Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Calci di rigore, il Napoli vince la Coppa Italia, i tifosi invadono le strade, a decine di migliaia riempiono le piazze, si arrampicano sulle fontane, accalcati e senza mascherine. Ci sono danni ai monumenti, qualche scippo, perfino dei colpi di pistola che feriscono un 45enne. La folla dei tifosi dilaga come se l'emergenza Covid-19 fosse in una realtà parallela, come se il virus non potesse trovare una fenomenale opportunità di viaggiare tra persone che si abbracciano, si baciano, urlano, cantano e rilanciano nell'aria le famigerate droplets, le goccioline causa del contagio. Pensare che in Campania, fino al 22 giugno, la mascherina sarebbe obbligatoria anche all'aperto, in realtà nessuno la indossa.
NAPOLI - FESTEGGIAMENTI PER LA VITTORIA DELLA COPPA ITALIA CONTRO LA JUVENTUS
SAN GENNARO
Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità, osserva: «Sciagurati, inaccettabile ciò che è successo, sembra che tutti si siano dimenticati delle immagini dei pazienti in terapia intensiva. Queste persone andavano disperse dalla Polizia municipale, ma non conosco le disposizioni delle autorità locali».
Ma all'aperto non è minore il rischio di contagio? Guerra: «Non è questione di essere all'aperto o al chiuso, questi tifosi si sono montati addosso l'un con l'altro. Si sono urlati in faccia, per decine di minuti, mezz'ora. Si figuri che razza di bombardamento di goccioline. Mi auguro soltanto che siamo graziati dal fatto che lì la circolazione del virus è bassa, mi auguro che San Gennaro faccia la grazia e sia benevolo nei confronti di queste persone. Tra l'altro, ricordiamoci il ruolo che ha avuto nella diffusione del virus un'altra partita di calcio, Atalanta-Valencia e anche lì eravamo all'aperto».
FESTEGGIAMENTI A NAPOLI PER LA COPPA ITALIA
Matteo Salvini, leader della Lega, che è stato bersaglio di critiche per la manifestazione a Roma in cui lui stesso si è avvicinato ad altre persone senza mascherina, va subito all'attacco di Vincenzo De Luca, governatore della Campania: «Mi domando dove era il signor De Luca, quello che era pronto a usare il bazooka contro i milanesi e gli italiani che andavano in giro per la Campania. Forse ieri De Luca si era addormentato». Salvini chiede anche la riapertura al pubblico degli stadi, sia pure con capienza ridotta.
FESTEGGIAMENTI A NAPOLI PER LA COPPA ITALIA
Bene, ma da Napoli come rispondono di fronte a un oggettivo mancato rispetto delle regole sul distanziamento? La nuova normalità l'altra sera era molto simile alla vecchia normalità pre Covid. De Luca, che tra bazooka e invettive contro i runner con la pancia, è divenuto popolare in tutto il mondo per le sue sparate contro chi non rispetta le regole anti epidemia, è criptico. In Campania in autunno si andrà al voto e la leader di Fdi, Giorgia Meloni, ironizza: «De Luca voleva andare con il lanciafiamme alle comunioni, eppure non ho visto un suo video, forse ha pensato che non era utile per la campagna elettorale».
FESTEGGIAMENTI A NAPOLI PER LA COPPA ITALIA
CATENACCIO
Il governatore della Campania in serata scrive su Facebook: «Daremo domani, senza fretta, una risposta congrua a un somaro geneticamente puro. Per il resto, parlando di cose piacevoli, onore a Gattuso e lunga vita al catenaccio, che si conferma uno strumento di perfida efficacia nel fare impazzire gli avversari, e capace di produrre un godimento sportivo di rara intensità».
FESTEGGIAMENTI A NAPOLI PER LA COPPA ITALIA
Neppure una parola sui rischi collegati agli assembramenti. Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, li giustifica: «Vista l'impossibilità di andare allo stadio, solo chi non conosce Napoli può pensare che dopo una vittoria contro la Juventus di Sarri e di Higuain, i napoletani sarebbero rimasti in casa a esultare tra le quattro mura.
Questo non significa che in città c'è superficialità anche perché ormai dai primi di giugno a Napoli c'è contagio zero e ieri sera in piazza c'erano solo napoletani». Stoccata anche contro De Luca: «Evidentemente si è scaricato anche il lanciafiamme, lo ha messo a riposo, nello scantinato, si è messo paura del popolo». C'è un bel clima di festa e ironia, quasi non sembra che in Campania vi sono ancora pazienti in terapia intensiva per Covid-19.
FESTEGGIAMENTI A NAPOLI PER LA COPPA ITALIA