“LA CABINA SI È SCHIANTATA CONTRO UN PILONE” – SONO MORTE ALMENO 13 PERSONE NELL’INCIDENTE CHE HA COINVOLTO LA FUNIVIA STRESA-MOTTARONE, SUL LAGO MAGGIORE – I TESTIMONI “HANNO SENTITO UN FORTE SIBILO, POI HANNO VISTO LA CABINA RETROCEDERE VELOCEMENTE PER POI ESSERE SBALZATA VIA” – IL CAVO SI È TRANCIATO DI NETTO, LA CABINA È PRECIPITATA E SI È ACCARTOCCIATA SU SE STESSA – VIDEO

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Claudio Del Frate per www.corriere.it

 

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 La funivia che collega Stresa con il Mottarone è precipitata e al momento ci sono almeno 13 vittime. Sul posto sono presenti squadre dei Vigili del fuoco e del soccorso alpino e non si esclude che vi siano anche dei bambini coinvolti. Secondo le prime testimonianze una delle cabine è precipitata poco dopo le 12.30 in prossimità di un pilone, in uno dei punti più alti dell’impianto, in prossimità della vetta del Mottarone: l’incidente sarebbe stato provocato dal cedimento di una fune.

 

Le vittime

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Sulla cabina della funivia precipitata e che dal lago era diretta verso la montagna, c’erano- secondo quando si apprende - 15 persone (la capienza è di 35). I due bambini portati in codice rosso, con le eliambulanze, all’ospedale Regina Margherita di Torino hanno 9 e 5 anni; entrambi restano in condizioni critiche.

 

Uno dei due bambini, quello di 5 anni ha le gambe fratturate, diversi traumi ma è cosciente; l’altro invece è in rianimazione ed è stato sottoposto alla Tac e successivamente intubato. Secondo il soccorso alpino di Verbania tra i morti ci sarebbero anche turisti tedeschi.

 

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 Secondo la sindaca di Stresa Marcella Severino tra i morti ci sarebbero degli italiani residenti in provincia di Varese, un turista inglese e anche un bimbo di 2 anni. Le di recupero sono rese più difficili dal fatto che la cabina è caduta in un bosco in una zona impervia. Un mezzo dei vigili del fuoco che stava salendo sul luogo della tragedia si è ribaltato: non ci sono feriti.

 

La dinamica

La dinamica dell’evento è ancora tutta da chiarire. La sindaca di Stresa Marcella Severino ha riferito il racconto di alcuni testimoni. Questi «hanno sentito un forte sibilo e poi hanno visto la cabina retrocedere velocemente per poi essere sbalzata via al momento dello schianto contro il pilone».

 

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Sempre la sindaca, che è salita sul luogo della tragedia, ha detto al telefono di aver visto «il cavo tranciato di netto». «La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa» ha raccontato Walter Milan portavoce del Soccorso Alpino parlando in diretta con Rainews 24.

 

I controlli

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La funivia parte da Stresa, sulla sponda piemontese del lago Maggiore e raggiunge una montagna sovrastante in un punto panoramico a circa 1.500 metri di altitudine: è una meta frequentatissima dai turisti sia in estate che in inverno, quando entrano in funzione alcune pista da sci.

 

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L’impianto era stato riaperto ieri, al termine del secondo lockdown ed era stato sottoposto a lavori di ristrutturazione nel 2016. Nella circostanza era stata eseguita anche una magnetoscopia sulle funi, una sorta di esame ai raggi x per verificarne la tenuta. . I lavori di revisione tecnica dell’impianto sono costati 4 milioni e 400 mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa, e dalla società di gestione. «L’impianto era assolutamente sicuro, era stata fatta la revisione generale, quindi un ciclo di manutenzione completo» ha detto Valeria Ghezzi, presidente di Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Impianti a Fune .

 

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Cos’è il Mottarone, la montagna tra i due laghi meta turistica da inizio Ottocento

Draghi e Mattarella

A nome di tutto il governo il presidente del consiglio Mario Draghi ha espresso «il cordoglio alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari». Anche il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo dolore. «A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone».

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