“LA LANCIAVO IN ARIA E LA RIPRENDEVO, LA MAMMA CI GUARDAVA DA SOTTO” – IL RACCONTO DI AZHAR MOHSSINE, IL PATRIGNO DELLA BAMBINA DI TRE ANNI MORTA DOPO ESSER CADUTA DAL BALCONE A TORINO: “GIOCAVAMO SUL BALCONE, MA NON SO COME SIA POTUTO ACCADERE”. FORSE PUÒ IMMAGINARLO, VISTO CHE HA AMMESSO DI AVER BEVUTO QUALCHE BICCHIERE E DI AVER ASSUNTO HASHISH (MA DICE DI NON AVER PERSO LUCIDITÀ) - VIDEO
(ANSA) - "Giocavo con Fatima sul balcone. La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere...".
Lo ha detto al gip Agostino Pasquariello, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Mohssine Azhar, il 32enne fermato per la morte della bambina di tre anni precipitata da un palazzo del centro di Torino. L'uomo, assistito dall'avvocato Alessandro Sena, ha ammesso di avere bevuto qualche bicchiere e di aver assunto hashish, ma ha ribadito di "non avere perso lucidità", se non quando si è reso conto che la bimba era caduta.
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