PAOLO RUSSO per bari.repubblica.it
San Marco in Lamis può diventare, o è già diventata, la Codogno di Puglia. Tutta colpa del "catastrofico errore" di un medico legale che rilasciato l'autorizzazione ai funerali di un 75enne prima che fosse noto l'esito del tampone svolto sull'uomo per verificare la presenza del virus. Quei funerali si sono celebrati e il virus si sarebbe così propagato in maniera incontrallata, provocando un numero ancora imprecisato di contagi. Quelli ufficiali sono quattro (due parenti della vittima, il medico di base e sua moglie) ma è una cifra destinata a crescere.
"Per una serie di assurdità era stato effettuato il tampone e poi in maniera incredibile il cadavere era stato rilasciato per i funerali prima di avere l'esito del tampone. Chiaro che di fronte a un catastrofico errore del medico legale di questo tipo non c'è rimedio" ha ammesso il governatore Michele Emiliano.
L'ex dipendente pubblico, tra fine gennaio e gli inizi di febbraio si è recato a Cremona, in Lombardia. L'uomo è tornato in Puglia il 16 febbraio e ha comunicato al suo medico curante di essere stato nella zona a rischio contagio. Qualche giorno dopo il suo rientro ha avvertito i primi malori e la sera del 27 febbraio è deceduto in casa. L'indomani il corpo è stato portato all'ospedale di San Severo (Foggia) e successivamente nella sala mortuaria a San Marco in Lamis. Il 3 marzo, poche ore prima che si conoscesse l'esito del tampone, sono stati celebrati i funerali nella chiesa "La Collegiata" di San Marco in Lamis.
A rito funebre concluso, il Policlinico di Bari ha comunicato la positività al coronavirus, ma ormai era troppo tardi. L'uomo era molto conosciuto, al funerale hanno partecipato centinaia di persone, abbracci, strette di mano. Per tutti, almeno per quelli che è stato possibile raggiungere, è scattata la quarantena, le scuole sono state chiuse e il mercato rinviato. Si teme che il virus possa diffondersi rapidamente e, nel pomeriggio, un altro uomo di San Nicandro Garganico, un insegnante, è risultato positivo al Coronavirus ed è ora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di San Giovanni Rotondo. Il pronto soccorso è stato chiuso a scopo precauzionale.
"Nel Nord della Puglia ci sono situazioni che abbiamo difficoltà a controllare" ha detto ancora Emiliano. Il riferimento è a questo paese sulle alture del Gargano che conta poco meno di 14mila abitanti. "Servono provvedimenti molto intensi. Ho chiesto al presidente del consiglio interventi intensivi nel Foggiano - ha proseguito Emiliano - bisogna agire in fretta ma abbiamo difficoltà a chiudere il cluster". La Regione Puglia ha chiesto l'istituzione di un zona rossa.