VIDEO: “ROBERTO D’AGOSTINO NON È UN ARTISTA, È UN’INSTALLAZIONE” – CARLO VERDONE E DAGO RACCONTANO L’ULTIMA ESPERIENZA SUL SET DI “VITA DA CARLO” E RIPERCORRONO GLI ALBORI DELLA LORO AMICIZIA LUNGA 40 ANNI: “ERA IL 1985 E HO INCONTRATO ROBERTO A FORTE DEI MARMI. ANDAMMO A CENA INSIEME E POI LUI VOLEVA ANDARE AL CONCERTO DI ZUCCHERO A VIAREGGIO. QUELLA SERA CI SIAMO FATTI UN SACCO DI RISATE A VEDERE PERSONE STRANE”. DAGO: “A NOI PIACE LA MUSICA. SIAMO ANCORA QUELLA GENERAZIONE CHE GODE VEDENDO UN DISCO GIRARE…” - VIDEO
Vita Da Carlo: Terza Stagione | Intervista con D'Agostino
Roberto D’Agostino: “Sul set io sono un amico di Carlo come nella vita reale. Lui mi chiede un consiglio perché deve affronatre questa disavventura di andare a fare il direttore artistico a Sanremo. Ovviamente lo vuol fare con una direzione che non sia banale o già vista, portando voci nuove e interessanti. All’inizio cerco di dissuaderlo, ma poi lo porto a vedere alcuni giovani in un localetto, in una cantina romana”.
Carlo Verdone: “Io vedo in Roberto D’agostino il personaggio giusto, sempre in sintonia con i tempi. Conosce le tendenze, conosce dei posti strani, dei meandri della città che io non conosco. Per questo gli chiedo una mano per cercare di trovare dei musicisti giovani che possano essere una novità per il festival di Sanremo per il quale ho detto sì come direttore artistico, in maniera molto incosciente. Lui cerca di darmi una mano e mi mette in guardia sui disastri in cui posso intercorrere”.
D’Agostino: “Dopo 40 anni di amicizia abbiamo un certo feeling. Io non sono un artista e mi metto a disposizione per il meglio di quello che posso fare”.
Verdone: “Roberto non è un’artista, Roberto è un’installazione. La prima volta che lo vidi fu a casa di Renzo Arbore temporibus illis, parliamo sicuramente dell’84”.
D’Agostino: “Io molto prima perché lo andai a vedere un paio di volte all’Alberichino 2 dove lui faceva il suo esordio con i personaggi che poi ebbero un tale successo che poi lo andai a rivedere all’Eliseo. Mi innamorai subito della sua capacità istrionica e di caratterizzare quello che era nell’aria. Non si trattava di fare imitazioni, ma di comunicare un carattere. E per quello Carlo è imbattibile”.
Verdone: “Io credo che la nostra amicizia sia nata nell’85 a forte dei marmi quando lui mi venne a trovare. Io ero lì con la mia famiglia e un giorno venne da me e mi disse: “Che fai?”. Noi stavamo andando a cena e lui si fermò da noi. E lui mi chiese: “Ma ce la facciamo ad andare a vedere Zucchero in concerto a Viareggio?”. Abbiamo fatto una cena veloce e dopo siamo andati a vedere Zucchero. Ci siamo fatti un sacco di risate a vedere persone strane, ci siamo mangiati un gelato e da quella serata la nostra amicizia è diventata sempre più frequente. E poi ci piace la musica”.
D’Agostino: “Noi siamo ancora quella generazione che gode vedendo un disco girare. Noi siamo analogici, per noi la musica non era solo intrattenimento per le orecchie, ma anche uno stile di vita. Qualla cultura rock, giovanile ce la portiamo ancora sotto la pelle anche se siamo 70enni. Appena sentiamo un riff di Jimmy Page capiamo cos’è il paradiso”.
ROBERTO DAGOSTINO CARLO VERDONE - VITA DA CARLO 3roberto dagostino carlo verdoneroberto dagostino carlo verdone (5)roberto dagostino carlo verdone (6)roberto dagostino carlo verdone (3)DAGO SUL SET VITA DA CARLOdago carlo verdone
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