alessia sinatra giuseppe creazzo luca palamara

“IL PORCO HA PARLATO CON TE?” – ESTRATTO DAL LIBRO DI SALLUSTI E PALAMARA: “ALESSIA SINATRA MI AVEVA CONFIDATO, CON UNA RICCHEZZA DI PARTICOLARI TALE CHE È DIFFICILE PENSARE CHE SE LO SIA INVENTATO, DI AVER SUBITO PESANTI AVANCES DA CREAZZO NEL CORRIDOIO DI UN ALBERGO DI ROMA, DOVE I DUE NEL DICEMBRE DEL 2015 SI TROVAVANO PER UN CONVEGNO” – “E QUANDO CREAZZO SI CANDIDA ALLA PROCURA DI ROMA, LEI MI MANDA UNA…”

ALESSANDRO SALLUSTI INTERVISTA LUCA PALAMARA - IL SISTEMA

Estratto da “Il sistema. Potere, politica affari: storia segreta della magistratura”, di Alessandro Sallusti e Luca Palamara (Rizzoli)

 

Lei sta disegnando un quadro che assomiglia più a una guerra tra bande che al luogo dove si amministra la giustizia. Per questo, fare un po’ di pulizia ogni tanto potrebbe essere cosa buona.

Se parliamo della cupola del «Sistema», che non è e non rappresenta tutto il sistema giudiziario, la risposta è sì; come tutte le cupole, vive e si muove in un perenne stato di guerra, e in guerra non si va per il sottile.

 

luca palamara e il procuratore giuseppe creazzo

Lo dico oggi che non ho più il cappello di magistrato, con il quale dicevo che è tutto regolare. È un meccanismo che travolge, io ne sono stato parte ma alla fine ha travolto anche me. La magistratura è una bolla impenetrabile, ma all’interno ci sono le stesse dinamiche a volte opache e gli stessi vizi del mondo esterno, nessuno escluso.

 

Me ne dica almeno uno. Parlo dei vizi.

pm alessia sinatra

Siamo in una stagione in cui c’è grande attenzione, anche giudiziaria, alla sfera privata e al rispetto delle donne, in sintesi alla lotta a qualunque forma di sessismo. Ebbene, a me è capitato spesso di raccogliere confidenze di colleghe, cancelliere, avvocate e pure giornaliste – ma anche di colleghi, perché l’omosessualità non è più un tabù neppure nelle aule dei tribunali – riguardo a fatti spiacevoli, avances anche spinte ricevute da magistrati in posizioni apicali. In questi casi ho sempre cercato di sminuirne la portata, non perché ne sottovalutassi la gravità, ma per tutelare il buon nome della categoria.

 

Non ho mai denunciato, mi sono limitato a dare consigli di buon senso, come quelli di evitare di trovarsi da sole in determinate stanze e rifiutare inviti a cena. Ma queste cose a volte sfuggono di mano, e allora sono guai, com’è successo nella vicenda tra la procuratrice della direzione antimafia di Palermo, Alessia Sinatra, e Giuseppe Creazzo, il procuratore di Firenze che è stato in corsa per prendere il posto di Pignatone a Roma.

 

Risulta dalle sue chat. Sinatra sosteneva con lei di essere stata molestata da Creaz zo, e per questo è stata poi ascoltata dai colleghi romani. Il procuratore generale Salvi ha fatto un atto di contestazione nei suoi confronti, che è già una sentenza: «Comportamento gravemente scorretto nei confronti di Creazzo», dando per scontato ancora prima di un processo che la signora si sia inventata tutto. Come sono andate le cose?

procuratore giuseppe creazzo

Allo stato attuale io non so dire chi tra i due sia stato scorretto. Io posso dire che Alessia Sinatra già da tempo mi aveva confidato, con una ricchezza di particolari tale che è difficile pensare che se lo sia inventato, di aver subito pesanti avances da Creazzo nel corridoio di un albergo di Roma, l’Hotel Isa in via Cicerone, dove i due nel dicembre del 2015 si trovavano per un convegno. Lo stesso racconto la magistrata lo ha ripetuto davanti ad altre persone, con me presente, in occasione di una sua venuta a Roma.

 

LAURA BOVOLI E TIZIANO RENZI

E quando Creazzo si candida alla procura di Roma, lei mi manda una serie di messaggini, tra i quali: «Giurami che il porco cade subito», «Il porco ha parlato con te?», minacciando di porre ufficialmente il problema se Creaz zo fosse stato promosso.

 

Per molto meno in altri ambiti, pensiamo al mondo dello spettacolo e delle aziende private, su fatti simili sono scattate inchieste giudiziarie e campagne mediatiche.

Nella magistratura non funziona così. Io stesso, devo ammetterlo, non ho denunciato né spinto la collega a farlo, in quel momento ancora dovevo difendere il «Sistema». Una cosa però, dopo le pressioni della Sinatra, mi è chiara: Creazzo è bruciato, non si può puntare su un nuovo procuratore di Roma che, a torto o a ragione, se nominato sarebbe stato coinvolto, cosa che io sapevo con certezza, in una vicenda di molestie. Per questo, non perché lo chiedeva Luca Lotti, sulla successione a Pignatone mi schierai a favore di Viola e non di Creaz zo, con il quale in verità mi sono incontrato riservatamente.

giuseppe pignatone

 

Creazzo, titolare delle indagini sui genitori di Renzi, ha chiesto il suo aiuto per passare dalla procura di Firenze a quella di Roma?

E immagino che ben sapesse due cose: dei miei ottimi rapporti con Luca Lotti, e del fatto che io fossi sotto indagine della procura di Perugia. L’8 febbraio 2019 – c’è uno scambio di messaggi in tal senso sul mio telefonino – su sua richiesta mi incontro con lui al ristorante Da Mimmo nel centro di Firenze. Mi parla della sua intenzione di candidarsi per la procura di Roma lasciata libera da Pignatone. Io, sapendo della storia delle molestie, mi tengo sul vago, gli spiego che il suo problema non sono io ma la corrente di sinistra Area, che non lo vede di buon occhio. Gli dico anche che mi risulta che il suo nome sia sostenuto dal ministro Bonafede, lui nega di averlo incontrato.

marcello viola procuratore generale firenze 2

 

Dell’inchiesta sui genitori di Renzi non parlate?

Ne parliamo durante la passeggiata tra il ristorante e la stazione ferroviaria. Gli dico che per quello che mi riguarda le sue indagini sui genitori di Renzi, se condotte con buon senso ed equilibrio, non sono un ostacolo insormontabile per avere il mio consenso alla nomina. Ma dal tono imbarazzato della sua risposta, falsamente tranquillizzante, capisco che non mi ascolterà, che ormai su quella vicenda il suo ufficio si era spinto molto avanti.

lotti renzi

 

Una settimana dopo il vostro incontro, il 18 febbraio, Creazzo e il suo braccio destro Luca Turco firmano la richiesta di arresti domiciliari per Tiziano Renzi e sua moglie Laura Bovoli.

Lo apprendo da una telefonata che mi raggiunge allo stadio Olimpico, si giocava Roma-Bologna. È la prova che tra me e lui – a differenza di quanto qualcuno ipotizzava in quei giorni – non c’è stato nessun patto indicibile, niente scambi di favori.

 

il procuratore giuseppe creazzo

Quel «qualcuno» potrebbe sostenere che lei, mandato in avanscoperta da Lotti, abbia provato a fermare o ammorbidire quell’inchiesta sui coniugi Renzi, ma che le sia andata buca.

Dall’esame delle mie chat risulta in modo inequivocabile che sia Creaz zo a cercare insistentemente me, non l’inverso. Se qualcuno stava cercando un favore, questo era lui, non io.

 

Franco Lo Voi

Per la procura di Roma, oltre a Viola e Creazzo, c’è un terzo candidato, Francesco Lo Voi, in quel momento procuratore di Palermo.  Perché, bruciato Creazzo, andare su Viola e non su di lui?

Anche Lo Voi, a mio avviso, era un candidato a rischio cecchino. Non so da chi lo abbia potuto apprendere, ma a Roma c’era chi era pronto a tirare fuori la storia dell’incontro tra Pignatone e il giudice del Consiglio di Stato Virgilio, di poco precedente alla bocciatura del ricorso di Guido Lo Forte contro la nomina di Francesco Lo Voi alla procura di Palermo. Io ritenni che questa situazione avrebbe potuto sensibilmente indebolire la figura di Lo Voi all’interno della procura di Roma e renderlo in qualche modo ostaggio di chi era a conoscenza di questo incontro. Era un rischio da non correre.

alessandro sallusti ph massimo sestini 2alessia sinatraalessia sinatra pm di palermoALESSIA SINATRAla pm alessia sinatra

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)