MELILLO E CANTONE IN AUDIZIONE IN ANTIMAFIA IL 6 E 7 MARZO
(ANSA) - L'ufficio di presidenza della commissione Antimafia, guidata dal presidente Chiara Colosimo, ha calendarizzato le audizioni del Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, per mercoledì 6 marzo alle ore 16.30, e quella del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, per giovedì 7 marzo alle ore 10.
L’OMBRA DEI FILE CANCELLATI SULLO SMARTPHONE DEL FINANZIERE, AL CENTRO DELL’INCHIESTA SULLO SPIONAGGIO DEI VIP
Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci e Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Non ci stanno a passare come carnefici della libertà di stampa e cacciatori delle fonti dei giornalisti. I procuratori Raffaele Cantone e Giovanni Melillo che stanno lavorando all’inchiesta sul presunto spionaggio di politici e vip a opera del finanziere Pasquale Striano e del pm antimafia Antonio Laudati, dove tra gli indagati figurano anche i cinque cronisti a cui Striano ha inviato centinaia di documenti riservati, vogliono parlare alle istituzioni. Per chiarire, per distinguere. Soprattutto per spegnere l’allarme lanciato dagli stessi giornalisti indagati, che si sentono vittima di una persecuzione giudiziaria. Ma non solo.
I due magistrati intendono spiegare ai parlamentari del Copasir e della Commissione antimafia, e ai colleghi del Csm, cosa ritengono essere stato un possibile dossieraggio (quattro soli casi, legati all’attività di Laudati ma che non hanno a che vedere con la stampa) e che cosa invece la sistematica violazione delle banche dati della Direzione nazionale antimafia. Priva di qualsiasi reale ragione investigativa, ma fatta — è questa l’accusa mossa dagli inquirenti di Perugia — solo per divulgare atti riservati e screditare ministri, sottosegretari, calciatori, esponenti politici, nomi noti dell’economia e dello spettacolo.
È sostanzialmente questo ciò che andranno a dire Cantone (procuratore capo di Perugia, titolare dell’inchiesta) e Melillo (procuratore capo della Direzione nazionale antimafia, nei cui uffici lavorava fino al novembre scorso il luogotenente Striano) se saranno convocati, come hanno chiesto ieri.
raffaele cantone foto di bacco
«Consideriamo doveroso richiedere di valutare, con l’urgenza del caso, l’audizione degli scriventi al fine di rendere le informazioni sulle vicende relative al cosiddetto dossieraggio di esponenti politici », si legge nella nota congiunta.
I tre destinatari della richiesta non sono scelti a caso: il Copasir, perché tra gli esponenti politici spiati da Striano ci sono soggetti come il ministro della Difesa Guido Crosetto, dunque potenzialmente può rappresentare un vulnus alla sicurezza nazionale; il Csm, perché Cantone e Melillo si sentono delegittimati e si aspettano la tutela dell’organo di autogoverno dei giudici; la Commissione parlamentare antimafia, perché la sede da cui Striano accedeva abusivamente alle banche dati era l’ufficio della Direzione nazionale antimafia preposto alla ricezione delle Segnalazioni di operazione sospette inviate dagli istituti bancari.
GUIDO CROSETTO A QUARTA REPUBBLICA
È da lì che il finanziere sessantenne, almeno dal 2018 in poi, ha interrogato compulsivamente i database inserendo i nomi dei potenti per trovare dichiarazioni dei redditi, carte giudiziarie, transazioni finanziarie, dati anagrafici, 740 e altro.
Come l’indagine preliminare di Perugia dimostra, li ha interrogati con un timing perfettamente a sincrono con la cronaca politica e giudiziaria: cercava atti su possibili ministri durante la formazione del governo Meloni, inseriva i nomi dei personaggi al centro del dibattito pubblico, fossero essi politici […] o sportivi (era interessato solo alla Juventus, ha inserito gli archivi coi nomi di Ronaldo, Allegri e Andrea Agnelli) o persone dello spettacolo, come Fedez.
Quasi sempre rispondendo alle richieste di tre giornalisti del Domani, a cui poi inviava via mail le carte, come si apprende dal mandato a comparire notificato a Striano e Laudati. […] Sedici sono gli indagati, 800 gli accessi ai database considerati abusivi perché privi di input investigativi o di Sos a monte che li giustificassero. Ma potrebbero essere molti di più.
Gli inquirenti di Perugia infatti sospettano che tante prove dei contatti tra Stranio e i beneficiari dei documenti (tra di essi anche un investigatore privato) siano state cancellate dal suo telefonino e dal suo pc prima della perquisizione domiciliare, disposta dai pm di Roma in modo inusuale: dopo averlo interrogato. Quando sono andati a casa sua, dunque, il finanziere sapeva già di essere indagato e ha avuto il tempo di cancellare molte cose[…]
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