TOH, IL GOVERNO SI SPACCA ANCHE TRA GLI SPOSTAMENTI TRA COMUNI A NATALE E CAPODANNO – L’ALA APERTURISTA GUIDATA DA CONTE SI SCONTRA CON BOCCIA, SPERANZA E FRANCESCHINI DECISI A DARE BATTAGLIA PER EVITARE “IL LIBERI TUTTI” A NATALE CHE “POTREBBE INNESCARE LA TERZA ONDATA DEL VIRUS” - SI VA VERSO IL SI’ CON ALCUNI LIMITI: GLI SPOSTAMENTI SARANNO CONSENTITI ALL’INTERNO DELLA PROPRIA PROVINCIA E FORSE SOLO PER I CENTRI SOTTO I CINQUEMILA ABITANTI...

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Fiorenza Sarzanini per corriere.it

 

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Alla fine il governo decide di tornare indietro sulla norma più contestata: il divieto di spostamento tra i Comuni il giorno di Natale. Ma sui dettagli la partita è ancora aperta. Soprattutto «per evitare che la dega possa trasformarsi in un via libera generalizzato», come sottolineano i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza che insistono sulla necessità di «non sprecare quanto fatto finora, non rischiare che le prossime settimane ci riportino a quanto accaduto durante l’estate con l’impennata di contagi da Covid 19». Mentre sindaci e governatori firmano ordinanze restrittive, si valutano varie ipotesi per consentire alle famiglie di trascorrere insieme i giorni di festa.

conte speranza conte speranza

 

La mozione

GIUSEPPE CONTE E IL REGALO DI NATALE GIUSEPPE CONTE E IL REGALO DI NATALE

La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato per lunedì prossimo la conferenza dei capigruppo per far discutere in aula il 16 dicembre la mozione del centrodestra che prevede proprio l’abolizione della norma. Le divisioni all’interno dell’esecutivo, le pressioni dell’opposizione e di numerosi sindaci e governatori tra cui Attilio Fontana, Giovanni Toti e Alberto Cirio, hanno convinto il presidente del Consiglio a revocare il divieto e per questo si è deciso di presentare al Parlamento un provvedimento di modifica al decreto già in discussione che regola gli spostamenti fino al 15 gennaio 2021. Gli uffici legislativi di palazzo Chigi e dei vari ministeri sono al lavoro per individuare la strada più veloce, ma che non si presti a «diventare contenitore per altre misure di allentamento».

 

Dentro la Regione

spostamenti tra comuni spostamenti tra comuni GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

Il decreto entrato in vigore il 4 dicembre prevede il divieto di spostamento il 25 e il 26 dicembre e il 1° gennaio 2021. Per chi si è mosso prima di queste date è però sempre previsto il ritorno presso la propria residenza, il domicilio o l’abitazione. La richiesta, formalizzata negli ultimi giorni anche dal presidente dell’Unione delle province era che ci fosse «almeno una deroga all’interno del territorio provinciale». Quando arriverà la modifica rimarrà comunque in vigore il divieto di spostarsi tra le Regioni, anche se si trovano in fascia gialla. E dunque bisognerà rimanere all’interno della propria.

 

Piccoli Comuni

Tra le ipotesi esplorate in queste ore dal governo c’è quella di eliminare il divieto soltanto per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, ma non sembra possa essere la soluzione. La norma viene infatti ritenuta troppo restrittiva e in ogni caso sarebbe complicato poter effettuare controlli. Per questo si fa strada la possibilità di un allentamento generale semmai limitandolo a livello provinciale.

 

Il giorno di Natale

spostamenti tra comuni spostamenti tra comuni

Tra i ministri si è discusso se limitare la deroga al giorno di Natale, lasciando il divieto in vigore il 26 dicembre e il 1° gennaio ma anche questa ipotesi sembra accantonata perché rischia di essere superata dalla mozione del centrodestra che sarebbe certamente approvata al Senato e che invece è estesa a tutti e tre i giorni.

 

Scartata la possibilità di dare il via libera agli spostamenti con una Faq (la risposta alle domande frequenti che il governo pubblica sul sito internet per chiarire i dubbi relativi ai vari articoli del Dpcm) perché non sono certamente idonee a modificare un decreto legge, si pensa dunque a un emendamento al decreto sul Natale oppure a quello sui ristori che potrebbe essere presentato dalla stessa maggioranza entro lunedì.

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Le altre ordinanze

Intanto in Veneto e Campania sono state decise ordinanze più restrittive. A mezzanotte entrerà in vigore quella firmata dal governatore Luca Zaia che fino al 15 gennaio 2021 impone la «riduzione dei clienti nelle attività commerciali, secondo un parametro legato ai metri quadrati, e la riduzione dei banchi di vendita nei mercati all’aperto». Cambiano anche gli orari di bar e locali pubblici: «È previsto uno stop alle 11 delle consumazioni in piedi nei bar. Dopo quest’ora, fino alle 18, si potrà usufruire dei servizi solo se seduti nei locali».

 

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Agli anziani sarà invece «raccomandato di fare la spesa nei supermercati dalle 10 alle 12, per evitare le ore più fredde». Oltre a «controlli rigorosi negli aeroporti e nelle stazioni», il presidente della Campania Vincenzo De Luca annuncia invece «il divieto di spostamento nelle seconde case anche in ambito regionale perché è indispensabile avere oggi rigore e senso di responsabilità per evitare situazioni drammatiche già dal mese di gennaio».

 

 

Va oltre il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro che nella sua città impone per il fine settimana, ma anche la vigilia di Natale e per il 31 dicembre «la chiusura dei negozi alle 13, oltre allo stop delle attività di ristorazione (anche per l’asporto) alle 11 con divieto di stazionamento in 29 strade e piazze».

 

 

 

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IL GOVERNO: SI’ AGLI SPOSTAMENTI TRA COMUNI. MA BOCCIA E SPERANZA FRENANO

Alberto Gentili per il Messaggero

 

Il sì non è ancora nero su bianco: il governo è diviso sugli spostamenti e sui limiti anti Covid. Ma è molto probabile l’abolizione del divieto di superare i confini del proprio Comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e 1° gennaio. All’interno della propria Provincia e forse solo per i centri sotto i cinquemila abitanti. I dettagli verranno stabiliti questa sera, oppure durante il week-end, in un vertice tra Giuseppe Conte, i capidelegazione e i capigruppo della maggioranza.

 

 

 

spostamenti tra regioni spostamenti tra regioni

Stretto d’assedio su più fronti, ad aprire «la riflessione» sul giro di vite deciso con il decreto del 2 dicembre, è stato Conte che già mercoledì sera - parlando a margine del dibattito sul Mes con vari esponenti della maggioranza e con Matteo Salvini - aveva detto di essere disponibile a rivedere il divieto. Disponibilità confermata ieri in diversi contatti con esponenti rossogialli. A sollecitare questo epilogo sono stati Italia Viva, parte del Pd, i rappresentanti dei Comuni e delle Regioni e l’intera opposizione.

 

Lega in testa. Tant’è che mercoledì il Senato, ha annunciato la presidente Elisabetta Casellati, sarà chiamato a votare una mozione del centrodestra volta a introdurre la deroga per gli spostamenti tra Comuni. Ma è probabile che la maggioranza, per disinnescare questo voto, presenti una propria mozione. Senza contare che già lunedì alla Camera potrebbe essere “battezzato” un emendamento al decreto per cancellare il divieto. Almeno parzialmente. Oppure il governo potrebbe presentare un provvedimento ad hoc.

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La mossa di Conte e di gran parte dei rossogialli lascia sconcertata l’ala “rigorista” del governo incarnata da Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Regioni), Dario Franceschini (Cultura) e sostenuta da una parte del Pd (Zingaretti e Orlando in primis). I tre ministri sono decisi a dare battaglia per evitare «il liberi tutti» a Natale che «potrebbe innescare la terza ondata del virus»: «Una decisione così grave in ogni caso spetta al Parlamento»

 

negozi natale negozi natale

Boccia parla di «allentamento non giustificabile visti i dati dell’epidemia». E Speranza avverte: «Va tenuto il punto. Contiamo anche oggi 887 morti, bisogna mantenere la linea della massima prudenza sugli spostamenti tra i Comuni in quei tre giorni: l’epidemia ha ancora numeri troppo alti per abbassare la guardia». Ancora, in appello lanciato a “Porta a Porta”: «Il Natale può essere più pericoloso dell’estate, quando gli incontri sono avvenuti soprattutto all’aperto. Dunque ripeto: state a casa, utilizzate le vacanze per limitare al massimo le occasioni di contagio. Siamo vicini alla meta, facciamo un ultimo sforzo per non ritrovarci con una nuova ondata tra gennaio a febbraio quando cominceremo a distribuire il vaccino».

 

 

L’IPOTESI DI MEDIAZIONE

 

conte boccia speranza conte boccia speranza

Ma visto che ormai sono in minoranza, i tre ministri sarebbero orientati a ingoiare il sì agli spostamenti solo tra «Comuni limitrofi» sotto i cinquemila abitanti. Ed esclusivamente all’interno della propria Provincia. Sottolineando però «la responsabilità» della scelta: «Nelle ultime ore», filtra dal fronte “rigorista”, «i decessi sono aumentati, ma c’è chi non trova di meglio che studiare il modo per passare da un Comune a un altro a Natale. Eppure diverse Faq di palazzo Chigi dimostrano che nessun anziano verrà lasciato solo e che chi non è autosufficiente potrà essere assistito. Ciò detto, il Parlamento è sovrano: cambino pure il decreto, ma poi quando il virus tornerà a circolare si saprà di chi sarà stata la responsabilità».

 

cenone natale cenone natale

 

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