“COME STA FEDEZ? COSI’ COSI’” – NUOVO SANGUINAMENTO ALLE ULCERE E SECONDA GASTROSCOPIA PER IL RAPPER DOPO IL RICOVERO AL SACCO DI MILANO - A INSOSPETTIRE I MEDICI UN IMPROVVISO ABBASSAMENTO DELL’EMOCROMO. IL PROF. DI ONCOLOGIA: “LE EMORRAGIE POSSONO FAR PARTE DELLE COMPLICANZE POST OPERATORIE ANCHE TARDIVE. SONO LE CONSEGUENZE DI QUANDO SI RICUCE L’INTESTINO". L’INTERVENTO AL PANCREAS A CUI È STATO SOTTOPOSTO FEDEZ E I RISCHI LEGATI ALLE "RECIDIVE” DEL TUMORE...

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Francesca Del Vecchio per "la Stampa" -Estratti

 

fedez fedez

Fedez sta «un po' meglio. Così così». Pochissime parole, dette a bassa voce da mamma Annamaria Berrinzaghi entrando al Fatebenefratelli di Milano. Qui, da giovedì scorso è ricoverato il rapper di Rozzano e marito di Chiara Ferragni, a causa di un'emorragia interna provocata da due ulcere. Domenica sera un nuovo sanguinamento e un nuovo intervento.

 

Sono quasi le 19, il piazzale fuori dall'ospedale è in pieno traffico da orario di punta. La mamma di Fedez arriva a piedi, da sola: camicia nera, jeans chiari. Ha in mano un sacchetto di carta un po' sgualcito di una libreria: probabilmente un cambio di indumenti da portare nella stanza ai piani alti dell'edificio solventi, nel reparto di Chirurgia d'urgenza. Ha lo sguardo provato dalle ore di apprensione per le condizioni di salute di suo figlio. Solo un sorriso appena accennato per congedare educatamente i cronisti che le si avvicinano. Poco dopo, sempre dall'ingresso principale, esce il papà di Fedez: «Sta un po' meglio», ribadisce Franco Lucia facendo eco alle parole di sua moglie. «Noi dobbiamo essere forti per lui», dice spingendosi gli occhiali da sole sul naso.

fedez fedez

 

Nessun commento, invece, sulle possibili dimissioni: non imminenti e soprattutto rimandate, specie dopo l'ultimo evento acuto di domenica. In quella occasione, il team del dottor Marco Zappa, direttore della Chirurgia, monitorando i valori dell'emocromo aveva riscontrato un livello di emoglobina sospetto. La gastroscopia, infatti, aveva rilevato il nuovo sanguinamento per il quale è stata necessaria una nuova sutura per via endoscopica. Grande riserbo, comunque, sui dettagli.

 

(...)

FEDEZ

Estratto da open.online

 

(…) L’intervento

FEDEZ DOPO L'OPERAZIONE AL PANCREAS FEDEZ DOPO L'OPERAZIONE AL PANCREAS

Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center del Policlinico Gemelli di Roma e ordinario di oncologia all’Università Cattolica, dice oggi al Messaggero che le emorragie possono far parte delle complicanze post operatorie anche tardive. Nei casi in cui non si tratta infatti di un problema legato alla recidiva della neoplasia, «il rischio di sanguinamento dovuto ad un’ulcera è probabile, visto che siamo in presenza di un tessuto molto sottile vicino all’area ricucita». Le emorragie si formano a causa delle ulcere.

 

Che sono «una delle conseguenze attese possibili di quando si ricuciono dei pezzi di intestino. L’intervento al quale è stato sottoposto prevede infatti che si tolga anche un pezzo di duodeno e, in questo caso specifico, sembra anche un pezzetto di intestino. È chiaro che si tratta di un tessuto molto friabile, sottile; dunque, è un esito possibile che si possa creare una piccola ulcera. Può succedere anche nei casi di un tumore neuroendocrino cosiddetto “funzionante”: in questo caso la neoplasia produce alcune sostanze che possono anche causare localmente una piccola ulcera. Ma il tumore è stato radicalmente rimosso a suo tempo».

FEDEZ MOSTRA LA CICATRICE DOPO L'OPERAZIONE AL PANCREAS FEDEZ MOSTRA LA CICATRICE DOPO L'OPERAZIONE AL PANCREAS

 

Ulcere e recidiva

Il professor Tortora spiega che l’intervento al pancreas è stato radicale. Quindi le ulcere non dovrebbero essere legate alla produzione di sostanze similormonali. I rischi legati al tumore sono scongiurate se non si è in presenza di recidive: «In alcuni casi si pratica un trattamento farmacologico post operatorio con sostanze che inibiscono il recettore della somatostatina. Se la neoplasia neuroendocrina comparsa nel pancreas viene scoperta precocemente e non si manifesta in una forma aggressiva, intervenendo chirurgicamente la si rimuove radicalmente».

 

L’intervento richiesto in genere però non è minimale e conservativo: «Fedez ha ricevuto infatti un importante intervento, di duodeno-cefalo-pancreasectomia, simile cioè a quello che si esegue per altri tipi di tumore, come per esempio l’adenocarcinoma del pancreas, eseguito in modo eccellente da Massimo Falconi, uno dei migliori chirurghi in assoluto per questo tipo di chirurgia».

FEDEZ CHIARA FERRAGNI FEDEZ CHIARA FERRAGNI

 

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