riforma pensioni francia emmanuel macron

MACRON, VAI IN PENSION! – LA FRANCIA IERI SI È BLOCCATA TRA SCIOPERI, PROTESTE E SCONTRI IN STRADA. È LA SESTA GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO LA RIFORMA VOLUTA DAL TOY BOY DELL'ELISEO CHE INNALZA L'ETA’ DELLA PENSIONE DA 62 A 64 ANNI – I SINDACATI E LE OPPOSIZIONI SONO RIUSCITI NELLA DIMOSTRAZIONE DI FORZA. E, STANDO AI SONDAGGI, DUE TERZI DEI CITTADINI SONO FAVOREVOLI ALLE PROTESTE – IL GOVERNO NON CEDE, I SINDACATI NEMMENO: GLI SCIOPERI POTREBBERO INTENSIFICARSI…

Estratto dell'articolo di Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

proteste contro la riforma delle pensioni in francia

Treni fermi, scuole vuote, voli cancellati, e poi il rito delle banche vandalizzate dai black bloc a Parigi, con i gas lacrimogeni della polizia a fine corteo in place d’Italie. In tutta la Francia 1,3 milioni di persone sono scese in piazza secondo il ministero dell’Interno (3,5 milioni secondo il sindacato Cgt).

 

La sesta giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni è stata la più sentita da quando, a gennaio, è cominciato il movimento di protesta. Al grido di «blocchiamo la Francia» i sindacati e le opposizioni, soprattutto di sinistra, sono riusciti nella dimostrazione di forza. Gli scioperi continueranno e il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, chiede un referendum o lo scioglimento dell’Assemblea nazionale […]

 

proteste contro la riforma delle pensioni in francia 7

Emmanuel Macron sperava di fare della riforma delle pensioni il punto di partenza per un secondo (e ultimo) mandato presidenziale di successo, ma non è riuscito a trovare il consenso dei cittadini. Oltre i più militanti che scendono in piazza, secondo i sondaggi circa due terzi dei cittadini sono favorevoli al blocco del Paese pur di fermare la riforma.

 

La misura più criticata, anche perché la più comprensibile, è il passaggio dell’età per la pensione da 62 a 64 anni (con deroghe per i lavori usuranti): non sembrerebbe un sacrificio spaventoso, considerato che in Europa il limite è di solito più alto — 67 in Italia, 65 in Spagna, quasi 66 in Germania — e che in Francia come altrove l’aspettativa di vita continua ad aumentare. Ma i francesi tengono alla loro eccezionalità, e alle conquiste del loro modello sociale.

francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 9

 

[…] Per Macron è un momento politico molto delicato: l’opposizione compatta della Nupes (l’alleanza della sinistra radicale guidata da Mélenchon) e di tutti i sindacati (che da anni non si trovavano così uniti) fa percepire la riforma come oppressiva, ingiusta e di destra.

 

Tanto più che i deputati macronisti sperano nel voto dei Républicains (il partito della destra gollista) per fare passare la riforma il 15 marzo in Parlamento. Altrimenti il governo dovrà ricorrere all’impopolare articolo 49-3, che in sostanza garantisce l’approvazione della legge anche senza la maggioranza dei deputati.

 

proteste contro la riforma delle pensioni in francia 4

Il governo non cede, i sindacati nemmeno: gli scioperi potrebbero intensificarsi, con il blocco delle raffinerie e una penuria del carburante che sembra ormai inevitabile.

proteste contro la riforma delle pensioni in francia 2proteste contro la riforma delle pensioni in francia 5francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 8francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 4francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 2francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 6francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 7francia, sciopero contro la riforma delle pensioni di macron 5proteste contro la riforma delle pensioni in francia 1

Ultimi Dagoreport

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO