenza sempre in via Furmanova 10, a Sochi).
Stessa posizione per Aleksandr Khristoforov. Nei giorni scorsi La Stampa ha raccontato che lo yacht, secondo fonti investigative italiane, sarebbe di proprietà di Eduard Yurievich Khudainatov, presidente di una società russa nell'oil & gas, ex presidente di Rosneft (il gigante petrolifero di stato), attraverso una società offshore che risulta essere una scatola vuota alle Isole Marshall.
anonymoys hackera lo yacht di putin
Due delle sue società, Ipc e Nnk-Promirnefteproduct, sono state sanzionate dagli Usa nel 2017 per aver venduto petrolio alla Corea del Nord violando l'embargo, ma lui non è personalmente sotto sanzioni.
Impossibile però che pezzi così ampi dei servizi segreti russi come equipaggio possano essere mobilitati per una figura come la sua. Piccola nota finale, gli uomini del Fso che avevano in carico lo yacht come "equipaggio" sono sempre entrati e usciti dall'Italia attraverso l'aeroporto di Milano. Italia, terra di pascolo per le spie russe.
fondazione navalny inchiesta sullo yacht di putin