Fabrizio Barbuto per “Libero quotidiano”
A svolgere le pulizie di casa, tra non molto, non sarà più la classica governante in grembiule e tappine, poiché la figura della domestica si sta non poco emancipando. Questo almeno in Inghilterra, dov' è nata un' impresa di pulizie che annovera, udite udite, fanciulle che detergono mobili e suppellettili dei clienti in totale nudità.
Le inusitate colf di nuova generazione sono dette "Naturist Cleaners (ovvero pulitrici naturiste)" e devono i loro natali all' imprenditrice Laura Smith che, per puro caso, si è soffermata a riflettere sui vantaggi del naturismo coniugato con l' efficienza domestica. In questo spirito si è messa in moto per cercare altre donzelle con le quali avviare un progetto unico nel suo genere.
La sua azienda vanta oggi centinaia di clienti soddisfatti, e per incrementarne i profitti, la titolare, non smette mai di reclutare donne disposte a collaborare con lei: per proporsi è sufficiente accedere alla sezione "Lavora con noi" del portale "naturistcleaners.co.uk".
Com' è possibile riscontrare dalle immagini caricate sul sito in oggetto, dalle colf naturiste non si pretendono requisiti fisici di assoluta perfezione: si tratta di donne normali che, talvolta, fanno orgogliosamente sfoggio di un po' di cullulite, ma non è certo sugli inestetismi che il cliente si sofferma. Tuttavia, la regola principale alla quale il fruitore del servizio deve accondiscendere prima di accogliere una naturist cleaner, è: "si guarda ma non si tocca".
Non è consentito tentare alcun approccio sessuale con le lavoratrici, pertanto ci si deve limitare a contemplarne le procacità e ad apprezzarne la solerzia; ma non mancano neppure coloro che, molto entusiasticamente, ne esaltano la verbosità: Samantha (in un feedback lasciato sul sito dell' impresa) scrive: "Di recente ho chiesto a Vicky di pulire la mia casa; è sempre bello vederla.
Arriva in orario e lavora duramente. Nessuna mansione è troppo pesante per lei. È anche molto calorosa e loquace ed è bello prendere un caffè con lei alla fine di ogni prenotazione".
Il servizio costa l' equivalente di 50 euro l' ora se le colf si spogliano, mentre, se rimangono vestite, l' importo e di 26 euro, e a denudarsi può tranquillamente essere il padrone di casa, il quale è libero di girare per gli ambienti dell' abitazione in tenuta adamitica senza che la colf lo richiami al pudore.
Le concessioni finiscono qui, è infatti proibito ricevere ospiti mentre la naturist cleaners è in attività, e vige un veto altrettanto insindacabile sull' uso della fotocamera con l'obiettivo puntato sulle fanciulle, le quali intendono lavorare senza l'apprensione di finire nell'archivio fotografico di chicchessia, o peggio su una delle tante piattaforme hard della rete.
Laura Smith, intervistata dal portale inglese "Nudistuk.com", afferma: «Se al cliente capitasse di eccitarsi un po' non importa: le nostre ragazze, essendo molto professionali, saprebbero vivere la situazione con distacco e capirebbero che si tratta di una risposta del tutto normale alla visione di un corpo nudo».
Il portale web della società accoglie il visitatore con questa enunciazione: "Chi l' ha detto che le pulizie sono una seccatura? La nostra impresa si prefigge di tornare alla natura".
E se pensate che le canditate al ruolo di Naturist Cleaners siano poche, ricredetevi pure: come la stessa Smith fa sapere, la recluta del personale è stata un gioco da ragazzi.
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