strage alla stazione di bologna

È IL 2 AGOSTO 1980 E TU SEI UNA STUDENTESSA DI 18 ANNI A BOLOGNA. ENTRI IN STAZIONE PER TORNARE A CASA. UN UOMO ARRANCA CON IL PESO INCLINATO A SINISTRA, PER COMPENSARE IL PESO DELLA VALIGIA CHE TIENE CON LA MANO DESTRA. LA APPOGGIA CON CAUTELA SU UN TAVOLINO. CONTIENE 23 CHILI DI COMPOUND B, UN ESPLOSIVO MILITARE COMPOSTO DA 5 CHILI DI TRITOLO E DI T4, AVVOLTI DA 18 CHILI DI NITROGLICERINA GELATINATA, COLLEGATI A UNA SVEGLIA MODIFICATA. SI ASSICURA CHE SIA APPOGGIATA AL MURO PORTANTE, POI ESCE…

Nicolò Zuliani per www.termometropolitico.it

 

Sei una studentessa di 18 anni a Bologna.

È il 2 agosto 1980 e tu sei una ragazza, hai compiuto da poco diciotto anni, indossi un vestito a righe blu e zeppe di tela che in quel periodo vanno di moda. Hai passato la maturità, sei andata a Bologna per vedere l’università che frequenterai, hai dormito a casa di un’amica e ora stai tornando a casa. Non esistono le macchinette automatiche e devi fare la fila in biglietteria, così per sicurezza arrivi presto. Appena metti piede in stazione  capisci che hai avuto una buona idea.

 

Nell’ala ovest c’è la sala d’aspetto di seconda classe.

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 4

Un uomo arranca con il peso inclinato a sinistra, per compensare il peso della valigia che tiene con la mano destra. La appoggia con cautela su un tavolino, tra le tante. La sua però contiene 23 chili di Compound B, un esplosivo militare composto da 5 chili di tritolo e di T4 (tciclotrimetilentrinitroammina), avvolti da 18 chili di nitroglicerina gelatinata (e collegati a una sveglia modificata). Si assicura la valigia sia appoggiata al muro portante, poi esce di fretta senza guardarsi attorno e asciugandosi il sudore. Alla biglietteria è quasi il tuo turno.

 

 

L’orologio sul muro segna le 10.18

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 6

Davanti a te noti un ragazzo alto con le spalle larghe, ma non riesci a vederlo in faccia. Si chiama Mauro di Vittorio, ha 24 anni e dal taglio dell’abito deduci sia un venditore. Provi a sfruttare il riflesso sul vetro della biglietteria, ma ci si mette davanti una coppiettai. Hanno circa la tua età, ridacchiano in inglese e i loro zaini blu e arancio ti coprono la visuale per colpa del sacco a pelo arrotolato. Te li immagini in tenda, al buio, da soli, e ti viene in mente il mostro di Firenze. Però tua madre dice che è solo in Toscana. Mauro fa il biglietto, passa, e non era questo granché.

 

Nella valigia, il timer segna le 10.19

 

 

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 5

Speri incroci il tuo sguardo, ma lui nemmeno ti vede e tira dritto. Gli dedichi un’ultima occhiata, poi incroci Iwao, 20 anni, seduto su una panca nell’angolo. Mangia e scrive su un quadernino, ha sandali da monaco e capelli nerissimi. Senza accorgertene, lo stai fissando. Lui ti fa un sorriso e un cenno con la testa, dietro di te qualcuno ti chiede di muoverti. Ti volti per scusarti e ti trovi davanti un vecchietto sulla sessantina, Pietro Galassi. Ha una vecchia giacca anni ’70 e una cravatta con fantasie larghe e scherzose, probabilmente è un professore. Ti scusi e fai il biglietto.

 

Il vecchio Tissot del nonno fa le 10.20

Fai due parole con una tua coetanea, Patrizia. Ha l’accento barese marcato, una camicetta di lino ricamata a mano e una minigonna assai più moderna. Anche lei si è appena diplomata in ragioneria, ed è lì con la madre, i nonni, la zia e le cugine per tornare a Bari. Si siedono nella sala d’aspetto alla tua sinistra mentre Sonia, di 7 anni, sta giocando con una bambola rossa. La sua famiglia è sfinita per il caldo e la madre la tiene d’occhio dietro un ventaglio nero con fiori rosa e verdi. S’è messa a giocare con Angela, una bimba di 3 anni che è incuriosita dalla bambola.

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 1

 

 

 

L’altoparlante comunica che il treno delle 10.21 è in ritardo di 10 minuti

Quando lo vedi entrare in sala d’aspetto. Ha 21 anni, occhi azzurri, i capelli corti e due labbra che sembra Marlon Brando. È uno dei tanti militari di leva, e probabilmente il ragazzo più bello tu abbia mai visto. D’istinto tiri su la schiena e ti sistemi meglio la gonna. Lui ti vede quasi contemporaneamente, fa un mezzo sorriso, tu ricambi distogliendo subito lo sguardo.

 

Vedi una signora di 50 anni, Berta Ebner, che ha capito la situazione e gongola guardando altrove. Il ragazzo ti si siede vicino e si schiarisce la voce mentre tu ti auguri non dica una cosa troppo stupida. «Mi scusi, sa che ore sono?» domanda lui. Ti volti a guardarlo, ed è bello davvero. Noti che ha l’orologio e le vene sull’avambraccio, lui segue il tuo sguardo: «Oh, questo è… rotto.»

«Davvero?»

«Giuro» dice lui, sbattendolo contro la panchina. Poteva andarti peggio, nell’epoca dei paninari. Fai una mezza risata:

strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 3

 

 

 

«Sono le 10.22», rispondi.

a Roberto, 21 anni, artigliere di leva in licenza. Le tue farfalle nello stomaco lasciano spazio a un crampo ben meno nobile, realizzi che giorno del mese è, e ti rendi conto che è il caso di trovare un bagno alla svelta. Lui ti guarda confuso, ha paura di aver detto qualcosa di male. Tu mentre t’incammini sei incerta se dirgli qualcosa, poi decidi che un po’ di suspance gli farà bene. Il bagno è al secondo piano della sala d’attesa, dove c’è il bar. C’è parecchia gente, e Mirella, Euridia, Franca, Katia, lavorano sodo perché Rita e Nilla, 23 e 25 anni, proprio non ci sono con la testa; a entrambe i loro uomini hanno chiesto di sposarli, e stanno progettando come arredare la casa dove andranno a vivere. Vai alla cassa.

camera ardente vittime strage della stazione di bologna

 

 

«Sono solo le 10.23 e senti che caldo fa» sbuffa la cassiera, Euridia, 42 anni.

Le sorridi comprensiva e domandi dov’è il bagno. Una volta dentro ti accorgi che avevi ragione, infili l’assorbente nelle mutande e ne approfitti per sistemarti i capelli, verificare il trucco e correggere il rossetto. Esci e quasi ti scontri con una vecchietta, Maria Idra, 80 anni. Ha un vestito blu scuro a fiorellini e ti rivolge un sorriso stanco. Le tieni aperta la porta e passi davanti al banco del bar. Hai fatto colazione, ma qualcosa di fresco ti farebbe voglia. Però non ti va di far aspettare troppo l’artigliere, così guardi con invidia la limonata fredda in mano a Viviana Bugamelli, 23 anni, nell’esatto momento in cui confessa a suo marito Paolo di essere incinta. Lui si trasforma in una statua di sale.

 

 

 

L’orologio sopra la macchinetta del caffè segna le 10.24

strage alla stazione di bologna

Dalla radio parte “Our last summer” degli ABBA. Scendi le scale e schivi Irene Breton, un’orologiaia svizzera con un vestito orrendo che la fa sembrare biancaneve, poi un uomo che voltato verso l’esterno grida a qualcuno «Un attimo che prendo le sigarette». La banchina del primo binario s’è riempita e devi fare la gimcana tra Argeo, un ferroviere 42enne che fuma la pipa, Vincenzo, un 34enne che si infila in bocca una gomma da masticare annusando avidamente l’odore della pipa del ferroviere, una coppia di anziani che si tiene per mano, una francesina della tua età con un cappello di paglia e un vestito di seta con cucito “Brigitte” che legge un libro di Prevert, Leoluca che ha la salopette macchiata d’intonaco e vernice, Carlo Mauri che osserva i cavi del treno, poi Francesco, Antonio, Vito, Lina, Romeo, Mario. Arrivi in vista della sala d’attesa e

 

La sveglia nella valigia segna le 10.25

 

strage alla stazione di bologna

In un microsecondo le molecole dell’esplosivo si espandono e moltiplicano, spingendo l’aria attorno in un’onda di pressione a sfera che impatta contro corpi, muri, pavimento e soffitto a 9000 metri al secondo con una potenza di 26.9 G, portando la temperatura a 1240°. Le persone più vicine alla valigia vengono vaporizzate dal calore o spappolate, mentre il soffitto e i muri si dilatano fino a spaccarsi, travolgendo le persone all’esterno con pezzi di cemento e marmo che li investono alla velocità di un cannone, smembrandole.

 

strage alla stazione di bologna

 Sul primo binario, l’onda d’urto distrugge trenta metri di pensilina e investe l’Adria express 13534 Ancona Basilea sollevandolo, accartocciando l’alluminio delle fiancate mentre detriti di cemento, acciaio e vetro impattano contro i passeggeri, uccidendoli o mutilandoli. Nel parcheggio, l’autobus 37 e i taxi sussultano mentre aria e detriti gli corrono incontro. Poi la stazione collassa. Pezzi di cemento, lastre di granito, tavoli, sedie, scrivanie, brioche, gelati e limonate precipitano tirandosi dietro clienti e camerieri, schiacciandoli dopo un volo di tre metri contro quel che resta della sala d’aspetto e i suoi sopravvissuti, tra cui un bambino di 3 anni.

strage alla stazione di bologna

 

 

 

 

Sono passati tre secondi.

Non vedi e non senti niente. Il petto ti brucia e non riesci a tirare dentro aria. Emetti un ringhio roco mentre i polmoni e gli addominali cercano di recuperare ossigeno. Cominci a vedere qualcosa, macchie informi, le orecchie fischiano così forte da farti male alla testa. Ti volti di fianco e l’aria rientra all’improvviso con un gorgoglio. Tossisci e rantoli per qualche istante, raggomitolata e sorda. Davanti a te c’è Pier Francesco, 44 anni, ma è sbagliato. Non capisci cos’ha che non va; provi a parlargli ma non senti la tua voce, solo quel fischio assordante. Lui ti fissa immobile e giallastro, senza rispondere.

strage alla stazione di bologna

 

 

 

Ti guardi.

Il vestito è sporco e stracciato. Hai macchioline di sangue su tutto il corpo, ma non senti dolore. Provi a metterti a carponi e ce la fai. Provi a metterti in piedi e ci riesci al secondo tentativo, incespicando. Solo a quel punto riesci a guardarti attorno. Vedi macerie, fumo, un odore acre e ovunque pezzi di persone. Maria Fresu è stata smaterializzata, di lei resta solo un brandello sotto il treno. Dell’artigliere non è rimasto nulla, è stato proiettato a trenta metri fuori e lo riconosceranno solo dalle piastrine. Quando le orecchie riprendono a funzionare, senti le urla. Di paura, di dolore, di aiuto, di disperazione. Provengono dalle macerie, dall’interno della stazione, da quel che resta del treno.

 

 

strage alla stazione di bologna

 

Vedrai arrivare i soccorsi e cercherai di aiutare chi puoi come puoi, assieme agli altri sopravvissuti come te. Vedrai i Carabinieri arrivare e alcuni saranno talmente sconvolti da mettersi a piangere. Le ambulanze non basteranno; le autorità dovranno usare anche i taxi e gli autobus per portare via i 200 feriti e gli 85 morti, oppure i loro brandelli. Alla fine tornerai a casa e continuerai a sentire quelle grida, a vedere quelle persone, per gli anni a venire.

vittime della strage di bologna

 

In televisione parleranno di indagini, di sospettati, di depistaggi, di periti ed esperti, personaggi nell’ombra, mandanti occulti, fazioni che si accusano a vicenda. Cinque anni dopo troveranno chi aveva lasciato la valigetta in stazione; si chiamano Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, due neofascisti già condannati per altri attentati. Dopo la strage di Bologna avevano continuato a uccidere e, a differenza di tutti gli altri omicidi, si sono sempre dichiarati estranei. Verranno condannati e faranno 26 anni di carcere.

 

strage alla stazione di bologna

Buona parte dei politici, dei terroristi, dei faccendieri e degli uomini di Stato che c’erano nel 1980 sono morti o spariti. A distanza di quasi quarant’anni, nessuno sa se la strage di Bologna ha avuto dei mandanti più in alto, o se si sia trattato di follia omicida da parte di un gruppo neofascista. Licio Gelli e uomini di Stato tentarono, secondo il giudice Rosario Priore, di depistare le indagini. Furono condannati, ma non saltò mai fuori chi avrebbero dovuto coprire.

giuseppe valerio fioravanti e francesca mambrostrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 7strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 8strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 9

Ultimi Dagoreport

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…