"QUESTO LO MANNAMO A GIOCÀ A BRISCOLA E TRESETTE CO' SAN PIETRO" - MISURE CAUTELARI PER IL BOSS ALBANESE ELVIS DEMCE E ALESSANDRO CORVESI, EX CALCIATORE DELLE GIOVANILI DELLA LAZIO, PER TENTATO OMICIDIO ED ESTORSIONE - SAREBBERO STATI INCARICATI DA UN NARCOTRAFFICANTE DI UCCIDERE ALESSIO MARZANI, CHE PRETENDEVA SOLDI IN CAMBIO DEL SILENZIO DOPO L'ARRESTO PER DROGA - ALL'OMICIDIO DOVEVA PENSARCI MATTEO COSTACURTA, CONOSCIUTO COME "IL PRINCIPE" PER LE SUE ORIGINI NOBILIARI, CHE FAREBBE IL SICARIO "PER PASSIONE"...
1. "QUESTO LO MANNAMO A GIOCÀ A BRISCOLA E TRESETTE CO' SAN PIETRO" - MISURE CAUTELARI PER ELVIS DEMCE E ALESSANDRO CORVESI
Luca Monaco per “la Repubblica - Edizione Roma”
Ci sono il capo albanese della nuova criminalità romana Elvis Demce e l'ex calciatore delle giovanili della Lazio Alessandro Corvesi, alle spalle una love story con la showgirl Antonella Mosetti al centro dell'indagine conclusa dai carabinieri del nucleo investigativo di Ostia e che ha portato all'esecuzione di cinque misure di custodia cautelare in carcere disposte dal gip Andrea Fanelli su richiesta dei sostituti procuratori di Roma Mario Palazzi e Francesco Cascini.
Quattro persone, tra i quali Demce e Corvesi, sono accusati di tentato omicidio e una di estorsione. «Perché questo lo mannamo a giocà a briscola e tresette co' San Pietro». E "San Pietro" è Matteo Costacurta, un romano di 38 anni: l'uomo incaricato di eseguire l'omicidio di Alessio Marzani, ora indagato per estorsione. Proprio Marzani, 45 anni, il 22 ottobre del 2022 era stato vittima di un agguato in via Leonardi, ad Acilia.
Due sicari a bordo di un Sh, tra i quali Costacurta ( l'altro non è stato individuato ancora) lo affiancano mentre Marzani pedala in bicicletta, gli scaricano addosso due colpi di pistola, colpendolo sulla parte sinistra del petto e al braccio. La vittima si rifugia dentro a un palazzo.
Un residente gli apre la porta, mentre un vicino chiama i carabinieri dicendo di aver sentito degli spari. I militari trovano Marzani ferito: verrà operato al San Camillo, dimesso con 45 giorni di prognosi.
Da quel tentato omicidio parte l'indagine dei carabinieri che ha portato all'esecuzione delle cinque misure di custodia cautelare. Gallarello si rivolge infatti a Demce e Corvesi, mettendo sul piatto 45mila euro per assoldare un sicario che uccida Marzani., che pretendeva mille euro al mese ( per un totale di circa 40.000 euro), come risarcimento e mantenimento, probabilmente perché aveva custodito la droga per conto di altre persone.
Le indagini dei militari di Ostia, anche tramite le intercettazioni. avviate a seguito del tentato omicidio, hanno riavvolto il nastro di tutta la storia, dimostrando che il mandante era la vittima dell'estorsione. Secondo l'accusa Gallarello consegna 15mila euro a Demce affinché gli individui una coppia di killer affidabili, capaci di uccidere il nemico.
L'albanese individua Matteo Costacurta e un'altra persona rimasta ancora anonima che il 22 ottobre di due anni fa, salgono a bordo di un Sh nero e tentato di uccidere Marzano. I due killer pianificano l'agguato proprio insieme a Demce nei dettagli: dalle tempistiche ai mezzi di utilizzare. Nonostante il blitz sia stato pianificato nel dettaglio Marzani si salva.
2. NOBILE E SICARIO PER HOBBY "ASSOLDATO PER UN DELITTO"
Estratto dell'articolo di Camilla Mozzetti per "Il Messaggero"
L’uomo dei cavalli, con la passione per il polo e le proprietà nell’Olgiata super-chic[…]. Una casa da abitare a Roma Nord, le feste giuste da vivere in estate a Porto Cervo. Il profilo è quello di un uomo fortunato, economicamente protetto (almeno all’apparenza), interessante, ma dalle passioni, si direbbe senz’altro, insane. […] un uomo, con i suoi “credo”, che uccide su commissione, a sangue freddo. «Non vedo l’ora di portare a termine l’incarico».
Si fomenta così Matteo Costacurta, classe 1984, quando Alessandro Corvesi, il sodale di Elvis Demce - uno degli albanesi che ha scalato la criminalità romana - gli fa vedere la foto dell’uomo che deve essere ammazzato.
IL PERSONAGGIO
[…] Costacurta, passato ombrato nonostante la vita da copertina, con frequentazioni nell’estrema destra e in quella Roma che un tempo fu il “fortino” di Massimo Carminati e poi di Fabrizio Piscitelli. Il killer non lo fa per professione ma come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Andrea Fanelli mostra «una malvagità che appare addirittura trascendere le finalità economiche della propria attività criminale».
[…] Soprannominato il “principe” per via delle sue origini nobiliari. Quando Corvesi gli fa vedere la foto di Marzani, il “principe” commenta così: «ha una grandissima faccia di m....», «Durerà poco».[…] Ma quello che colpisce di più è la vita del “principe”. Pur legato agli ambienti di una mala specifica - quella di Demce e probabilmente anche di Piscitelli, considerati i rapporti tra l’albanese e Diabolik - Costacurta non ha apparentemente necessità economiche tali da macchiarsi di un omicidio.
È figlio unico, suo padre appartiene ad una famiglia nobiliare, lui abita a Roma Nord, è titolare di un bed&breakfast che dista un chilometro appena dalla Basilica di San Pietro, è amministratore di una società chiamata “Polo” e in base alla consultazione del portale Info-Camere gli inquirenti hanno accertato che Costacurta - è scritto nell’ordinanza del gip - risulta «socio-titolare della Roma Polo Club» che si occupa della «promozione ed esecuzione dello sport dilettantistico e del gioco del polo».
la mafia albanese minaccia un gelataio a roma
Uno dei circoli più esclusivi della Capitale e tra i più antichi d’Italia. Inoltre possiede a Roma diversi appartamenti tra cui alcuni all’Olgiata. Il valore complessivo? Superiore al milione di euro[..]. Nel suo trascorso, frequentazioni di estrema destra a parte, si contano due condanne definitive per detenzione illegale di armi e munizioni (un anno e 6 mesi) e per lesioni personali dolose e danneggiamento (2 anni e 8 mesi con rito abbreviato).
Demce parlando del “principe” con un uomo non meglio identificato ipotizza che abbia difficoltà economiche e che la vita patinata sia soltanto una copertura: «Qualcosa gli manca per davvero se davvero è così gli manca qualcosa davvero eh. Ce l’ha qualche problema serio». Dei cinque protagonisti, quattro sono accusati di tentato omicidio e uno di estorsione.