L’EGITTO PRENDE L’INFLUENCER (E LA METTE IN GALERA) – CINQUE RAGAZZE SONO STATE CONDANNATE PER AVER VIOLATO LA MORALE PUBBLICA E MESSE IN CARCERE: LA LORO COLPA? ERANO VESTITE CON ABITI OCCIDENTALI E BALLAVANO L’HIP HOP – LA PRIMA A FINIRE IN MANETTE È STATA HANEEN HOSSAM, ORA CONDANNATA A 2 ANNI,  SU TIKTOK INCORAGGIAVA I SUOI FOLLOWER (1,3 MILIONI) A FARE COME LEI E DIVENTARE INFLUENCER…

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Da www.ilmessaggero.it

 

haneen hossam haneen hossam

Mentre in Egitto il vento del movimento #Metoo soffia forte e va avanti, un tribunale egiziano ha condannato cinque ragazze con milioni di fan su TikTok e altri social, solo per avere violato la morale pubblica.

 

La colpa addebitata a queste giovani influencer è stato quello di presentarsi con il volto truccato e in modo impeccabile ma vestite con abiti occidentali e ballare al ritmo di hip hop e, di conseguenza, diffondere modelli troppo occidentali. Un affronto per la cultura più tradizionale islamica.

 

 

mowada adham mowada adham

Il verdetto contro Haneen Hossam, Mowada al-Adham e altre tre giovani è arrivato dopo che, in tempi diversi, hanno postato filmati su TikTok diventati virali.

 

Ora la sentenza può essere impugnata anche se è comprensiva di una ammenda pari a 300.000 sterline egiziane (circa 13 mila euro).

 

La prima ad essere arrestata è stata Hossam. Nel filmato incoraggiava i suoi followers – oltre 1,3 milioni – a fare come lei, soprattutto alle ragazze alle quali spiegava che se diventavano influencer potevano guadagnare denaro.

 

La stessa cosa è capitata subito dopo ad una altra giovane influencer, Adham.

AL SISI AL SISI

 

 

Gli arresti mettono in evidenza, ancora una volta, una cultura profondamente autoritaria e conservatrice e la tendenza in questo paese musulmano ad accettare e garantire una sostanziale libertà alle ragazze.

 

Un contrasto macroscopico tra la cultura patriarcale e l'autonomia delle donne, veicolata alle nuove generazioni anche grazie ai social.

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Non è la prima volta che l'Egitto prende misure restrittive nei confronti di cantanti e ballerine per i contenuti di filmati postati su social e ritenuti eccessivamente trasgressivi e offensivi per la cultura islamica.

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