pnrr recovery raffaele fitto giorgia meloni matteo salvini

BUIO “FITTO” SUL PNRR – DIETRO ALLE SPARATE DI SALVINI SUL RECOVERY, CON L'IPOTESI AVANZATA DI RINUNCIARE A UNA PARTE DEI MILIARDI CHE L'EUROPA DÀ IN PRESTITO ALL'ITALIA, C'È L'INSOFFERENZA NEI CONFRONTI DI RAFFAELE FITTO. DA FRATELLI D'ITALIA SPIFFERANO: “NON È UN MISTERO CHE I DUE NON SI AMINO” – L'OBIETTIVO DEL CAPITONE SAREBBE QUELLO DI SOTTRARRE LE DELEGHE SUL PNRR AL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI…

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin e Federico Capurso per “La Stampa”

 

giorgia meloni e raffaele fitto

Matteo Salvini e Giorgia Meloni avevano bisogno di chiarirsi. La loro visione del Pnrr, nelle ultime ore, stava prendendo due direzioni diverse: da una parte l'ottimismo della premier sulla possibilità di riuscire a spendere bene tutti i fondi europei, dall'altra i dubbi della Lega e l'idea di poter fare a meno di una parte della quota di miliardi che l'Europa dà in prestito all'Italia.

 

Una divergenza che ha reso necessario e urgente un confronto, andato in scena ieri, a palazzo Chigi, a margine della cabina di regia sulla questione migratoria. […]

 

matteo salvini

«Nessuno rema contro», l'ha rassicurata Salvini, confermandole anzi la sua fiducia nelle capacità del governo di affrontare questa sfida. Anzi, il leader della Lega intende «spendere tutti i 60 miliardi di euro che sono in capo al ministero dei Trasporti». Insomma, «se si riesce a fare tutto e bene, meglio così».

 

Resta dunque un «se», nel finale, che ha un certo peso. La tesi che si riesca a fare tutto e bene, procedendo come fatto finora, per la Lega non è affatto scontata. Qualcosa deve cambiare. Il voler «rimodulare eventuali voci del Pnrr», abbandonando progetti irrealizzabili, per Salvini «è una questione di buona amministrazione», non un attacco al governo. E lo ha fatto presente a Meloni.

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

[…]  L'idea di fare a meno di una quota di miliardi presi in prestito, dunque, non può essere considerata un tabù. Se Meloni e il ministro per gli Affari europei Raffele Fitto «riescono a rimodulare i progetti e spendere tutto, stappiamo lo spumante», commenta il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, ma «se i soldi vengono spesi male, meglio non spenderli».

 

[…] Salvini però non vuole aprire una frattura con gli alleati. Ma nemmeno concedere carta bianca a Meloni e Fitto. E attende, perché se poi Meloni non ascolterà le richieste della Lega sul Pnrr, senza ottenere risultati, allora Fitto dovrà renderne conto. E mollare le deleghe al Pnrr, magari: «Che è il vero obiettivo di Salvini», sospettano dentro Fratelli d'Italia. «Non è un mistero che i due non si amino», ammettono dal partito della premier.

 

raffaele fitto giorgia meloni

Fitto lo ha capito e vuole evitare lo scontro, ma freme e aspetta ancora che dai ministeri, soprattutto quelli leghisti, arrivino le relazioni dettagliate sui progetti del Pnrr rimasti incagliati. Ha fretta, ma Salvini ha fatto presente che il Mit ha ancora un'istruttoria aperta con Ferrovie: dovrà aspettare. Dagli staff assicurano di un'interlocuzione costante tra i due.

 

matteo salvini cantieri

Ma spesso le loro idee non convergono. Per il leader della Lega i due progetti sportivi di Firenze e Venezia andrebbero buttati al macero: «Penso che né l'Europa né l'Italia avessero in mente il Pnrr per pagare lo stadio di Firenze o altre iniziative private». Fitto conta invece di «superare tutte le criticità e poter consentire la realizzazione degli interventi previsti». […]

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...